Allerta anche in Italia per il pericoloso parvovirus
Cinque morti tra i bambini nella UE. Le autorità sanitarie francesi parlano di un numero insolito di casi. Allo stesso tempo, si registra un aumento dei contagi nei Paesi Bassi, in Irlanda e in Norvegia
Il Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie (ECDC) sta suonando il campanello d’allarme per il parvovirus 19, che causa eritema infettivo nei bambini, dopo casi di infezione in quattro paesi europei. Secondo l’ultimo rapporto dell’ECDC sulle malattie trasmissibili, Francia, Paesi Bassi, Irlanda e Norvegia hanno segnalato un aumento delle infezioni alle autorità sanitarie europee, a partire dal 2023 e proseguendo nel primo trimestre del 2024. Le autorità francesi parlano infatti di un “numero insolito di casi gravi” tra bambini e donne incinte, con un numero insolito di aborti. La situazione riguarda tutte le regioni francesi e tutte le fasce della popolazione. Nel primo trimestre del 2024, la Francia ha segnalato cinque decessi tra i bambini di età inferiore a un anno, un numero superiore alla media dei decessi degli anni precedenti. Quattro dei cinque decessi hanno coinvolto neonati. Per quanto riguarda gli altri paesi europei e secondo il Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie, l’11 aprile le autorità olandesi hanno segnalato un aumento dei casi di infezioni da parvovirus B19. Il 12 aprile, Public Health Ireland ha segnalato un aumento dei rilevamenti del virus nei primi mesi del 2024. Sono stati registrati 102 risultati positivi ai test molecolari (PCR), un numero significativamente più alto rispetto al numero annuale di risultati positivi alla PCR per gli anni dal 2020 al 2023 (30 – 61 casi all’anno). Un aumento dei contagi è stato segnalato anche dalle autorità norvegesi nelle fasce di età comprese tra 30 e 59 anni. Come stimano gli esperti dell’ECDC, due terzi della popolazione adulta sono immuni al parvovirus B19, a causa di precedenti infezioni, soprattutto durante l’infanzia. Gli studi hanno dimostrato che dal 30% al 40% delle donne incinte possono essere sensibili all’infezione, che nelle prime 20 settimane di gravidanza può portare a gravi effetti avversi sul feto e alla morte nel 10% dei casi. Il parvovirus umano B19 (Parvovirus B19) è il virus causativo dell’eritema infettivo nei bambini, mentre può causare crisi aplastiche nei pazienti con anemia. È conosciuta come la quinta malattia, dopo le quattro malattie infantili conosciute (morbillo, rosolia, parotite, scarlattina). Colpisce principalmente i bambini tra i 5 e i 15 anni e soprattutto nei mesi invernali. Si inizia con una leggera febbre, mal di testa e generalmente con sintomi simili al comune raffreddore. Questi sintomi passano e tra il 7° e l’11° giorno compare l’eruzione cutanea. L’eruzione cutanea, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti“, è di colore rosso vivo, inizia sul viso e dà l’impressione che qualcuno abbia schiaffeggiato il bambino sulla guancia. Successivamente si diffonde al resto del corpo.