TARANTO CAPITALE DELLA CULTURA 2022 UNA REALTÀ RADICATA NELLA STORIA
La possibilità che Taranto, in uno con i Comuni della dell’Unione Grecìa Salentina, venga nominata “Capitale della Cultura 2022” ha certamente sorpreso molti meno addentro alla cultura in genere che riguarda non solo la città dei Due Mari ma l’intera regione Puglia.
Di sicuro non ha sorpreso, invece, i più addentro alle varie componenti che creano, poi, la Cultura in genere.
Taranto, del resto, è è stata una vera e propria fucina di brillanti menti, come poeti, artisti, scrittori, tutti punto di riferimento per le sue bellezze storiche ed architettoniche
Un esempio di ciò è stato l’intervento dei più influenti intellettuali del tempo (era il 1969), come Aldo Palazzeschi, Giuseppe Ungaretti, Raffaello Brignetti e molti altri, atto a smuovere le coscienze ed impedire che si portasse a fine il progetto di abbattimento della città vecchia per fare spazio alla costruzione di una futuristica Manhattan del Sud, così come venne definita l’opera da erigere.
Se già Palazzeschi, uno dei padri delle avanguardie storiche, si schierò in difesa di Taranto e del suo patrimonio storico, in fondo, qualche spunto per poter lavorare sul concetto di “capitale della cultura” c’era già allora. Ed è “La cultura cambia il clima” il claim della candidatura di Taranto a Capitale Italiana della Cultura 2022, sapientemente presentata, appunto, assieme ai comuni della della Unione Grecìa Salentina.
Le sinergie di queste realtà, oltre a presentare parecchi punti di forza in comune, hanno avuto, nel corso dei secoli, cammini paralleli, talvolta incrociandosi anche, oggi si propongono di dare vita ad un progetto a lungo termine articolato in sei “ecosistemi” (tradizioni, riti ed enogastronomia, storia, arti, innovazione, ambiente e mare) attorno ai quali ruoteranno centinaia di progetti. La particolarità di questa candidatura è che non si tratta solo e semplicemente dell’individuazione di sei aree di intervento e relative attività che ricondurrebbe il tutto semplicemente ad un piano studiato a tavolino per rilanciare l’immagina di un luogo, perché i sei Ecosistemi individuati sono complementari e strettamente legati l’uno con l’altro. Un esempio per tutti, l’Ecosistema Mare è volto a valorizzare la cultura del mare, in chiave sostenibile ed innovativa, non solo risorsa economica ma vera e propria leva strategica per rilanciare il turismo e l’economia. Al mare è legata una ricca cultura enogastronomica, con le celeberrime cozze tarantine.
L’Ecosistema Mare si fonde con l’Ecosistema Tradizioni ed enogastronomia, fino ad arrivare all’Ecosistema Arti con Leonida da Taranto (il maggiore esponente della scuola dorico-peloponnesiaca) che, nel III sec. a.C. scrisse tutta una serie di epigrammi dedicati al mare ed ai pescatori tarantini, ritradotti peraltro in tempi recenti, ad esempio, dal premio Nobel per la letteratura Salvatore Quasimodo. Da qui, il passo per arrivare all’Ecosistema Storia è breve, anzi brevissimo, basti pensare al MarTa, il Museo Archeologico di Taranto ed alle tantissime rappresentazioni vascolari dal tema marittimo e marinaresco (Taranto fu un punto di riferimento, specie in epoca magnogreca, per le sue produzioni ceramiche) o alle sculture che ancora conservano tracce del tipico rosso tarantino, tendente quasi al viola, ricercatissimo nell’antichità, che si ricavava dai murici. Ecco quindi in un rapido excursus la dimostrazione di come questi sei Ecosistemi non solo hanno un senso compiuto a se stante, ma sono anche complementari tra di loro.
Tutto ciò crea la Cultura! L’apertura al principio di collaborazione e al lavoro sinergico con i comuni della Grecìa Santentina, poi, è la ciliegina sulla torta che, partendo da una storia comune, punta direttamente sulla contemporaneità dell’elemento ambientale. Del resto, gli stessi comuni dell’Unione Grecìa Salentina avevano già sperimentato il carattere vincente della sinergie del gruppo, individuando, dapprima nell’elemento linguistico, poi, ampliandosi, in quello storico, un punto di forza unico che gli ha fatto addirittura guadagnare il Patrocinio dell’Unione Europea. Se Taranto e i comuni della Grecìa diventeranno Capitale Italiana della Cultura 2022, per tutto ciò che rappresentano, per il bagaglio cultura accumulato nel lunghissimo passato (Taranto, i cui territori erano già popolati nell’Età del Bronzo, fu fondata dagli spartani nel 706 a.C.), nonché per l’importante potenziale per lo sviluppo futuro, probabilmente sarebbe la vittoria di tutta la Regione e tutta la Puglia diventerebbe Capitale della Cultura.