ALLA SCOPERTA DEL SALENTO – LE MARINE LECCESI
Il Salento, come è noto, ha il grande privilegio di avere a disposizione due mari, completamente diversi tra loro e quindi da poter frequentare a seconda delle abitudini dei salentini e… del vento. In pratica sta a chi va a mare poter scegliere, volendo, quello calmo rispetto all’agitato secondo i propri gusti. Un dato comune, però, hanno tutte le marine salentine: la bellezza. Noi con questi escursus non vogliamo fare una classificazione ma solo portare a conoscenza di quanti ci seguono ciò di cui possiamo disporre per i nostri momenti liberi.
Lecce, nel proprio territorio, comprende alcune marine, tutte affacciate sul Mare Adriatico, quindi anche abbastanza simili tra loro, ma non del tutto, da un punto di vista geologico. Dopo la cessione di Casalabate al comune di Squinzano, al capoluogo salentino rimangono le marine di San Cataldo, Frigole, Torre Chianca e Spiaggiabella.
Il feudo di Lecce si affaccia sul mare Adriatico per circa venti km. La costa si presenta bassa con lunghi tratti sabbiosi, lungo i quali sono nati nel tempo veri e propri paesini che, però, purtroppo, vivono intensamente solo nel periodo estivo, cadendo quasi in letargo, malgrado il nostro clima, di solito, clemente per diversi mesi nel corso dell’anno solare.
SAN CATALDO La frazione, che si affaccia sul mare Adriatico, è divisa tra i comuni di Lecce e Vernole, ma è considerata la “spiaggia dei leccesi” per eccellenza. In epoca romana era sede di un importante porto, intitolato all’imperatore Adriano, che ne aveva ordinato la ricostruzione. Di tali resti ora rimane visibile ben poco nei pressi del faro. Qui sbarcò Ottaviano dopo aver appreso la notizia della morte di Cesare. Caduta in disuso, Salapia (nome latino di San Cataldo) si trasformò in palude, con la bonifica effettuata in epoca fascista. Del tram che, all’inizio del secolo scorso, collegava la vicina Lecce non rimangono che alcune fotografie in bianco e nero. L’economia si basa sul turismo estivo con la presenza di numerosi stabilimenti balneari. Uno dei più antichi lidi è quello un tempo intitolato Lido Prete, l’attuale Lido York. Caratteristico anche il lido Turrisi che originariamente era costituito da palafitte sul mare e che oggi sorge nei pressi del faro di San Cataldo. Dopo un tentativo di valorizzazione del porticciolo per barche di piccole dimensioni e modesto pescaggio, (era molto utilizzato sia dai pescatori professionisti sia da quelli sportivi durante tutto l’anno) al momento è tutto in abbandono a causa di lavori che non vengono effettuati o lo sono in mnaiera inadeguata. La domenica mattina San Cataldo, anche d’inverno, è meta di passeggio dei cittadini leccesi che possono peraltro possono fare acquisti al mercato all’aperto. Esiste una sola chiesa, intitolata a San Cataldo, che svolge il ruolo di “succursale” della grande parrocchia di Frigole. D’estate l’associazione pro-loco organizza la “sagra del pane”, molto attesa dai leccesi. Una festa durante la quale si possono degustare molte specialità culinarie salentine, soprattutto la “puccia con le olive” e i “pizzi” (pane impastato con pomodoro e cipolla).
Da vedere: Il Molo di Adriano Sono visibili solo dei frammenti, sopravvissuti alle mareggiate. Il Faro ora adibito a sede della Capitaneria di porto, insistente nei pressi dei resti del Molo di Adriano. Rappresenta un punto di riferimento per le imbarcazioni che costeggiano la riva adriatica del Salento.
Appuntamenti Ogni domenica c’è il mercato settimanale all’aperto.
FRIGOLE La località di questa frazione era nota fin dal periodo normanno con il nome di Guadina, perché resa periodicamente paludosa dalle mareggiate. Fu bonificata nel periodo fascista, quando fu chiamata Borgo Grappa. Il nome attuale risale al 1943. Vicino l’abitato sorge il bacino di Acquatina. Il centro abitato è costituito da due piazze (la piazza principale Cosimo Bertacchi e la piazzetta Leandro Alberti) e una parrocchia, sulla quale gravitano le chiesette dei villaggi circostanti (Borgo Piave e San Cataldo). La frazione è una frequentata località balneare divisa in tre parti: il centro, la zona residenziale, che si estende per circa quattro km a nord, e la zona balneare vera e propria costituita dal lungomare Attilio Mori, sul quale si affacciano il porticciolo e le spiagge.
Da vedere: Il Bacino di Acquatina Realizzato nell’ambito degli interventi di bonifica, presenta caratteristiche lagunari di origine artificiale. Si tratta di una zona umida estesa per circa 100 ettari, delimitata da una serie di dune e immersa in una folta macchia mediterranea. Sono presenti una variegata fauna ittica, diverse specie di crostacei e molluschi, uccelli nidificatori e piante acquatiche. In costante collegamento con il mare attraverso un canale, riceve acqua dolce dal Canale Giammateo.
TORRE CHIANCA La frazione prende il nome dall’omonima torre cinquecentesca fatta costruire dagli spagnoli per difendere il Salento dagli attacchi dei pirati saraceni. Nasce come promanazione del vicino borgo di Case Simini, località del comune di Lecce appena più nell’entroterra. Di particolare interesse naturalistico sono i bacini Idume e Fetida. Qui si getta nel mare il fiume sotterraneo Idume. Lungo le sponde sono presenti fitti canneti, una steppa salata e piante quali il narciso nostrale. Nel mare, a pochi metri di profondità, è ben visibile una serie di colonne di marmo cipollino risalenti al II secolo a.C.. L’antica torre di avvistamento, iniziata a costruire nel 1569, è una delle più imponenti di tutta la costa salentina: alta 18 metri e con i lati lunghi 15,60 metri ciascuno, durante la seconda guerra mondiale fu utilizzata come postazione di artiglieria.
Da vedere Ambiente: Il campo di girasoli Uno dei luoghi più spettacolari è il campo sterminato di girasoli, attorno alla torre, presente grazie all’Unesco. Sbocciano ad agosto. Merita anche una visita il parco di Rauccio, zona naturalistica di particolare importanza e meta di escursioni ambientalistiche.
TORRE RINALDA La frazione prende il nome dall’omonima torre cinquecentesca fatta costruire, anch’essa, per difendere la popolazione dagli attacchi dei saraceni. A poca distanza da Torre Rinalda, nell’entroterra, si trova la splendida Abbazia di Santa Maria di Cerrate. L’antica torre di avvistamento, oggi ridotta a un rudere, fu innalzata intorno al XVI secolo utilizzando blocchi di carparo. Nonostante il pessimo stato di conservazione sono ancora visibili due finestrelle che fungevano anche da feritoie, poste rispettivamente sul lato che guarda il mare e sul lato nord. S’intravede ancora una parte della volta a botte ormai quasi completamente crollata.
Da vedere: Abbazia di Santa Maria di Cerrate [Strada per Squinzano]. Non si può andar via senza aver fatto una visita a questo capolavoro di particolare pregio storico-architettonico, un sito del XII secolo protetto dal Fai.
SPIAGGIABELLA La località è un’altra delle marine leccesi, a pochi chilometri dal capoluogo. Si trova, sempre, sulla costa adriatica, tra Torra Chianca e Torre Rinalda, ed è caratterizzata da dune sabbiose e un mare trasparente e pulito come pochi.
Ottavia Luciani