ALMANACCO DEL GIORNO
ALMANACCO DI OGGI – Giovedì 05 Novembre 2020
Quarantacinquesima Settimana dell’Anno 2020
Giorni trascorsi dall’inizio dell’anno 310 * giorni mancanti alla fine dell’anno 56
A Roma il sole sorge alle 06.49 e tramonta alle 16.58 (ora solare)
A Lecce il sole sorge alle 06:26 e tramonta alle 16:48 (ora solare)
OGGI SI FESTEGGIA: San Zaccaria
OGGI È: Giornata mondiale della consapevolezza sugli tsunami
Anche quest’anno il 5 novembre si celebra la Giornata mondiale della consapevolezza sugli tsunami (World Tsunami Awareness Day: WTAD), organizzata dall’United Nations Office for Disaster Risk Reduction (UNISDR) seguendo le indicazioni del protocollo di Sendai 2015-2030.
Il termine tsunami deriva dal giapponese (津波 = onda di porto) ed è un sinonimo della parola italiana maremoto. I maremoti sono eventi rari, ma con un potenziale distruttivo enorme, come spiegato nel video preparato dall’UNISDR per l’evento.
Negli ultimi 100 anni, più di 260.000 persone sono decedute in 59 differenti tsunami. Con una media di 4.600 vittime per disastro, il bilancio ha superato quello di qualsiasi disastro naturale. Gli tsunami, peraltro, non conoscono confini, rendendo la cooperazione internazionale la chiave per una profonda comprensione politica e pubblica delle misure di riduzione del rischio.
La scelta del 5 novembre per il WTAD è emblematica. In quel giorno del 1854 il Giappone fu colpito da una fortissima scossa di terremoto (the Great Ansei Earthquake). Goryo Hamaguchi, un abitante del villaggio di Hiro-Mura, nella prefettura di Wakayama, mentre si cambiava per raggiungere i suoi concittadini a una festa sulla spiaggia, sentì un lungo scuotimento dovuto a un terremoto.
Si ricordò allora del detto “dopo un lungo terremoto, arriva uno tsunami“, e si mise a osservare l’oceano dall’alto di una collina. Si rese allora conto che stava arrivando uno tsunami, e capì che doveva allertare tutte le persone che, ignare del pericolo, continuavano a festeggiare sulle spiagge. Goryo corse lungo la collina dando fuoco ai covoni di riso ammucchiati nei suoi terreni per avvertire le persone sulla costa, mettendole così in guardia dal pericolo incombente e permettendo a moltissimi di loro di portarsi in salvo scappando velocemente verso la collina. Un gigantesco maremoto si abbatté poco dopo sulla costa, ma molte persone nel frattempo si erano messe al sicuro.
Oggi, in diverse località del Giappone si possono trovare statue di Hamaguchi che corre con i fasci di paglia, e il racconto di questo evento, della consapevolezza e della prontezza di Hamaguchi viene tuttora insegnato nelle scuole elementari di tutto il Giappone per spiegare ai bambini come comportarsi in caso di tsunami.
Ai tempi di Goryo, a metà dell’Ottocento, non potevano esistere sistemi di allerta, ma già queste semplici pratiche permisero di salvare molte vite. Quasi cento anni dopo, nel 1946, un altro grande tsunami, questa volta generato da un forte terremoto alle Isole Aleutine, in Alaska, causò decine di vittime alle Hawaii, dopo un tragitto di 5-6 ore nell’Oceano Pacifico.
ACCADDE OGGI – 2002 – Prima edizione di Ballarò:
In prima serata, alle 20,50, su Raitre debutta un nuovo talk show dedicato alla politica: si chiama Ballarò e lo conduce un giovane e sconosciuto giornalista, Giovanni Floris, che torna negli studi Rai di Roma dopo una lunga esperienza da inviato negli Stati Uniti d’America.
Lo studio è scarnamente arredato e diviso in due piccole gradinate per il pubblico, poste alle spalle di due file di poltrone in cui si accomodano gli ospiti. Al centro un piccolo spazio in cui caracolla da un lato all’altro il presentatore, supportato da un grande schermo dove scorrono servizi, dati e sondaggi. Il ritmo è incalzante e all’ospite di turno, specie se politico, non viene dato molto tempo per rispondere alle domande e dilungarsi in spot elettorali.
