HomeCronaca e AttualitàLECCE: 16 NUOVI POSTI LETTI PER PAZIENTI COVID AL DEA REPARTO TERAPIA INTENSIVA

LECCE: 16 NUOVI POSTI LETTI PER PAZIENTI COVID AL DEA REPARTO TERAPIA INTENSIVA

LECCE: 16 NUOVI POSTI LETTI PER PAZIENTI COVID AL DEA REPARTO TERAPIA INTENSIVA

Il Dipartimento di emergenza ed accettazione del “Vito Fazzi” ha provveduto ad aggiungere agli esistenti 44 posti letto del reparto di Pneumologia, altri nuovi 16 posti letto destinati alla Terapia intensiva respiratoria potenziando così il trattamento dei pazienti affetti da Covid -19.

Ora l’Asl ha garantito, per combattere la pandemia, un’offerta da 60 posti letto di area pneumologica di cui 16 ad alto impegno assistenziale e i restanti 44 a medio impegno.

I pazienti con una sindrome clinica importante potranno essere ricoverati e monitorati attraverso moderne strumentazioni – ha spiegato il numero uno della Asl di Lecce, Rodolfo Rollo – Nel momento in cui dovesse precipitare la situazione, allora potranno essere fatte ulteriori manovre rianimatorie e potranno essere mantenuti comunque nel reparto o nelle rianimazioni del Dea. Quindi, nell’ambito di un dipartimento per intensità di cure, abbiamo le cure estensive e ad alta complessità che sono nella pneumologia, le terapie subintensive che attiviamo oggi e le terapie intensive per poter far fronte a tutti quanti i bisogni per un bacino complessivo di 120 pazienti che sono all’interno del Dea”.

All’inaugurazione ha partecipato personalmente anche il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano: “Stiamo lasciando in eredità alla Puglia il raddoppio di tutto il sistema della terapia intensiva. Così abbiamo predisposto un paracadute per la terza ondata del virus che, speriamo, non sia drammatica come la seconda: ricordo che quest’ultima ondata è stata venti volte più forte di quella di marzo e aprile

Emiliano ha precisato che, malgrado l’aggravio imposto dalla pandemia, “il sistema sanitario pugliese ha retto, grazie al lavoro fatto nei Pronto soccorso e dai medici dell’assistenza domiciliare”.

La Puglia non è mai stata in zona rossa, nonostante i contagi altissimi – ha proseguito il presidente -, ciò è dovuto al sacrificio degli operatori sanitari e all’efficacia del piano regionale che ha riconvertito, allo scopo, tanti ospedali. Il Dea è una delle strutture più importanti della Puglia, essenziale per le emergenze, e per questo motivo abbiamo voluto sbloccare energicamente i lavori di costruzione, fermi da anni. A Bari abbiamo avuto bisogno di avvalerci di un ospedale supplementare perché non esiste ancora una struttura di questo livello”.

Per quanto attiene al problema della distribuzione e somministrazione dei vaccini, Emiliano ha spiegato che “se gli Stati nazionali non si occupano direttamente dei tre grandi temi dell’attualità (acqua, energia e farmaci), limitando i poteri delle multinazionali, le grandi aziende farmaceutiche cercheranno di dominare il mondo attraverso l’erogazione dei farmaci”.

Le multinazionali stanno tentando di monopolizzare non solo la ricerca e la produzione, ma anche la distribuzione dei farmaci e ciò va impedito”, ha concluso il presidente.

Emiliano si è detto concorde riguardo alla scelta di riclassificare la Puglia in zona arancione (“la fascia più equilibrata”) anche perché ciò consentirà agli operatori commerciali di ottenere quei ristori che diversamente non avrebbero ricevuto.

redazione.lecceoggi@gmail.com

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