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ALMANACCO DEL GIORNO

ALMANACCO DEL GIORNO

ALMANACCO DI OGGI – Martedì 04 Maggio 2021

Diciottesima Settimana dell’Anno 2021

Giorni trascorsi dall’inizio dell’anno 124 * giorni mancanti alla fine dell’anno 241

A Roma il sole sorge alle 05.02 e tramonta alle 19.11 (ora solare)

A Lecce il sole sorge alle 05.32 tramonta alle 18.41 (ora solare)

OGGI SI FESTEGGIA: San Silvano  

OGGI È:  Giornata Mondiale del Calcio

Il 4 maggio in tutto il mondo si celebra la Giornata Mondiale del Gioco del Calcio istituita dalla Fifa per ricordare la tragedia di Superga dove morirono i calciatori del Torino, una squadra che ha fatto la storia del calcio. Nel pomeriggio del 4 maggio 1949 i calciatori, gli allenatori e alcuni giornalisti al seguito della squadra stavano tornando in aereo da una trasferta a Lisbona dove il Torino aveva disputato un’amichevole contro il Benfica. L’aereo verso le 17 si schiantò, probabilmente per il maltempo, contro il muraglione del terrapieno posteriore alla Basilica di Superga, che sorge sulla collina torinese.

I morti furono 31, compreso l’equipaggio dell’aereo. L’incidente cancellò l’intera squadra degli ‘invincibili’, che stavano per conquistare il loro quinto scudetto consecutivo. Con la tragedia di Superga non scomparve solo il ‘Grande Torino’ ma anche gran parte della nazionale italiana di cui i giocatori facevano parte. Tra gli altri, il capitano Valentino Mazzola, padre di Sandro. Dunque a partire da 69 anni dopo la tragedia, per volontà della Federazione internazionale del calcio, si celebra la giornata mondiale di questo sport, amatissimo in ogni continente.

A Torino, come ogni anno, sarà grande la partecipazione alle commemorazioni. La società si recherà sul colle per assistere ad una messa, cui seguirà un momento di raccoglimento davanti alla lapide che riporta il nome delle vittime della tragedia ed Andrea Belotti, il capitano del Torino, leggerà la lista dei caduti.

ACCADDE OGGI:

  • 1949 – Tragedia di Superga:

Prima la nebbia fitta e poi lo schianto. In pochi istanti vennero distrutte le vite di 31 persone (27 passeggeri e 4 membri dell’equipaggio), insieme alla gloriosa storia di una squadra di calcio: il Grande Torino!

L’incidente si verificò alle 17,03 di mercoledì 4 maggio 1949. Di ritorno dal match amichevole con il Benfica, la squadra granata al completo (tra i giocatori Valentino Mazzola, padre dell’altrettanto famoso Sandro), accompagnata da dirigenti e tre giornalisti, partì da Lisbona con l’aereo Fiat G.212 della compagnia ALI.

A causa delle pessime condizioni atmosferiche e della scarsa visibilità legata alla presenza di nebbia, il pilota, erroneamente convinto di trovarsi a una quota di sicurezza, effettuò una virata per iniziare la fase di atterraggio, portando il velivolo a schiantarsi contro il terrapieno posteriore della Basilica di Superga, sita sull’omonimo colle di Torino.

In ricordo del tragico evento e del leggendario team granata, la FIFA dichiarò il 4 maggio giornata mondiale del gioco del calcio.

  • 1953 – Hemingway vince il Pulitzer con “Il vecchio e il mare”: 

«Tutto in lui era vecchio tranne gli occhi che avevano lo stesso colore del mare ed erano allegri ed indomiti». È il ritratto che fa Ernest Hemingway del suo eroe sconfitto ma ammirevole per il coraggio e la dignità di un’esistenza trascorsa sotto il sole cocente del Mar dei Caraibi. Una storia di vita vissuta elevata a romanzo, che valse all’autore i due più prestigiosi riconoscimenti letterari.

