AGROMED. BENE L’ACCORDO. VERTENZA MIROGLIO QUASI CHIUSA
Filctem Cgil: “Accordo strategico per tutto il sud”
L’importanza della chiusura dell’accordo su Agromed non va calcolata solo per i ventotto lavoratori ex-Miroglio che saranno reintegrati entro un anno, o per gli undici milioni della delibera CIPE che saranno investiti sul territorio, ma va cercata nel valore che ha un progetto di reindustrializzazione al sud e in un momento storico come questo. Un risultato importante che speriamo possa essere da esempio per tutti coloro che in questo momento si trovano a vivere le stesse difficoltà che hanno vissuto i miroglini quindici anni fa. A Castellaneta potrebbe compiersi il penultimo passo verso la conclusione di un percorso che era iniziato sui tetti dei capannoni Miroglio, o nelle nottate in pullman per manifestare ad Alba, o in attesa nei corridoi del Mise. Tutte gli attori coinvolti hanno giocato per far vincere il territorio, tra alti e bassi, ognuno per le proprie peculiarità e dai propri punti di vista. Come organizzazione sindacale valutiamo vantaggioso che nell’accordo per Agromed si sia scelto di non applicare il jobs act ai ventotto lavoratori che saranno assunti. Inoltre, così come si è dimostrato strategico legare la proprietà del sito industriale ai lavoratori, auspichiamo un impegno dalla Camera di Commercio di Taranto affinché si assuma la responsabilità di non cedere il capannone qualora il progetto Agromed andasse male.
“Il plauso va ai lavoratori che hanno dimostrato come l’unità tra loro e con il territorio sia il più importante tra gli investimenti” commenta Giordano Fumarola, segretario Filctem Cgil di Taranto, “ma anche a coloro che hanno reso tecnicamente questo risultato, innanzitutto l’instancabile task force regionale guidata da Leo Caroli, e alle istituzioni, dal Comune al Governo, che nonostante alcune differenze di vedute hanno sposato la battaglia dei lavoratori. La vertenza Miroglio non è ancora chiusa, perché attendiamo che si concluda l’iter su Ginosa che permetterà di assumere i restanti 30 lavoratori che attendono, anche senza strumenti di sostegno al reddito”.