I primi ospiti sono: Alessandro Barberis (direttore generale della Fiat), Maurizio Sacconi (sottosegretario del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali), Rocco Buttiglione (Ministro per il Coordinamento delle Politiche dell’Unione Europea), Piero Fassino (segretario dei Democratici di Sinistra), Claudio Sabattini (segretario generale della Fiom) e Tito Boeri (docente universitario ed economista). Chiusura affidata ai sondaggi IPSOS, rappresentata dal suo amministratore delegato Nando Pagnoncelli.
La prima puntata, dedicata alla crisi dell’industria automobilistica, viene seguita da un milione e mezzo di persone. Un risultato positivo che in prossimità del Natale subirà un’accelerazione inattesa, triplicando lo share dell’esordio. Da qui inizierà il successo della trasmissione promossa dal direttore di rete Paolo Ruffini e ideata da Floris e Annamaria Catricalà, destinata a diventare il talk show politico più seguito della televisione italiana.
Come sottolineerà più volte il conduttore, il segreto è nella semplicità della scenografia che dà risalto ai contenuti: niente luci particolari e le poltrone degli ospiti sono fatte di materiali riciclati, molto meno comode di quelle utilizzate tradizionalmente nei talk. Dal 2004 si rivelerà vincente la scelta di far aprire il programma con una copertina realizzata da un comico popolare: inizierà Paolo Hendel, seguito da Gene Gnocchi e Fabio De Luigi fino a Maurizio Crozza, che rimarrà per diversi anni.
Due gli aspetti identitari del programma che lo rendono subito familiare agli italiani: il titolo, Ballarò, che riprende l’omonimo e celebre mercato di Palermo, traducendo l’immagine di un luogo aperto dove si scambiano idee; la sigla, affidata al brano Jeux d’enfance, legato al famoso spettacolo del Cirque du Soleil.
Dall’autunno del 2014, conseguentemente al passaggio di Floris a La7, la conduzione del programma sarà affidata a Massimo Giannini, ex vicedirettore del quotidiano la Repubblica.
NACQUERO OGGI
1954 – Vincenzo D’Amico – ex calciatore
1980 – Antonella Del Core – ex pallavolista
1992 – Marco Verratti – calciatore
LA FRASE CELEBRE (Aforisma):
Amore! Ecco un volume in una parola, un oceano in una lacrima, un turbine in un sospiro, un millennio in un secondo. (Tupper)
IL PROVERBIO DEL GIORNO
Aspettare e non venire, è una cosa da morire
DOODLE DI GOOGLE: La notte di Guy Fawkes:
Un colpo al cuore della protestante Inghilterra per riaffermare la supremazia del cattolicesimo. È quello che cercarono di mettere in opera i cospiratori della cosiddetta Congiura delle Polveri, che ebbe nel rivoluzionario Guy Fawkes il suo braccio armato.
L’obiettivo era di far saltare in aria il Parlamento inglese e uccidere in un solo colpo il re Giacomo I d’Inghilterra e tutti i deputati riuniti nella Camera dei Lord. L’attentato previsto per la mezzanotte del 5 novembre 1605 non andò in porto per poco, visto che Fawkes fu fermato nell’attimo in cui stava per avvicinare la torcia all’innesco collegato a 36 barili di esplosivo. Da allora, nello stesso giorno, si celebra il Guy Fawkes Night con i bambini che portano in giro dei fantocci chiedendo soldi per comprare l’occorrente per un falò.
Il volto di Guy Fawkes ha ispirato inoltre una maschera utilizzata dal protagonista della graphic novel V per vendetta (da cui è stato tratto l’omonimo film del 2005), divenuta successivamente il simbolo del gruppo hacker Anonymous. Il 5 novembre del 2002, un doodle locale, visibile nel Regno Unito, ha ricordato l’evento raffigurando torce e fuochi d’artificio.