A oltre dieci anni di distanza dallo strepitoso successo di Per chi suona la campana e all’indomani della delusione per la fredda accoglienza riservata dalla critica all’autobiografico Di là dal fiume e tra gli alberi, Hemingway si era rifugiato nell’amata Cuba, ispiratrice dei suoi scritti letterari e reportage più belli. A bordo della famosa Pilar (imbarcazione con cui si era lanciato in viaggi avventurosi) si dedicò alla pesca e cercò l’ispirazione giusta per un nuovo libro.

In realtà la trama l’aveva già in mente da diversi anni e solo adesso sentiva che i tempi erano maturi per trarne un capolavoro. Si trattava di una storia vera che aveva ascoltato nel 1935 dal suo consigliere di navigazione Carlos Gutierrez, simile ad altre vissute in prima persona. Ne trasse un reportage dei suoi, pubblicato con il titolo “Sull’acqua azzurra” sulla rivista Esquire, nell’aprile del 1936.

Sedici anni dopo riprese quel lavoro e in otto settimane buttò giù un romanzo che raccontava uno spaccato di vita reale delle isole caraibiche, con rara intensità poetica. Protagonista, come l’autore stesso indicò in una lettera all’editore Scribner, è la dignità di un uomo giunto all’ultima fase della sua esistenza. Il suo nome è Santiago, ma nel libro viene chiamato semplicemente «il Vecchio»; nonostante l’età non gli difettano il coraggio e la forza di ingaggiare una dura battaglia con un marlin di enormi dimensioni, nella speranza di ripagare la fiducia riposta in lui dal piccolo Manolin.

Nel timore di un secondo flop, l’editore Scribner anticipò l’uscita de “Il vecchio e il mare” in grande stile, con un numero speciale della rivista Life. Era il settembre del 1952. La rivista vendette oltre 5 milioni di copie, mentre milioni di copie del romanzo andarono vendute nei mesi successivi, proiettandolo ai primi posti delle classifiche di mezzo mondo.

Il trionfo fu sancito il 4 maggio del 1953 con l’assegnazione del Premio Pulitzer per la narrativa (Pulitzer Prize for Fiction), che aprì ad Hemingway la strada verso il Nobel per la Letteratura che ricevette l’anno dopo, «per la sua maestria nell’arte narrativa, recentemente dimostrata con Il vecchio e il mare e per l’influenza che ha esercitato sullo stile contemporaneo».

Negli ultimi anni di vita, lo scrittore statunitense diede il suo contributo alla trasposizione cinematografica del suo capolavoro, affidata alla regia di John Sturges e alla straordinaria interpretazione di Spencer Tracy. La pellicola, uscita nel 1958 con lo stesso titolo del libro, venne premiata l’anno dopo con un Oscar per la miglior colonna sonora.

NACQUERO OGGI:

1929 – Audrey Hepburn

1979 – Tania Di Mario

1988 – Radja Nainggolan

LA FRASE CELEBRE (Aforisma): 

Gli uomini si capiscono solo nella misura in cui sono animati dalle stesse passioni. (Stendhal)

PROVERBIO DEL GIORNO:

Maggio ortolano, molta paglia e poco grano.

DOODLE DI GOOGLE: La cantante egiziana Umm Kulthum:

La musica araba vive nel mito dei cosiddetti “quattro grandi” che hanno dominato la scena artistica del Novecento. Una sola donna tra loro e risponde al nome di Umm Kalthoum, nome d’arte Fatima Ibrahim al-Biltagi.
Scoperto in tenera età il proprio talento per il canto, l’artista egiziana dovette aspettare di compiere 23 anni, prima di mostrare al mondo la sua reale identità; la mentalità repressiva del mondo islamico la costrinse a travestirsi da maschio per esibirsi in pubblico. Il sodalizio artistico e sentimentale con il poeta Ahmed Rami, che scrisse per lei 137 canzoni, la portò al successo all’inizio degli anni Trenta e a iniziare una scintillante carriera di 45 anni come cantante folk.

La sua tipica gestualità con l’inseparabile fazzoletto fanno da sfondo al doodle locale (visibile in Egitto e in altri paesi di lingua araba), pubblicato da Google nel 2010, a 106 anni dalla sua nascita.

redazione.lecceoggi@gmail.com

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