HomeCronaca e AttualitàIL “PRIMITIVO” PRODOTTO IN SICILIA PREOCCUPA I VITICULTORI PUGLIESI

IL “PRIMITIVO” PRODOTTO IN SICILIA PREOCCUPA I VITICULTORI PUGLIESI

IL “PRIMITIVO” PRODOTTO IN SICILIA PREOCCUPA I VITICULTORI PUGLIESI

Emiliano scende al loro fianco “ci opporremo in ogni sede»

La ventilata autorizzazione a coltivare in Sicilia il vitigno del “Primitivo” non può non destare preoccupazione tra i viticultori pugliesi che di questo marchio di vino ne hanno fatto un vanto a livello nazionale e non solo. Con loro, e non poteva essere altrimenti, scende in campo il Governatore di Puglia:

«Registriamo le forti preoccupazioni nel mondo agricolo pugliese per il provvedimento con il quale la Regione Sicilia ha autorizzato la coltivazione della varietà di uva Primitivo sul proprio territorio e ci opporremo in tutte le sedi consentite». Lo dice il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano in difesa del vitigni pugliese che presto potrebbe sbarcare in Sicilia.

«I nostri produttori temono, giustamente, che altri territori possano sfruttare in maniera indebita il crescente consenso di mercato di una denominazione che, grazie al duro lavoro e ai tanti investimenti dei pugliesi, si sta imponendo sempre di più tra le eccellenze del panorama enologico mondiale – dichiara Emiliano – pur rispettando la legittima decisione dell’Amministrazione siciliana, desidero rassicurare tutti che il Governo regionale è vigile per far sì che le varietà vitivinicole autoctone e le denominazioni di origine pugliesi siano adeguatamente tutelate. Non mancheremo di segnalare ai nostri interlocutori istituzionali, anche in sede di Commissione delle Politiche Agricole della Conferenza delle Regioni, la nostra ferma volontà di difendere l’unicità dei vini pugliesi e di salvaguardare i principi e i diritti dei nostri produttori. Per questo motivo, anticipo che l’Amministrazione regionale è pronta ad opporre una dura opposizione, in ogni modo e in tutte le sedi consentite, nell’eventualità possa emergere una proposta che prevede di inserire la varietà Primitivo in disciplinari DOP o IGP diversi da quelli che già lo consentono».

 

redazione.lecceoggi@gmail.com

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