HomeCultura“A MELPIGNANO – MERIDIANO SALENTO” OSPITE GIANRICO CAROFIGLIO

“A MELPIGNANO – MERIDIANO SALENTO” OSPITE GIANRICO CAROFIGLIO

“A MELPIGNANO – MERIDIANO SALENTO” OSPITE GIANRICO CAROFIGLIO

Lo scrittore presenta il monologo “l’arte di guardarsi attorno – i personaggi del romanzo di investigazione”

Dopo il successo dei primi tre appuntamenti con la serata inaugurale del Locomotive Jazz Festival con il batterista Stewart Copeland e numerosi ospiti, il recital Eleganzissima di Drusilla Foer e il concerto dei Pink Floyd Legend,  venerdì 4 agosto (ore 21:30 – ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria su EventBrite) la rassegna “A Melpignano – Meridiano Salento” prosegue nell’arena del Palazzo Marchesale in Piazza Antonio Avantaggiato con “L’arte di guardarsi attorno – I personaggi del romanzo di investigazione” dello scrittore Gianrico Carofiglio. Ideata e organizzata da Razmataz Live, azienda milanese che si occupa della produzione e della promozione di spettacoli teatrali, concerti e festival, la prima edizione di questa manifestazione, capace di spaziare tra diversi generi e discipline artistiche con esperienze e ospiti nazionali e internazionali, nasce grazie alla collaborazione con numerose realtà salentine e alla fondamentale sinergia con il Comune di Melpignano.

La quarta serata ospita dunque un monologo di Gianrico Carofiglio, uno degli scrittori più apprezzati del panorama italiano. Prima magistrato, poi appassionato politico e rappresentante dei cittadini in Parlamento, l’autore pugliese è il padre di alcuni dei personaggi più amati dei romanzi di investigazione italiani che si leggono oggi (l’avvocato Guerrieri, il Maresciallo Fenoglio, Penelope Spada), ma anche un efficace saggista attento al mondo delle parole e della contemporaneità. Da sempre, quella dei suoi romanzi, è una narrativa di investigazione, piuttosto che di genere giallo, poliziesco, noir. Le sue storie parlano di sete di conoscenza, di ricerca di verità e arrivano a scavare molto più in profondità di quanto ci si aspetti, spingendosi nel sottobosco filosofico delle domande più importanti dell’uomo. È questa, per l’autore, l’arte di investigare, di capire il come e il perché delle cose, partendo dall’idea che la verità sia sempre un concetto sfuggente. «Il bravo investigatore, come il bravo combattente, è quello capace di adattarsi alle situazioni, piuttosto che opporsi ad esse. La metafora che preferisco, sul punto, è quella dell’acqua, che prende la forma del recipiente, che può fluire o travolgere» – racconta.

 

 

luciani.2006@libero.it

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