DA PALERMO SI TORNA PIÙ CONVINTI DI SE STESSI
Il Lecce, matricola del campionato, ha affrontato il Palermo, pronosticato mattatore del torneo, senza alcun reverenziale e se pur sconfitto esce dal campo tra gli apprezzamenti generali e, soprattutto, con una convinzione nelle restanti undici partite di calendario darà filo da torcere a tutti e sino alla fine cercherà di dire la sua, in modo autorevole, nel discorso promozione.
Il terribile colpo del gol nei primissimi minuti non ha assolutamente intaccato il morale anzi è servito di pungolo per andare a cercare il pareggio che non è arrivato solo perché il Palermo si è rintanato nella propria tre quarti facendo le barricate difensive come quelle che sapeva erigere Nereo Rocco (i più giovani non sanno forse neppure di cosa sto parlando).
Stellone è stato bravo e fortunato, Liverani solo bravo a organizzare questo gruppo che sta dando ai tifosi salentini quella gioia che per sei lunghe stagioni sono state riposte nel cassetto dei ricordi: essere protagonisti nel calcio che conta.
A Palermo si è chiuso un altro capitolo della storia di questo avvincente torneo ma ce ne sono altri da scrivere e i giallorossi hanno tutte le buone intenzioni di farlo nel modo migliore con un finale, se Dio vuole, a chiari colori vincenti (giallo e rosso).
Ieri ci è mancato il gol al momento opportuno, quello di Tabanelli, molto bello, è arrivato troppo tardi quando ormai il destino del match era segnato, fosse arrivato prima su una delle tantissime e pericolose azioni portate dal Lecce, forse, alla fine avremmo festeggiato un risultato che, a dirla tutta, non mi sembra potesse essere classificato immeritato, anzi.
Purtroppo la buona stella non ci ha permesso di colpire il Palermo che ha barcollato più volte e, fortunatamente per loro, ha segnato in due delle poche occasione che si è saputo creare.
Liverani, ancora una volta ha presentato un undici con qualche sorpresa rispetto alle possibili formazioni da mandare in campo ma il complesso non mi è sembrato abbia accusato squilibri o problemi d’insieme; è stato colpito a freddo, sia nel primo che nel secondo tempo. Il Lecce, però, ha reagito con forza sino alla fine e ne sono testimoni gli innumerevoli caldi d’angolo battuti, le parate del portiere, il palo colpito, qualche fallo ritenuto meno grave rispetto alla realtà dei fatti, commesso dai palermitani che hanno portato la gara sul piano fisico più che su quello tecnico.
In definitiva una battuta d’arresto per la classifica ma non certo per la crescita della squadra che da Palermo, a mio avviso, torna con maggiori certezze e più coscienza della propria valentia sia tecnica che morale.
Ernesto Luciani