ALMANACCO DEL GIORNO
ALMANACCO DI OGGI – Giovedì 08 Aprile 2021
Quattordicesima Settimana dell’Anno 2021
Giorni trascorsi dall’inizio dell’anno 98 * giorni mancanti alla fine dell’anno 267
A Roma il sole sorge alle 05.40 e tramonta alle 18.43 (ora solare)
A Lecce il sole sorge alle 05.10 tramonta alle 18.13 (ora solare)
OGGI SI FESTEGGIA: Sant’ Alberto
OGGI È: Giornata internazionale del popolo Rom
In tutto il mondo si celebra il Romano Dives, la Giornata internazionale del popolo Rom, ricordando l’otto aprile del 1971, giorno in cui per la prima volta si riunirono a livello internazionale rappresentanti delle comunità Rom, costituendo così la Romani Union, la prima associazione mondiale dei Rom riconosciuta, a partire dal 1979, dalle Nazioni Unite. In questa occasione la Federazione Rom e Sinti Insieme lanciano la campagna nazionale per la raccolta di firme su una legge di iniziativa popolare per il riconoscimento giuridico della minoranza linguistico-culturale dei Rom e Sinta italiana.
Dal 1400 in Italia. I Rom e i Sinti in Italia sono tra 150 e 170 mila, una cifra modesta rispetto alla popolazione italiana, ma una minoranza significativa e soprattutto una minoranza con una propria identità linguistica e culturale. Insediati in Italia sin dal 1400, gli “zingari” sono la minoranza storica più svantaggiata e più stigmatizzata, nonostante gli obblighi internazionali e comunitari dell’Italia e gli interventi di numerose organizzazioni internazionali, come il Consiglio d’Europa, l’OSCE e l’Unione europea. La partecipazione di Rom e Sinti alla vita collettiva con il proprio contributo umano e culturale è fondamentale per superare l’esclusione, la marginalizzazione di un popolo che ha attraversato secoli di discriminazione, fino allo sterminio razziale e che non deve rimanere confinato nei ghetti fisici e spirituali, nei quali troppo spesso viene relegato, all’assistenza e non alla propria responsabilità.
L’appello alla cittadinanza. La campagna che le associazioni di Rom e Sinti avviano in rappresentanza delle comunità Rom e Sinte italiane vuole realizzare gli articoli 3 e 6 della Costituzione che prevedono: la pari dignità sociale e l’eguaglianza davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali; la tutela di tutte le minoranze linguistiche con apposite norme. In questo modo si vuole superare il mancato riconoscimento istituzionale come minoranza che è causa della scarsa integrazione
nella società e della marginalizzazione sociale ed economica. Le associazioni Rom e Sinte rivolgono un appello alla cittadinanza, a associazioni, istituzioni perché aderiscano e sostengano questa campagna. Il riconoscimento della minoranza rom e sinta, della sua storia, della sua cultura, della sua identità accoglie Rom e Sinti nella comunità più generale insieme con tutte le altre identità che costituiscono il nostro patrimonio nazionale.
ACCADDE OGGI: 1820 – Scoperta la Venere di Milo:
La Venere Milo non è soltanto una delle più celebri sculture della civiltà greca. Per molti incarna l’ideale classico dell’eleganza e della sensualità femminile e come tale è stato celebrato nel cinema.
La storia del suo ritrovamento s’inserisce in quella fase di restaurazione del potere monarchico in Francia, dopo la caduta del regime napoleonico. Il nuovo sovrano Luigi XVIII (fratello minore di Luigi XVI sacrificato sulla ghigliottina dalla Rivoluzione del 1789) era desideroso di ricostruire l’immagine di grandezza del regno, anche attraverso l’acquisizione di preziose opere d’arte del passato.
La missione che nel 1820 portò la nave Chevrette a sbarcare sull’isola di Milo (Milos, in greco), nell’arcipelago delle Cicladi, era legata ad un’attività di ricognizione idrografica del Mar Egeo. Qui, nella zona del capoluogo Plaka, l’ufficiale francese Olivier Voutier s’imbattè in un contadino di nome Yorgos Kentrotas, intento a scavare pietre da utilizzare per la sua abitazione. L’area in questione si trovava a ridosso di un antico teatro greco e ciò fece supporre a Voutier che lì sotto potessero trovarsi resti antichi.
