LA SERIE A VUOLE TORNARE IN CAMPO MA IL VIA DEFINITIVO LO DOVRÀ DARE IL GOVERNO
Tutte e venti le squadre del campionato hanno votato per il ritorno in campo anche se spetta al Governo dare l’ultima parola.
A breve la Serie A, quindi, potrebbe ripartire pur con tutte le precauzioni del caso. Il parere dei club è stato chiaro, adesso si attendono direttive da parte di Fifa e Uefa, che ha comunque di recente e nuovamente invitato le singole leghe nazionali a riprendere le attività. Nel frattempo il calcio italiano, tramite la FIGC, ha stilato un protocollo sanitario in vista della ripresa che il Governo valuterà nei prossimi giorni.
Il primo passo sarà quello di visitare con attenzione tutti quei giocatori risultati positivi al Covid-19 per capire se siano definitivamente guariti – allo studio c’è addirittura l’ipotesi che debba essere rilasciato un nuovo certificato di idoneità fisica -, poi si potrà dare il via libera agli allenamenti, che dovranno seguire delle regole ferree per evitare assembramenti e per far si che i calciatori non vengano esposti al rischio contagio.
Le partite dovrebbero riprendere entro fine maggio, inizi di giugno, ad agosto sarà invece il turno delle coppe europee.
Se la Serie A vuole tornare in campo, la Serie B per il momento non si è esposta attendendo decisioni ufficiali in merito alla massima seria, il tutto mentre la Serie C ha già manifestato l’intenzione di chiudere qui la stagione.
La ripresa del campionato di calcio è ancora argomento di discussione nelle stanze di Palazzo Chigi. In attesa che il governo dia il proprio via libera, la Lega di Serie A è tornata apparentemente unita e compatta dato che nell’ultima assemblea tutti i club hanno votato all’unanimità per il ritorno in campo.
Anche Spal, Brescia, Torino, Sampdoria, Udinese, Bologna e Fiorentina, inizialmente contrarie, si sono dunque allineate agli altri club esprimendo la volontà di terminare sul terreno di gioco la stagione 2019-20.
Eugenio Luciani