ERRORI DEI SINGOLI PRIVANO IL LECCE DI UNA MERITATA VITTORIA
Sul pari degli ospiti pesano l’errore di marcatura di Calderoni e la svista dell’assistente dell’arbitro
Un nuovo pareggio, e con lo stesso risultato, alla fine del secondo turno casalingo per il Lecce di Corini che, se è vero che alla vigilia ha potuto sorridere per aver recuperato la rosa quasi per intero, ha dovuto constatare che non tutti lo erano al cento per cento. In difesa si è avuto il rientro di Dermaku, è vero, ma ecco che Lucioni accusa (nel corso del primo tempo) dei dolori al ginocchio ed il tecnico, prudentemente, lo fa uscire in vista dell’impegnativo confronto di martedì in quel di Salerno; e poi lo stesso centrale albanese è costretto ad uscire perché accusava qualche fastidio. Ciò ha comportato che sul finire del match il Lecce ha dovuto giocare con un insolito 3-5-2 che ha registrato il rientro di Calderoni, forse prima del tempo.
In svantaggio dal quarto d’ora per un rigore contrario, decretato forse un po’ frettolosamente, il Lecce ha trovato anche questa volta la forza fisica e morale per non solo raggiungere il pari ma addirittura ribaltare il risultato e quindi passare in vantaggio sino a pochi minuti dalla fine della gara quando il Frosinone ha riportato tutto in parità e questa volta lo zampino contrario ai giallorossi lo ha messo l’assistente dell’arbitro che non ha visto un fuorigioco anche se solo millimetrico.
Sfuma così una vittoria che i giallorossi avrebbero meritato e ci si può rallegrare solo col fatto che la serie positiva si è allungata di altri novanta minuti e la classifica, tutto sommato, resta quasi invariata.
Certo per Corini, in ogni caso, non mancherà il lavoro per trovare un sistema di fase difensiva della squadra visto che anche questa volta si è subito gol e qualche altro è stato mancato dagli avversari.
Se sabato scorso il pari è stato accolto con un sorriso, perché conquistato in recupero, questa volta ha tanto il sapore della beffa perché proprio quando tutto sembrava mettersi per il meglio ecco l’errore prima di Calderoni e poi dell’assistente che ha vanificato il lavoro fatto sino a quel momento certificando che purtroppo la difesa resta ancora il tallone d’Achille di questo Lecce che incassa troppi gol per correre verso il traguardo della vittoria finale.
Ernesto Luciani