IN PUGLIA SI FANNO POCHI CAMPIONAMENTI, SERVONO DI PIU’ MA MIRATI. VIETATO ABBASSARE LA GUARDIA
I consiglieri regionali di Fratelli d’Italia, Ignazio Zullo e Luigi Manca, come medici offrono una valutazione ed evoluzione del coronavirus alla task force
Da medici, prima ancora che da consiglieri regionali, ci permettiamo di fare una prima valutazione dell’andamento COVID19 in Puglia analizzando i dati di ieri finalmente forniti in sincronia con i dati delle altre Regioni. E bene abbiamo, come gruppo regionale di Fratelli d’Italia, a segnalare il problema. Per questo in totale spirito di collaborazione con la task force e con il professor Pierluigi Lopalco offriamo questa disamina, certi che anche lui sta arrivando ad analoghe valutazioni
“E’ presto per fare valutazioni definitive che cambieranno di giorno in giorno per l’imprevedibilità dell’andamento epidemico e per la difficoltà di raccolta dati ma anche per una possibile sottostima del fenomeno dovuta alla variabilità dei campioni fatti da regione a regione e all’efficacia di scelta dei soggetti campionati come dimostra l’ampia variabilità del tasso di positività nell’ambito della popolazione campionata.
“Per quanto riguarda la Puglia, il tasso di incidenza se tutto sommato appare confortevole in quanto più basso del dato nazionale, non ci deve fare abbassare la guardia anche perché è più alto del dato delle altre Regioni meridionali e prevedibile che i prossimi giorni saranno difficili. Anche perché c’è da dire che la Puglia ad oggi ha fatto solo un campione per ogni mille pugliesi e quindi potrebbe esserci una sottovalutazione del fenomeno. Poco meno della Puglia in termini di campionamenti hanno fatto la Campania, la Sicilia, la Sardegna e la Basilicata e anche questo dato conferma l’ipotesi della sottovalutazione. Tutte le altre Regioni hanno campionato di più.
“Anche il rapporto tra soggetti risultati positivi sui soggetti campionati è da valutare bene al confronto con le altre Regioni. Tale rapporto risulta essere in Puglia pari a 11,81% positivi sul totale dei soggetti campionati mentre il dato nazionale è di 22,45. Su questo dato occorre riflettere perché occorre trovare equilibrio tra efficacia nella selezione dei soggetti da sottoporre a campionamento mirato e spreco di campioni e quindi di risorse.
“In questo senso, se non consideriamo il Veneto che decidendo di fare campioni su larga scala ha un rapporto molto basso e Molise e Basilicata che sono al nostro pari, il numero basso di positivi sul totale dei campionati significativamente sotto al valore della Puglia lo si riscontra solo nel Lazio, Sicilia e Calabria”.