LA PARTITA VISTA IL GIORNO DOPO – REGGIANA vs LECCE
Doveva essere la partita della svolta, ed in effetti il Lecce ieri sera a Reggio Emilia ha dato segnali inequivocabili in merito alla propria volonta di voler credere sino alla fine nella possibilità di vittoria.
I due pareggi inaspettati con i fanalini di coda Pescara e Virtus Entella, due passi falsi, conditi da altrettante prestazioni sottotono, hanno fatto barcollare alcune certezze che il successo di ieri aiuta a ritornare tali.
Il Lecce ha una sua forza e può vedersela con qualunque avversario almeno alla pari, ma deve essere sempre ben concentrato per potersi esprimere ai suoi livelli, caso contrario rischia le figure fatte con Ascoli, Pescara e Virtus Entella; tre partite almeno cinque punti buttati al vento.
Ieri sera tutto è filato alla grande ed i giallorossi sono scesi in campo decisi a riscattarsi e contro la Reggiana hanno calato un bel poker.
Mi pare di poter dire che, a questo punto, mister Eugenio Corini, costretto a fare a meno del capitano Marco Mancosu e della punta Pablo Rodriguez, oltre che degli altri infortunati, abbia fatto delle scelte quasi definitive.
Il tecnico bresciano ha ormai stabilito le gerarchie del reparto difensivo con i due “centrali” che negli ultimi tempi sono cresciuti di condizione e con due esterni che assicurano il massimo controllo della zona senza tralasciare le sgroppate a supporto degli attaccanti. Stesso discorso vale per il centrocampo dove Hulmand ed Henderson costituiscono i punti di riferimento per le due fasi di gioco supportati dalla forza fisica di Majer e Bjorkengren, sempre più a suo agio.
Ieri, un po’ a sorpresa, Corini ha scelto di dare fiducia ad una coppia d’attacco quale Coda-Pettinari sperando
che dalla buona tecnica individuale dei due si ritornasse a fare più gol in una stessa gara.
Il risultato gli dà ampiamente ragione.
Ernesto Luciani