ARIA DIVERSA NEL LECCE DOVE ORA ALLA CAROTA SI UNISCE LA FRUSTA
I casi creati sui social da Mancosu e Tachtsidis subito affrontati con fermezza dalla Dirigenza che conferma quanto avviato con l’esonero di Liverani: il rispetto delle regole è il punto fermo per tutti
Il modo di gestire la società Lecce, con l’arrivo di un uomo di origini di vita militare, è cambiato e se prima se ne avuta qualche avvisaglia con oggi ce né una certezza. Le regole una volta che esistono vanno rispettate da tutti. Proprio quel “Rispetto” che Mancosu, il capitano, reclamava per sé e per altri in modus operandi sbagliato perché fatto sui social e non nel chiuso dello spogliatoio e con i diretti interessati.
L’immediata convocazione della odierna conferenza stampa, cui ovviamente hanno partecipato Presidente, Vice Presidente, Direttoredell’Area Tecnica e, come era giusto e doveroso lo stesso Mancosu, è la risposta della società che conferma come la musica è cambiata.
Tutto ciò premesso è bene dire subito che la posizione dei due diretti interessati a quanto accaduto è molto diversa.
Intanto non c’è nessun caso Mancosu, il capitano, uomo-simbolo del Lecce che è stato il Il primo a parlare: “C’è stato un piccolo malinteso nella giornata di ieri e stamattina ho incontrato la società per chiarire questo mio errore, che riconosco, nei modi e nei tempi. Sono contentissimo di aver risolto con la dirigenza una situazione che mi dava qualche pensiero – spiega Mancosu. Sono qui da quattro anni, sono il capitano, e oggi sono più convinto che mai di voler finire qui la mia carriera. Con questa terra ho un rapporto viscerale, una vera e propria storia d’amore con i suoi alti e bassi. Ma quando c’è dialogo proficuo tra le parti la situazione non può che risolversi. Il mercato porta sempre incertezze e timori che possono cambiare la vita: ho avuto un po’ di sofferenza, ma sono strafelice di essere rimasto qua e posso scriverlo col sangue“.
Ma a spiegare nel dettaglio lo svolgersi degli eventi è stato lo stesso Presidente
“Dopo gli episodi social di ieri abbiamo voluto subito indire questa conferenza per stroncare subito voci che rischiavano di compromettere la serenità dell’ambiente. Stamattina con il DS e l’allenatore abbiamo incontrato il nostro capitano che, ribadisco, ha sposato pienamente il nostro progetto. Parliamo di un giocatore di assoluto valore e il suo messaggio, anche se non arrivato sui canali adeguati, ci ha portato comunque a chiarirci su alcuni aspetti per poi ritrovarci tutti perfettamente allineati”.
Situazione diversa, invece, per quanto riguarda Panagiotis Tachtsidis. “Anche lui ha deciso di esternare alcuni malumori sui social – dice Sticchi Damiani – ma la sua vicenda è diversa da quella di Marco. Nel dettaglio: prima della gara di Ascoli, lo stesso giorno della cessione di Petriccione, Tachtsidis mi ha comunicato di aver ricevuto un’offerta biennale, con cifre importanti, da un altro club dell’Arabia Saudita, che ha un mercato che chiude a novembre, il quale però non ha mai interpellato il Lecce.
A lui ho detto che, pur rispettando le sue aspettative, da parte nostra c’era la volontà di continuare a puntare su di lui, ma ho assicurato lui che avremmo provato a cercare alternative, ma sempre che il club saudita ci avesse soddisfatto. Ci abbiamo davvero provato, ma non concretizzandosi queste condizioni, abbiamo comunicato a Panagiotis l’esito negativo della sua richiesta, e lui evidentemente l’ha presa male.
Ma per noi la cosa avrebbe significato che qualsiasi giocatore può decidere di andare altrove quando vuole lui, come vuole lui e alle condizioni che vuole lui. Questo non è ammissibile, in nessun modo. Spiegato questo, spero che il tutto possa ricomporsi: da parte nostra non c’è alcuna preclusione di sorta. Al momento non sono stati presi provvedimenti, ma se la situazione dovesse degenerare lo faremo perché nessuno può permettersi di prenderci in giro”.
Ad entrare nel dettaglio della vicenda anche Pantaleo Corvino: “dopo il suo ritorno in Italia, ho chiesto a Tachtsidis la sua disponibilità a rimanere a Lecce. La sua risposta mi ha davvero convinto e per me la questione era ampiamente risolta, prospettando anche un prolungamento triennale del contratto con adeguamento dell’ingaggio.
A pochi giorni della chiusura del mercato, però, ho ricevuto dal Presidente la notizia dell’offerta recapitata al ragazzo da parte di un club che non ci avrebbe corrisposto nulla. E io come potevo trovarlo un altro titolare con il nulla in cambio? Ci ho provato, ma in giro non c’era nulla.
Detto questo, abbiamo ritenuto opportuno chiarire ogni aspetto. Mi auguro adesso che il ragazzo possa capire anche la nostra posizione e che lo stesso possa tornare ad essere uno dei pilastri del gruppo squadra. Fermo restando che noi non siamo insensibili alle aspettative altrui, ma anche noi abbiamo il diritto di avere delle aspettative”.
Ernesto Luciani