ALMANACCO DEL GIORNO
ALMANACCO DI OGGI – Mercoledì 06 Gennaio 2021
Prima Settimana dell’Anno 2021
Giorni trascorsi dall’inizio dell’anno 06 * giorni mancanti alla fine dell’anno 359
A Roma il sole sorge alle 07.38 e tramonta alle 16.54 (ora solare)
A Lecce il sole sorge alle 07.12 e tramonta alle 16:35 (ora solare)
OGGI SI FESTEGGIA: Epifania di Nostro Signore
OGGI È: L’Epifania:
L’Epifania ricorda l’arrivo dei Re Magi guidati dalla stella cometa alla grotta di Gesù. Come i Re Magi portarono dei doni, così si rinnova la festa ogni anno con i doni per i più piccolini! E chi porta i regali il giorno dell’Epifania? La Befana! La vecchietta brutta ma buona che vola su una scopa e porta i doni ai bimbi buoni e dolcetti nella calza o carbone ai bimbi cattivi!
Un antico racconto vuole che i Re Magi chiesero indicazioni ad una vecchia lungo il loro cammino verso la grotta di Betlemme e le chiesero di accompagnarli. La vecchietta si rifiutò, ma poi, pentitasi, si mise in cammino per cercarli, bussando ad ogni porta e donando dei dolcetti a tutti bimbi, nel dubbio che ogni bimbo potesse essere Gesù!
In un modo o nell’altro… preparatevi! Avete fatto i bravi o i cattivi? Avrete dolcetti o carbone?
ACCADDE OGGI: 1912 – Wegener espone la teoria della deriva dei continenti:
Il geologo, esploratore e meteorologo tedesco Alfred Wegener espose, in un incontro al museo Senckenberg di Francoforte, una delle più geniali intuizioni scientifiche del XX secolo: centinaia di milioni di anni fa la Terra era formata da un unico continente, poi smembratosi in più parti andate alla deriva. La teoria aprì la strada alla geologia moderna.
Di ritorno da una prima spedizione esplorativa in Groenlandia, dove costruì la prima stazione meteorologica locale, Wegener s’indirizzò allo studio sull’origine dei continenti. Teorie sul loro spostamento esistevano già dalla fine del Cinquecento, come dimostrano le argomentazioni del cartografo olandese Abraham Ortelius, secondo cui il profilo delle coste dei continenti faceva pensare a un distacco provocato da «terremoti e inondazioni».
Un’ulteriore conferma in questa direzione arrivò nel XIX secolo, grazie allo studio dei fossili attraverso cui si riuscì a dimostrare che il Nordamerica e l’Europa erano stati accomunati in passato da un’identica flora. Di qui il geologo austriaco Eduard Suess derivò la tesi dell’esistenza di un ancestrale supercontinente Gondwana dalla cui scomposizione sarebbero nati quelli che oggi conosciamo.
Tuttavia nessuna di queste formulazioni era in grado di fornire una spiegazione coerente della causa del fenomeno. Toccò a Wegener presentare per la prima volta in maniera organica l’affascinante teoria della deriva dei continenti. L’occasione fu una riunione dell’Associazione geologica al museo di storia naturale Senckenberg (è il secondo del genere in Germania), a Francoforte.
Secondo lo studioso tedesco, nel Paleozoico, e in buona parte del Triassico, le terre emerse erano unite in un unico supercontinente, da lui chiamato Pangea, contrapposto a un unico superoceano, Panthalassa. La prima frammentazione si verificò circa 200 milioni di anni fa dando vita a Laurasia (Europa, Asia e Nordamerica) e Gondwana (Sudamerica, Africa e Oceania). Successive spaccature portarono ai sei continenti definitivi (Africa, America, Antartide, Asia, Europa, Oceania).
A supporto della sua teoria, Wegener portò i rinvenimenti in Africa e America del Sud di fossili animali e vegetali della stessa specie, vissuti nello stesso periodo e che non era possibile credere che fossero lì dopo aver attraversato l’oceano. Nella stessa sede, documentò che India, Australia, Africa meridionale e America del Sud erano state coperte in contemporanea dai ghiacci, ragionevolmente prima della suddivisione.
Le conclusioni, raccolte nel volume L’origine dei continenti e degli oceani, non attecchirono immediatamente nella geologia ufficiale. Nella seconda metà degli anni Sessanta furono rielaborate per costruire la più generale teoria della tettonica delle placche, con cui vengono analizzati i fenomeni dinamici della crosta terrestre. Quest’ultima, parte della litosfera, è formata da sette placche (note anche come zolle) più grandi, oltre a una dozzina di più piccole e altre decine di microplacche. Questo sistema di placche, muovendosi, genera terremoti, formarsi di catene vulcaniche e l’apertura/chiusura degli oceani.
EVENTO SPORTIVO: 1911 – La Nazionale in campo con la maglia azzurra:
In molti campi, determinati colori sono tradizionalmente abbinati a elementi o aspetti della natura: il giallo al sole, l’azzurro al mare, l’arancione al tramonto e così via. Si potrebbe pensare che l’azzurro sia stato da sempre il colore della maglia della Nazionale di calcio italiana. Invece dall’esordio contro la Francia, il 15 maggio 1910, l’Italia, in attesa di decidere il colore o perché più economica, ha indossato una maglia bianca, con la possibilità per gli atleti di scegliere il colore dei pantaloncini.
Solo in occasione dell’amichevole con l’Ungheria, il 6 gennaio 1911, i calciatori scendono in campo con una maglia azzurra, che da quel momento, pur variando nelle tonalità e nei materiali, con il passare dei decenni e dei produttori, resterà l’inconfondibile colore che, più di tanti discorsi politici e sociali, unirà gli italiani, negli stadi, nelle piazze, davanti ai televisori, ovunque siano sulla Terra.
NACQUERO OGGI:
1938 – Adriano Celentano – cantautore/attore show man
1972 – Neck (Filippo Neviani) – cantautore pop
1962 – Crmine Abbagnale – ex campione olimpico e mondiale nel canottaggio
1990 – Ilaria Bianchi – nuotatrice
LA FRASE CELEBRE (Aforisma):
La natura ha fatto l’uomo felice e buono, ma la società lo deprava e lo rende miserabile (Jean-Jacqques Rousseau)
PROVERBIO DEL GIORNO
Gennaio asciutto grano dappertutto.
DOODLE DI GOOGLE: Khalil Gibran:
Nel 2011, a centoventotto anni dalla nascita di Khalil Gibran, Google ha dedicato al poliedrico artista libanese un doodle locale (visibile nei paesi del Medio Oriente e in alcuni dell’Africa centro-settentrionale). Mirabile sintesi di cultura occidentale e orientale, la sua produzione letteraria è stata tradotta in oltre 20 lingue e continua a essere un cult fra le giovani generazioni. Il doodle in realtà ha omaggiato Gibran pittore (ricordando un suo autoritratto), cui vengono attribuiti più di 700 ritratti. I più famosi sono quelli del poeta William Yeats e dello psicanalista Carl Jung, entrambi suoi amici.