A GUERRA IN UCRAINA
Oggi è il trentesimo giorno guerra
Ancora una notte di guerra in Ucraina, mentre dall’Unione Europea, impegnata in un Consiglio durato fino alle 2, arrivano rassicurazioni per Kiev “riconoscendo le sue aspirazioni d’ingresso” e promettendo “nuove sanzioni alla Russia”. Volodymyr Zelensky ringrazia i 27 – a eccezione dell’Ungheria -, ma non risparmia critiche per il ritardo con cui secondo lui si è mossa l’Europa: le sanzioni sono arrivate “un po’ tardi”, afferma il presidente ucraino. Gli incontri a Bruxelles continueranno anche oggi e sul tavolo ci sarà il tema dell’energia, mentre il presidente americano Joe Biden andrà in Polonia per incontrare le truppe Usa a Rzeszow, a circa 100 chilometri dal confine con l’Ucraina.
Alcune unità militari russe si starebbero ritirando da alcune aree a seguito delle pesanti perdite subite. E’ quanto riferisce lo Stato maggiore ucraino, affermando che alcune unità di Mosca si sarebbero spostate all’interno del confine russo dopo aver perso oltre la metà dei propri effettivi. A un mese dall’invasione russa dell’Ucraina, le linee del fronte tra le due parti sono “praticamente congelate”, ha detto Oleksiy Arestovych, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Le armi chimiche e biologiche
Mosca intanto continua ad accusare gli Stati Uniti di “aver sostenuto Kiev – riporta l’agenzia Tass – nello sviluppo di laboratori segreti per lo sviluppo di armi biologiche di sterminio di massa”, con il Comitato investigativo russo che ora ha aperto un’indagine ufficiale. Tutte scuse, pretesti usati da Vladimir Putin per giustificare la sua cosiddetta ‘operazione speciale’, secondo l’Occidente.
Dal campo, le forze ucraine fanno sapere che le truppe russe hanno fallito nel tentativo di accerchiare la capitale, come nella conquista di Mariupol. E affermano che il ritiro di alcune unità di Mosca è dovuto alla “perdita di oltre il 50% del loro personale”. Le intelligence di Usa e Regno Unito parlano di “obiettivi di valore” colpiti dall’esercito di Kiev, constatando come la grande nave d’assalto russa ‘Saratov’ sia stata distrutta durante l’attacco ucraino al porto occupato di Berdyansk. E anche le altre due grandi navi da sbarco ‘Caesar Kunikov’ e ‘Novocherkassk’ sono state danneggiate, informa la resistenza. Ora però la Russia “cercherà di riprendere le operazioni offensive in direzione delle città di Brovary e Boryspil per bloccare Kiev da est”, avverte l’ultimo rapporto dello Stato maggiore delle forze armate ucraine.