A LECCE CELEBRATI LA “VIRGO FIDELIS”, l’81° ANNIVERSARIO DELLA “BATTAGLIA DI CULQUALBER” E LA “GIORNATA DELL’ORFANO”
Ieri mattina, alle ore 11.00, nella straordinaria cornice del Duomo di Lecce è stata celebrata la Santa Messa in onore della Virgo Fidelis, Patrona dell’Arma dei Carabinieri.
Alla funzione religiosa, che è stata officiata da S.E. Reverendissima Monsignor Michele Seccia, Arcivescovo Metropolita di Lecce, hanno presenziato molte autorità civili e militari della provincia, oltre alle rappresentanze dell’arma in servizio ed in congedo. Maria “Virgo Fidelis” è stata proclamata ufficialmente “Patrona Dei Carabinieri” l’8 dicembre 1949 da Papa Pio XII, accogliendo l’istanza di monsignor Carlo Alberto Di Cavallerleone, Ordinario Militare Per L’Italia, fissando la celebrazione della festa il 21 novembre, in concomitanza della commemorazione liturgica della presentazione di Maria Vergine al tempio e della ricorrenza della battaglia di Culqualber, combattuta in Abissinia fra italiani e britannici, durante il secondo conflitto mondiale.
In quel giorno del 1941, infatti, il 1º Gruppo Mobilitato dei Carabinieri si sacrificò nella strenua difesa, protrattasi per tre mesi, del caposaldo di Culqualber, eroico gesto che valse la seconda medaglia d’oro al valor militare alla bandiera dell’Arma dei Carabinieri, dopo quella ottenuta in occasione della partecipazione alla prima guerra mondiale. Ai pochi sopravvissuti gli avversari tributarono l’onore delle armi.
S.E. Reverendissima Monsignor Michele Seccia, nel corso della celebrazione della S. Messa, ha tenuto un’emozionante omelia incentrata sullo spirito di fedelta’ che anima tutti i carabinieri d’Italia e il prezioso legame che li unisce spiritualmente alla loro protettrice, la Virgo Fidelis, concludendo la stessa con un sentito e profondo ringraziamento di cuore all’Arma dei Carabinieri per l’impegno che quotidianamente riversa nelle sue molteplici attività a difesa e protezione della nostra collettività.
Al termine del rito religioso, data lettura della Preghiera del Carabiniere e onorati i Caduti con una toccante esecuzione del “Silenzio” da parte del carabiniere trombettiere del Comando Provinciale, dopo aver ringraziato le numerose autorità civili e militari presenti, nonche’ i carabinieri della provincia intervenuti, il Comandante Provinciale, colonnello Donato D’Amato, ha ricordato il particolare evento bellico, giunto al suo 81° anniversario…
“Oggi è il giorno dedicato alla Vergine Maria, che Papa Pio XII nel 1949, con voto unanime dei cappellani militari dell’Arma e dell’Ordinario Militare d’Italia, dichiarò “Patrona dei Carabinieri”. La ricorrenza fu fissata il 21 novembre, giorno della suprema consacrazione di Maria, con la Sua presentazione al Tempio. L’appellativo “Virgo Fidelis”, invece, fu scelto in relazione al motto dell’Arma “Nei secoli fedele”, affinché la Fedeltà della Vergine Maria al compimento della Volontà di Dio, fosse esempio per ogni Carabiniere, il cui agire è qualificato proprio dalla sua Fedeltà al solenne Giuramento prestato.
Il 21 novembre venne anche scelto perché in quella data l’Arma commemora un altro evento, esempio concreto di FEDELTA’ a quel solenne Giuramento: la “Battaglia di Culqualber”, combattuta nel 1941 in Africa Orientale, allorquando i Carabinieri – nella seconda guerra mondiale – diedero eroica prova della loro FEDELTA’, pagando con la vita la difesa di un caposaldo di vitale importanza, venendo sopraffatti dalla schiacciante superiorità numerica degli avversari, non senza aver combattuto con eroico coraggio. Per tale olocausto alla Bandiera dell’Arma fu concessa la sua seconda Medaglia d’Oro al Valor Militare”, ha detto il colonnello D’Amato.
E continuando: “Quei caduti, tenendo fede al loro Giuramento, sono entrati a far parte di una folta schiera di Carabinieri che ha conosciuto nel tempo numerosi altri Eroi deceduti nell’espletamento del dovere.
Oltre che a questi caduti, oggi rendiamo onore ai loro famigliari, alle vedove e agli orfani in particolare, che con coraggio e dignità ne hanno sopportato la lacerante perdita. Oggi l’Arma celebra infatti anche la “Giornata dell’orfano”, perché mai manchi il supporto a quelle vittime innocenti di un destino infausto che li ha privati degli affetti più cari.
Molti orfani e famigliari di carabinieri caduti in servizio hanno nel tempo poi deciso a loro volta di prestare Giuramento, ponendo sé stessi al servizio del cittadino e del Bene Comune. Così facendo, hanno sì perpetuato la Memoria dei loro Cari ma sono anche entrati a far parte di un’altra schiera di EROI, quelli che adempiono al proprio dovere quotidiano con religioso silenzio.
Perché non c’è modo migliore per onorare il sacrificio dei nostri martiri che svolgere il proprio dovere con intimo convincimento, perennemente al servizio degli altri. Senza risparmiarsi. Senza mai anteporre l’interesse personale a quello della collettività. Al costo di enormi sacrifici personali che, molto spesso, condividiamo solo con i nostri affetti più cari, nell’intimità del nostro focolare domestico”.
Il Comandante Provinciale ha proseguito il suo discorso dicendo: “Lo sanno bene i nostri Carabinieri in congedo, oggi presenti con il loro Labaro e lo sanno molto bene le loro mogli e le loro famiglie, rappresentate dalle nostre Benemerite. I militari in congedo sono la testimonianza concreta di una FEDELTÀ che, in quanto tale, non si esaurisce con il collocamento a riposo, ma dura per tutta la vita”.
Ed infine “Alla nostra Protettrice Virgo Fidelis chiediamo, quindi, la Forza di essere Eroi nel quotidiano, di essere perseveranti e giusti, degni latori del messaggio di obbedienza e fedeltà tramandatoci da chi ci ha preceduto. A Lei chiediamo di indicarci la strada e di insegnarci a percorrere la via di un dovere assunto con fedeltà, rigore morale e amore, senza tentennamenti e con impegno di giustizia e di equità. A Lei, corredentrice del genere umano affidatoLe da Dio, chiediamo di alimentare ogni giorno il nostro coraggio e di illuminarci in ogni nostra decisione, così da essere testimoni concreti di quell’impegno assunto col giuramento e sintetizzato nel nostro motto “Nei secoli fedele”.