TERMINATO IL CALCIO MERCATO SAVERIO STICCHI DAMIANI FA IL PUNTO DELLA SITUAZIONE
Insieme a Pantaleo Corvino, il Presidente fanno un bilancio sia del mercato e del progetto Lecce.
Portata a termine la seconda fase del calcio mercato 2020/2021, e dopo venti giornate di calendario giocate, è tempo di bilanci, ed i due responsabili della società giallorossa, ne stilato uno rendendolo noto in conferenza stampa nel corso della quale hanno risposto alle domande della stampa.
Prende la parola il Presidente:
“È assolutamente opportuno e necessario con il Direttore fare il punto del mercato, del girone di andata e di quanto fatto, – ha esordito il Presidente – Il club, tirando le somme delle due sessioni, dalla retrocessione ha portato in Serie B una serie di contratti per un monte ingaggi pari a 15milioni e percepirà un paracadute di sette milioni, abbiamo chiesto a Pantaleo di valorizzare gli investimenti, a condizioni diverse, il che ha comportato un percorso su tre fronti, anzi quattro: eliminare dal gruppo i giocatori non funzionali o scontenti; rafforzare la rosa attraverso elementi funzionali nell’immediato, per coltivare sogni di ambizione difficilissimi alla soglia della retrocessione; acquistare giovani di qualità e prospettiva per la prima squadra e di farlo a titolo definitivo, ricorrendo pochissimo al prestito e lavorare per l’acquisizione a titolo definitivo di ragazzi per il Settore Giovanile. Pensiamo che in quattro mesi si sia svolto un lavoro incredibile e abbiamo fatto un investimento sulle strutture e sul comparto medico con nuovi macchinari e personale sanitario e mi preme ringraziare i soci.
Dopo la retrocessione abbiamo conquistato 30 punti faticosissimi e nonostante le difficoltà siamo lì. Il nostro è un progetto triennale, ma dobbiamo cercare di alimentare l’ambizione nell’immediato, ma anche cercare di viverla con un po’ di leggerezza e senza ossessione”.
Ovvio che la curiosità maggiore sta sui “casi” e Sticchi Damiani non si tira indietro:
“In questi anni ho badato tanto all’aspetto umano con i tesserati, anche se mi rendo conto che sia un po’ atipico e i gli ultimi episodi dicono che forse ho fatto male. Sulla dichiarazione rilasciata da Falco circa il fatto che le persone non sanno come siano andate le cose, posso solo dire che meno male per lui che la gente non le conosca”.
Ma si deve guardare soprattutto al futuro e le prospettive del sistema calcio inducono alla prudenza:
“Le prospettive future per il sistema calcio al momento non ci sono, per questo è necessario ingegnarsi, dare adito alla fantasia e cambiare le regole anche in ordine ai bilanci delle società. O si ha una nuova visione come stiamo facendo noi, altrimenti in futuro sarà difficile andare avanti.
All’interno del gruppo veicoliamo il messaggio di dare sempre il massimo, perché non ci vogliamo accontentare e ogni giocatore è stimolato a farlo perché vincere cambia la carriera, i numeri e la retribuzione, ma il messaggio contempla anche il fatto che in caso non si dovesse raggiungere la promozione questo non sarà un fallimento, perché, ripetiamo, il progetto è triennale”.
Rapporto con i tifosi
“Penso che i tifosi comprendono la situazione, perché abbiamo a che fare con persone che hanno chiari in nostri concetti e parlando con loro ho avuto modo di percepire apprezzamento e sostegno, ma questo non toglie che possiamo coltivare ambizioni, come accaduto due anni fa che l’obiettivo era la salvezza e poi abbiamo investito per la promozione. Quest’anno abbiamo la fortuna/sfortuna di giocare in un campionato molto elevato, ma il lavoro svolto fino a oggi, se non a breve, darà soddisfazione per i prossimi anni”.
Dopo il Presidente, poi, è stata la volta del Direttore dell’Area Tecnica:
“Immaginavo che sarebbe stato un calciomercato impegnativo, come mai nella mia carriera, ma attraverso il dispendio di molte energie ho cercato di seguire le quattro linee guida dettate dal presidente, perché non era facile rafforzare la rosa con innesti di qualità per alimentare la fiammella della speranza di essere promossi, nonostante il progetto sia triennale. Abbiamo cucito un bel vestito, ma questo adesso si deve modellare sulla squadra e se si avrà la chimica giusta, la volontà potrà essere indossato a pennello. Abbiamo una rosa composta da 23 giocatori e, a essere sincero, a inizio mercato, onestamente, non pensavo di riuscire a dare tanti uomini all’allenatore. Un bravo giovane italiano costa molto, ma il Lecce i talenti, anche stranieri, li vuole crescere in casa e per questo abbiamo dovuto fare un mercato creativo, lavorando su situazioni non usuali, che altri non percorrono. Gli sforzi li abbiamo compiuti e il tempo ci dirà se si è lavorato bene ma, ripeto, non abbiamo lesinato energie, perché i tifosi e il territorio meritano una squadra e un settore giovanile all’altezza”.
Il caso Pettinari?
“Su 23 calciatori in rosa mi tocca parlare di quelli per i quali è stato chiarito tutto. Ribadisco ciò che ho detto tempo fa, chi non è contento di rimanere a Lecce faremo sempre in modo di soddisfarlo, ma con buonsenso. Anche per lui si è scelta questa via, ma non si è raggiunto un accordo, quindi, essendo Pettinari un calciatore in scadenza, non rientra nei nostri piani”
Le ultime trattative
“La trattativa con Yalcin è stata uguale alle altre. Ripeto che la fantasia ci deve portare a dare vita a situazioni congeniali, all’inizio la strada era un po’ impraticabile, poi, l’abbiamo percorsa ed è andata a buon fine. Eravamo soddisfatti di quanto fatto da Adjapong, poi si è infortunato e abbiamo avuto poco tempo per cercare un sostituto. Christian lo conosco da quando era alla Fiorentina e quando l’ho chiamato, l’ho messo in difficoltà per motivi che vi dirà lui quando verrà presentato, ma alla fine ha accettato”.
Il giudizio sui singoli giocatori?
“Per giudicare un calciatore aspetto sempre la fine della stagione e adesso è troppo presto per dare un voto”.
Eugenio Luciani