LA MANTIA E GABRIEL SU TUTTI MA A FIRENZE HA VINTO IL GRUPPO
La prima idea questo nuovo successo esterno del Lecce è che la squadra evidentemente è per promuovere i viaggi domenicali dei propri tifosi. Quello conquistato, peraltro, contro una squadra che si è battuta con grinta, coraggio e gioco per evitare la sconfitta, ieri sera a Firenze è il terzo successo fuori casa in otto partite disputate lontano dal “Via del mare”; a questi risultati positivi bisogna aggiungere i pareggi conquistati a Milano ed a Genova contro la Sampdoria per un totale di 11 punti su complessivi 14 capitalizzati in classifica.
È allora un Lecce da trasferta? Sembrerebbe di sì ma non sono di questo avviso in maniera definita, credo che invece ai giallorossi nelle gare interne sia mancata solo la conquista dei tre punti, ovvero della vittoria, forse più per episodi contingenti che per altro.
Bisogna tra l’altro tener presente che a Lecce sono scese in campo formazioni del calibro di Napoli, Roma, Juventus e Cagliari, team rivelazione del torneo, e con loro il Lecce ha portato a casa due onorevolissimi pareggi (Juve e Cagliari) subendo una netta sconfitta col Napoli ed una molto meno meritata con la Roma. Negli altri due confronti casalinghi Verona e Sassuolo, sempre a mio modesto avviso, Mancosu e compagni hanno sbagliato la prima partita (Verona) di esordio in questo torneo mentre con gli emiliani si è trattato più di mera sfortuna che altro.
Siamo quasi alla fine del girone e qualche indicazione tattica e tecnica gli addetti ai lavori se la sono fatta, quindi è inutile disquisire con le teorie da tifoso, il Lecce ha bisogno di qualche intervento a gennaio (Donati è già qui da noi sotto esame) così come ha necessità di capire e farsi capire da elementi come Benzar e Imbula che se vengono chiamati nelle rispettive nazionali qualche merito lo hanno ma che sinora qui non sono riusciti ad esprimersi appieno. Ho tralasciato il nome di Shakfov perché su di lui credo che si deve solo concedergli una maggiore presenza per acqustare fiducia in se stesso e rendersi utile alla squadra perché di mezzi tecnici ne possiede a sufficienza e lo ha fatto vedere anche se in maniera non continua.
Il Lecce di ieri sera ha poi tratto un altro convincimento in merito alla bontà del reparto arretrato che in Gabriel (deve perfezionari nel gioco fuori dai pali) e dei due centrali Lucioni e Rossettini ha trovato un trio di sicuro affidamento. Per quanto riguarda i due esterni, nello specifico (Rispoli e Calderoni) certo ieri sono stati molto vicini alla perfezione ma sono a mio avviso (sempre improntato alla modestia) più inclini a spingere (ma Rispoli deve perfezionarsi nei cross) che a difendere ed ecco perché è necessario intervenire da parte della società. I due sopranominati vanno benissimo per il gioco di Liverani ma in alcune circostanza ci vuole un tipo di calciatore diverso che però al momento il Lecce non ha,
Ora però, abbandonando i facili entusiasmi dopo una bella vittoria, bisogna pensare al prossimo incontro che sarà se non decisivo quantomeno molto importante per il futuro cammino stagiopnale. Si giocherà (domenica alle ore 12,30) contro il Genoa, e pur dovendo fare a meno di Petriccione e Rossettini che, ammoniti ieri già in diffida, saranno squalificati e forse di Lapadula se non sarà graziato, si dovrà vincere. È necessario farlo non tanto per dare la giusta soddisfazione agli ormai abituali oltre ventimila tifosi presenti ma per staccare ancora di più un possibile antagonista nella lotta per la salvezza.
Ernesto Luciani