HomeSpettacoli Musicali e TeatraliNARDÒ 365 FOLK FESTIVAL, SERATA SPECIALE DEDICATA A MESCIU GIGI

NARDÒ 365 FOLK FESTIVAL, SERATA SPECIALE DEDICATA A MESCIU GIGI

NARDÒ 365 FOLK FESTIVAL, SERATA SPECIALE DEDICATA A MESCIU GIGI

Domani in piazza Battisti il ricordo di Stifani nelle note di tanti musicisti della tradizione

Appendice speciale per il Nardò 365 Folk Festival, una serata celebrativa del maestro Luigi Stifani, in programma domani, sabato 6 luglio, in piazza Battisti. A 19 anni dalla scomparsa, avvenuta il 28 giugno 2000, un evento dedicato a mesciu Gigi, il mitico violinista terapeuta, simbolo del tarantismo salentino.

Dopo tre serate (ad aprile, maggio e giugno) in “viaggio” attraverso la musica e la danza, nella memoria storica di questa terra, nella cultura del Sud e del Mediterraneo, il Nardò 365 Folk Festival, sempre con la direzione artistica di Serena Bologna, regala un ultimo, delizioso, appuntamento con le tradizioni e la cultura, “raccontati” dai canti, dalle pizziche d’amore e dalle tarantate che Stifani ha contribuito a salvare dall’oblio del tempo e a tramandarle alle attuali generazioni di musicisti e cultori delle tradizioni popolari. La serata avrà inizio alle ore 20:30 e ospiterà anche Giovanna Stifani, figlia e depositaria delle memorie culturali e sonore di mesciu Gigi. Ai piedi del castello risuoneranno le melodie del maestro Antonio Calsolaro, mandolinista di Alessano, nonché compositore e ultimo depositario della musica di “barberia”, che ha appreso direttamente dal padre Vincenzo, musicista e barbiere. Ci saranno le Sorelle Gaballo, neretine, con i loro stornelli d’amore e canti polivocali. Quindi un super ensemble composto da Massimiliano De Marco (chitarra e voce), Massimiliano Però (organetto e voce), Federico Laganà (percussioni), Adriano Piscopello (violino), Andrea De Siena e Serena Bologna (danza).

Per l’occasione, il museo dedicato a Luigi Stifani e inaugurato pochi mesi fa al primo piano del castello, resterà aperto dalle ore 19 alle 21. È un luogo che tiene viva la memoria del maestro, uno spazio in cui sono conservati ed esposti tutti i beni riconducibili alla sua attività: gli strumenti musicali (quelli utilizzati nei rituali terapeutici del tarantismo e durante le ricorrenze), i manoscritti, i documenti fotografici e sonori, oltre agli strumenti di lavoro adoperati nella sua bottega di barbiere. Luigi Stifani, nato a Nardò nel 1914, barbiere-violinista, ma anche suonatore di chitarra e mandolino, con la sua orchestrina composta da suonatori esperti di rituali di tarantismo (tra cui la suonatrice di tamburello Tora Marzo) “curò” – come annota personalmente nel suo diario –  molte “tarantate”, precisamente 29 casi tra il 1928 e il 1972, inventando inoltre un suo sistema di notazione musicale fatto di sillabe e numeri, unico nel suo genere. Dopo la sua morte, proprio il giorno della festività di San Paolo (il Santo protettore delle “tarantate”), la memoria di Stifani non ha mai smesso di tramandarsi. Definito “l’ideologo della taranta”, mesciu Gigi è stato un punto di riferimento importante degli ultimi settant’anni per molti studiosi di varie discipline, tra cui Annabella Rossi, Gianfranco Mingozzi, Ernesto De Martino, Georges Lapassade, Diego Carpitella, Roberto Leydi.

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