Così chiese all’uomo di avvertirlo nel caso fosse emerso qualche pezzo significativo. L’8 aprile la pala di Kentrotas toccò qualcosa di grandi dimensioni e quando l’ufficiale francese se la trovò davanti non credette ai suoi occhi: dal terreno affiorava un busto di donna, privo di entrambe le braccia. L’uomo fu esortato a scavare ancora e lì vicino venne disotterrata l’altra metà della statua, con le gambe coperte da un drappeggio e un basamento.
La notizia venne accolta con entusiasmo dall’ammiraglio ed esploratore Jules Dumont d’Urville, fine umanista, che si disse disponibile ad acquistarla ma si vide sbarrata la strada dal rifiuto del comandante della Chevrette a trasportare la statua, giacché secondo lui rischiava di danneggiarsi per il burrascoso viaggio in mare. Nel frattempo, il contadino greco, che aveva fiutato l’affare, cercò di stringere i tempi e vendere il suo “tesoro” al dragomanno del sultanato di Costantinopoli.
Uno smacco che D’Urville non poteva tollerare; per cui prese carta e penna e scrisse un rapporto sul ritrovamento indirizzato all’ambasciatore di Francia a Costantinopoli. Costui diede l’assenso per acquistare la scultura a qualsiasi prezzo, per la gioia di Kentrotas che accettò la vantaggiosa offerta dei francesi. Per gli stessi, e per D’Urville in particolare, l’acquisizione assumeva un significato speciale, considerando che cinque anni prima la Francia era stata costretta a restituire all’Italia la splendida Venere Medici, trafugata da Napoleone.
Accolto con tutti gli onori alla corte di re Luigi XVIII, il prezioso reperto fu donato dallo stesso sovrano al Museo del Louvre (dov’è tuttora), che lo catalogò come Venere di Milo, dal nome dell’isola dov’era stata rinvenuta. Per la posa ricorda le statue di Prassitele ma l’iscrizione ritrovata sotto il basamento (oggi andato perduto) l’attribuisce allo scultore dell’età ellenista (323 a.C. – 31 a.C.) Alessandro di Antiochia.
Lo stile classico ma rinnovato nelle forme ha messo in crisi gli studiosi, che non sono concordi nell’attribuzione dell’opera. Il soggetto rappresentato è dato per certo che sia Venere, guardando alla precedente Venere di Capua (una copia è esposta al Museo archeologico di Napoli) che presenta la stessa posa delle gambe. Secondo una tesi ritenuta attendibile, è probabile che la statua reggesse nella mano una mela, richiamando il famoso episodio dell’Iliade in cui Paride dona il “pomo d’oro” ad Afrodite (divenuta Venere nella mitologia latina). Il nome stesso dell’isola greca (melos, “mela”) sembra confermarla.
EVENTO SPORTIVO – 2012 – Parte il Motomondiale 2012:
Si disputa a Doha, sul circuito di Losail, il Gran Premio del Qatar che inaugura la stagione 2012. Debutto ufficiale per la classe Moto3, che sostituisce la classe 125. Nella MotoGP taglia per primo il traguardo Jorge Lorenzo, nella Moto2 Marc Márquez e nella Moto3 Maverick Viñales.
A novembre 2012, dopo le 18 gare, Jorge Lorenzo e Honda si aggiudicano rispettivamente il titolo piloti e quello costruttori della MotoGP. Nella Moto2 Marc Márquez vince il campionato piloti e Suter quello costruttori; nella Moto3, all’esordio nel motomondiale, Sandro Cortese è il primo tra i piloti, mentre tra i costruttori prevale la KTM.
NACQUERO OGGI:
1955 – Agostino Di Bartolomei
1962 – Alberto Angela
1964 – Massimo Mariotti
LA FRASE CELEBRE (Aforisma):
La morte e le tasse sono inevitabili. (Thomas C. Haliburton)
PROVERBIO DEL GIORNO:
Aprile, apriletto, un dì freddo un dì caldetto.