PROTESTA DEI LAVORATORI DELLE TERME DI SANTA CESAREA
Senza stipendio da mesi, hanno manifestato davanti alla Prefettura
I lavoratori delle Terme, senza stipendio da mesi, oggi hanno organizzato una nuova protesta davanti alla Prefettura
La pandemia legata al corona virus assommata al precedente calo di risorse finanziarie dell’anno scoro, per un valore di un milione di euro, ha portato ad una crisi con conseguente mancato pagamento ai lavoratori senza stipendio da ormai tre mesi. E così 115 finiscono sul lastrico.
Ovviamente i sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, in poco più di un mese, dopo il primo sit-in del 2 marzo scorso hanno organizzato una seconda manifestazione davanti al Palazzo di Governo. L’esasperazione dei lavoratori si coglie nei numeri: tre mesi senza stipendio – e senza parte di 14esima e 13esima – ma anche nelle prospettive future, che non sembrano radiose al netto dell’incertezza dovuta agli incrementi dei contagi e al valzer di chiusure e riaperture che non consentono di fare previsioni a lungo termine. Nonostante i soci assicurino la riapertura delle attività termali a fine maggio.
La già difficile situazione, si complica ancora di più, per lo stallo che si registra gli incontri con le istituzioni: preoccupa, ad esempio, il silenzio del presidente della regione Michele Emiliano, dell’assessore allo Sviluppo economico Alessandro Delli Noci, al sindaco di Santa Cesarea Terme, Pasquale Bleve ed al direttore di Terme Santa Cesarea spa, Rocco Bleve. “È assolutamente incomprensibile e inaccettabile quanto sta accadendo. Mancano atti ufficiali, al di là delle comunicazioni ufficiose e le voci che circolano sulla riapertura estiva. Abbiamo bisogno di certezze; servono risposte vere e concrete a chi vive un incubo. A distanza di sei settimane nessuno ci convoca: società, Comune e Regione sono silenti”, denunciano Mirko Moscaggiuri (Filcams), Carmela Tarantini (Fisascat) e Antonio Palermo (Uiltucs).
La richiesta avanzata dai lavoratori al prefetto Maria Rosa Trio è il pagamento della 13esima e della 14esima, oltre al versamento degli stipendi di dicembre, gennaio, febbraio e marzo.
“Ci rivolgiamo ora al prefetto Maria Rosa Trio per sapere se negli atti di società, Comune e Regione ci sia traccia di incontri, di convocazioni di Cda, di delibere con disposizioni economiche in favore dei lavoratori” – continuano i sindacati. “E vorremmo anche sapere se come promesso la Asl di Lecce abbia anticipato le somme dovute per le cure erogate in convenzione con il Sistema Sanitario per l’anno 2020. Intorno ad una sola certezza, c’è un turbine di silenzi, reticenze, insicurezza. La realtà, quella che vedono i lavoratori, è amara: i dipendenti non hanno percepito un solo euro. Ribadiamo ancora una volta come l’esasperazione si stia trasformando in rabbia ed in risentimento, creando i presupposti per qualcosa che sarà sempre più difficile gestire”.