L’ANGOLO DEDICATO AL LIBRO
LA TRAMA DEL MATRIMONIO di Jeffrey Eugenides
Questa settimana consigliamo il libro “La trama del matrimonio”, scritto da Jeffrey Eugenides, scrittore di origine greca. Il libro nel 2011 è stato finalista al National Book Critics Circle Award.
La storia è incentrata su tre ragazzi universitari Madeleine, Leonard e Mitchell, che seguono un seminario di Semiotica (la scienza che si occupa dello studio di tutti i segni che servono per la comunicazione). Un avvincente intreccio tra tre personalità, tre stili diversi per affrontare la vita, tre modi distinti di amare.
Un affascinante e moderno racconto contemporaneo in cui è evidenziata, in modo mirabile, l’eterna contrapposizione tra aspettative sociali e libertà individuale, tra razionalità e istinto.
Di seguito un breve brano: «Il numero di partecipanti a Semiotica 211 era limitato a dieci. Di questi, otto avevano frequentato “Introduzione alla Semiotica”. Identificabili fin dal primo incontro: quando Madeleine entrò dal freddo del mondo esterno, seduti in pose scomposte intorno al tavolo c’erano otto studenti con T-shirt nere e jeans neri sbrindellati. Qualcuno aveva tagliato il colletto o le maniche della maglietta con il rasoio. C’era qualcosa di inquietante in uno dei ragazzi – aveva una faccia da bambino con i baffi – e Madeleine impiegò un intero minuto a capire che si era rasato le sopracciglia. Tutti i presenti avevano un aria così spettrale che il colorito di Madeleine sembrava sospetto come un voto a Reagan. Si sentì sollevata quando un ragazzone con il piumino e gli stivali da neve arrivò e si sedette nel posto vuoto vicino al suo.
Aveva in mano una tazza di caffè da asporto.
Zipperstein chiese agli studenti di presentarsi e spiegare perché volevano seguire quel seminario.
Il primo a parlare fu il ragazzo senza sopracciglia. “Ehm, vediamo. Trovo arduo presentarmi, in effetti, perché tutta l’idea di presentazione sociale è troppo codificata. Cioè, se vi dico che mi chiamo Thurston Meems e che sono cresciuto a Stamford, Connecticut, saprete chi sono? Okay. Mi chiamo Thurston e vengo da Stamford, Connecticut. Sono qui perché l’estate scorsa ho letto Della grammatologia e mi ha mandato fuori di testa.” Quando venne il suo turno, il ragazzo seduto accanto a Madeleine disse in tono pacato che si stava laureando in due discipline (biologia e filosofia) e che non aveva mai frequentato corsi di semiotica, che i suoi genitori lo avevano chiamato Leonard, che il fatto di avere un nome gli era sempre sembrato utile, soprattutto quando ti chiamano perché è pronta la cena, e che se qualcuno avesse voluto chiamarlo Leonard lui avrebbe risposto.
Non fece altri commenti. Durante il resto della lezione rimase appoggiato allo schienale della sedia, con le lunghe gambe stese. Finito il caffè, rovistò dentro uno degli stivali e, con sorpresa di Madeleine, tirò fuori una scatola di tabacco da masticare. Con due dita macchiate ne infilò un cilindretto tra la gengiva e la guancia. Per le due ore successive sputò nella tazza a intervalli di un minuto, con discrezione ma in modo udibile».