HomeLe donne nella storiaLE DONNE NELLA STORIA: CECIL KASHETU KYENGE

LE DONNE NELLA STORIA: CECIL KASHETU KYENGE

LE DONNE NELLA STORIA: CECIL KASHETU KYENGE

CECIL KASHETU KYENGE

Esempio di volontà ferrea e di successo conquistato con il sacrificio

Non molti conoscevano sino a quando il suo nome non è stato fatto dal presidente del consiglio Enrico Letta come Ministro della Repubblica Italiana, stiamo parlando di Cecil Kashetu Kyenge.Una donna di colore, anzi come ha voluto dire ella stessa “una donna nera e ne sono orgogliosa” elevata ad una carica che solo da qualche anno è stata appannaggio di persone di sesso femminile. L’Italia questa volta ha voluto dare un volto alla modernità, adeguandosi ad uno stato di fatto di cui non è più possibile procrastinarne l’assunzione. Il popolo italiano sta diventando multinazionale e bisogna accettare la cosa come fatto positivo visto che grazie a questo fattore la densità della popolazione non è decresciuta e alcuni lavori, “rifiutati” dagli italiani indigeni perché forse ritenuti umili, sono stati assolti da uomini e donne provenienti da altri Continenti. Quindi Cecil Kashetu Kyenge.Chi è, com’è vissuta sinora? Di seguito abbiamo cercato di soddisfare queste curiosità e lo facciamo con il nostro giornale “Polvere di Stelle Lecce.it” alla sua prima puntata per dare, scusateci, valore e forza alla nostra nuova linea editoriale dedicata, come saprete, alla Donna. Quale migliore esempio è quello di una Donna, di colore, nominato ministro del governo italiano.

Cécile Kashetu Kyenge ha 43 anni ed è nata nel villaggio di Lubumbashi, nel Katanga, una regione della Repubblica Democratica del Congo, l’ex Zaire. Fa il medico e vive in Italia dal 1983. Agli inizi degli anni ‘80, Cécile aveva appena finito la scuola superiore. Ciò che desiderava era restare in Congo e studiare medicina. Un progetto, in realtà, non semplice da realizzare, l’istruzione era gratuita, ma guidata dall’alto, così la commissione esaminatrice la dirottò su farmacia. Per un anno Cécile rimase a Kinshasa, studentessa di farmacia e frequentatrice in incognito dei corsi di medicina. Si sentiva in prestito, ma cercava ugualmente di impegnarsi perché sapeva che, se avesse sostenuto almeno un esame, la richiesta per un’eventuale cambio di facoltà avrebbe avuto più chanche di essere accettata. Caso volle che il padre venisse a sapere, attraverso il vescovo, che l’Università Cattolica di Roma stava per mettere a disposizione tre borse di studio per altrettanti studenti congolesi meritevoli. Cécile è i prescelti, valuta la situazione e, anche se con il magone del dover lasciare il Congo accetta la borsa e parte.

Ottavia Luciani

Fine prima parte – la prossima Lunedì 25 Novembre 2019

redazione.lecceoggi@gmail.com

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