ALMANACCO DEL GIORNO
Almanacco di oggi Lunedì 06 Luglio 2020
Ventottesima settimana dell’anno 2020
Giorni dall’inizio dell’anno: 188 * giorni alla fine dell’anno 178
Il sole sorge a Roma alle 4.43 e tramonta alle 19.47 (ora solare)
Il sole sorge a Lecce 4.39 e tramonta alle 19.22 (ora solare)
OGGI SI FESTEGGIA: Santa Maria Goretti
OGGI È: Giornata mondiale del bacio
Il 6 luglio, si celebra il World Kiss Day, la Giornata Mondiale del Bacio, festa nata in Gran Bretagna nel 1990, ma presto diffusa in tutto il mondo con l’obiettivo di ricordare, con una giornata ad esso dedicata, quanto può essere importante un bacio: gesto terreno e sacrale al tempo stesso, tra i più universali del comportamento umano, il bacio addensa uno spettro straordinariamente ampio di significati. Nell’immaginario collettivo il bacio si lega strettamente al sentimento d’amore, ma davvero innumerevoli sono i valori simbolici che gli si possono attribuire. I baci fanno infatti parte di precisi rituali e sono espressione di sentimenti di differente natura che contemplano non solo l’amore, ma anche affetto materno e filiale, tenerezza, simpatia, lealtà , gratitudine, compassione, gioia, o dolore. E’ inoltre possibile assistere ad un’evoluzione di significato del gesto negli usi e costumi della civiltà , nel corso del tempo e attraverso lo spazio. Impossibile categorizzarli tutti, come lungi da me vuol essere il tentativo di ricostruirne una cronistoria completa: quello che vi propongo oggi è un breve viaggio nella millenaria storia del bacio!
Storia del Bacio
Le prime descrizioni del “bacio profondo”, quello che comunemente definiremmo “alla francese”, ci arrivano dal greco Aristofane che nella commedia Le nuvole parla di “katà glossos” (da katà = profondo e glossa = lingua). I latini distinguevano invece il “basium”, di cui parla Catullo, “l’osculum” (bacio fra amici, considerato una sorta di consacrazione di lignaggio per gente dello stesso sangue) e il “suavium”, più propriamente il bacio fra amanti. Vi era poi il diritto al bacio, “jus osculi”, un’usanza alla quale si ricorreva, pare, per accertarsi che le donne non avessero bevuto il vino, vietato al gentil sesso. Ancora nel Medioevo si manteneva l’abitudine, tramandata dai romani conquistatori, di baciarsi per salutarsi. Ma il costume era regolato dai rigidi dettami di stampo feudale. Le persone di pari condizione sociale si baciavano sulla testa, sulle guance e anche sulla bocca, mentre un individuo di rango inferiore non si poteva permettere simili libertà con i superiori. Più basso era il rango, più in basso era il posto dove l’inferiore poteva baciare il superiore: partendo dai piedi, man mano che si saliva di rango, si progrediva all’orlo del vestito, al ginocchio e quindi alla mano. Il bacio passionale trova invece in questi anni grossa opposizione da parte della morale religiosa che lo giudicava peccaminoso anche nei rapporti coniugali. Nel diritto medievale, il bacio era utilizzato invece per suggellare il cosiddetto ˜baciatico”, cioè il diritto della fidanzata a ricevere una donazione dal fidanzato, consuetudine derivante anch’essa dalla pratica romana dell’osculum interveniens, il bacio che interveniva a sancire il diritto della fidanzata a ricevere in donazione metà dei beni ricevuti in regalo, in caso di morte del fidanzato. L’uso di baciarsi sulla bocca in forma di saluto tra amici e parenti comincia poi a venir meno dalla fine del XVI secolo, sostituito da regole più sofisticate e distaccate come inchini e riverenze. Nel XVII secolo, che vede il Rinascimento cattolico contrassegnato, tra l’altro, dalla creazione della Compagnia di Gesù, l’anima prevale definitivamente sul corpo, così che questi si distanziano e i gesti d’affetto si fanno più discreti. Nell’Ottocento, il secolo delle buone maniere, nasce poi il “galateo dei baci”: non ci si bacia, né sulla bocca, né sulla guancia, per strada o in pubblico; le ragazze non devono mai baciare per prime; una ragazza per bene si lascia baciare sulla fronte da una persona più anziana, ma non ricambia il bacio a meno che non ci sia molta intimità . Il bacio è cancellato nel modo di salutarsi tra uomo e donna. Il proibizionismo potenzia la componente erotica del bacio sulle labbra, che diventa strumento privilegiato della schermaglia amorosa.
ACCADDE OGGI: 1885 – Primo test sull’uomo del vaccino antirabbico:
Un morso di un cane affetto da rabbia e si finiva all’altro mondo dopo giorni di atroci sofferenze. Il triste destino cui andavano incontro coloro che contraevano l’idrofobia, molto diffusa nell’Europa d’inizio XIX secolo.
Il chimico e biologo francese Louis Pasteur scoprì la cura adatta, intuendo il modo in cui il virus si propagava negli organismi, scatenando la malattia. Intenzionato a testarlo su di sé, dopo i risultati positivi sugli animali, si trovò costretto a provarlo per la prima volta su un caso disperato: un bambino alsaziano di nove anni, Joseph Miester, morso in più punti e ridotto allo stremo delle forze.
Il piccolo entrò nella storia la notte del 6 luglio 1885: nel laboratorio di rue d’Ulm, a Parigi, gli fu somministrata la prima di dodici dosi del vaccino antirabbico, che gli salvarono la vita. La notizia fece il giro del mondo e nell’arco di tre mesi vennero vaccinate circa 2.500 persone.
Destinatario di riconoscimenti e onori da tutta Europa, Pasteur, poco prima di morire, si vide intitolare a suo nome l’Istituto antirabbico.
NACQUERO OGGI:
1946 – Silvester Stallone – attore
1967 – Stefano Pellegrini – ex calciatore
LA FRASE CELEBRE:
La passione per la distruzione è anche una passione creativa. (Mikhail Aleksandrovic Bakunin)
IL PROVERBIO:
Scoprire un altare per ricoprirne un altro
I DOODLE DI GOOGLE: José María Velasco:
Il suo dipinto La valle del Messico è tra i più noti dell’arte messicana ed è considerato un simbolo nazionale. Nativo di Temascalcingo, Velasco maturò il proprio stile seguendo corsi notturni di pittura all’Accademia San Carlos di Città del Messico. Qui, grazie all’italiano Eugenio Landesio, si avvicinò alla corrente paesaggistica, di cui divenne uno dei maggiori esponenti del XIX secolo.
Premiato con diversi riconoscimenti, tra cui la medaglia d’oro all’Esposizione Universale di Parigi del 1889, si dedicò anche a studi scientifici, in particolare di anatomia e geologia. Nel 1992 gli è stato anche intitolato un museo, a Toluca, che raccoglie gran parte delle sue opere.
Nel 2012, a 172 anni dalla nascita, Google lo ha omaggiato con un doodle locale (visibile in Messico), che riprende il suo dipinto più famoso.