ALLA SCOPERTA DI CRÊUZA DE MÄ E DEL MEDITERRANEO DI FABER
Lo spettacolo è tratto dal libro di Andrea Martina sul mare creativo di Fabrizio De Andrè
Appuntamento domani, domenica 22 settembre, alle ore 20 al castello
Archeoclub Terra d’Arneo e Tramoontana, con il patrocinio del Comune di Nardò, presentano D’Ä MÊ RIVA – Il mediterraneo di De André, uno spettacolo tratto dall’omonimo libro di Andrea Martina e accompagnato da Giuseppe Fiorante. Si tratta di un viaggio nel mare creativo di Fabrizio De André che parte dalla sua crisi artistica del 1977, passa dal sequestro in Sardegna e arriva al 1984, anno in cui pubblica insieme a Mauro Pagani il suo straordinario capolavoro, Crêuza de mä. Un universo che abbraccia generi e stili diversi, riuscendo ad unire musica d’autore a dialetti mediterranei, passando anche da artisti come Pino Daniele e Domenico Modugno.
Il 1984 dunque è l’anno in cui Faber sorprese critici e appassionati con la pubblicazione di un disco cantato interamente in dialetto genovese. Un’esigenza più che un’ispirazione, combinata a meraviglia dall’incontro tra il cantautore genovese e Mauro Pagani (arrangiatore e polistrumentista) che, dopo aver interrotto la sua collaborazione con la PFM verso la metà degli anni ’70, era impegnato da diverso tempo in una lunga ricerca sugli strumenti e le sonorità mediterranee. Crêuza de Mä viaggia nel Mediterraneo e nei sogni di chi lo naviga o aspetta dalla propria riva il momento di partire, racconta storie dimenticate e muove il suo obiettivo tra gli emarginati delle città portuali, cerca una radice comune che attraversa secoli e generazioni passando dalle scie disegnate dalle barche sull’acqua. Il disco abbraccia il Mediterraneo nella forma attraverso lingua e musica e rispetta questo spirito anche nell’essenza, cercando di essere cosmopolita, mistico e sfuggente come ogni realtà marittima.
Appuntamento dunque a domani, domenica 22 settembre, presso il castello Acquaviva d’Aragona (piazza Cesare Battisti). L’inizio dello spettacolo è alle ore 20, l’ingresso è libero.