HomeAlmanaccoALMANACCO DEL GIORNO

ALMANACCO DEL GIORNO

ALMANACCO DEL GIORNO

ALMANACCO DI OGGI: martedì 12 aprile 2022

Quindicesima Settimana dell’Anno 2022

Giorni trascorsi dall’inizio dell’anno 102* giorni mancanti alla fine dell’anno 263

A Roma il sole sorge alle 05.34 e tramonta alle 18.47 ora solare)

A Lecce il sole sorge alle 5.26 e tramonta alle 18.29 (ora solare)

OGGI SI FESTEGGIA: San Giulio  

OGGI È: Giornata internazionale dei viaggi dell’uomo nello Spazio

L’assemblea generale dell’Onu ha proclamato il 12 aprile Giornata Mondiale dei viaggi dell’Uomo nello Spazio, come ha riferito il rappresentante speciale della Federazione Russa presso le Nazioni Unite, Vitalij Churkin.

La risoluzione è stata presa il 7 aprile 2011, durante la seduta plenaria speciale della 65esima Assemblea generale, indetta su iniziativa della Russia. A favore della risoluzione si sono uniti più di trenta Stati. “In Russia e in altri Paesi il 12 aprile viene già festeggiato come Giornata Internazionale della Cosmonautica, invece l’Organizzazione delle Nazioni Unite non prevedeva alcuna festa del genere. Il progetto di risoluzione proposto dalla Federazione Russa era volto a riempire questa lacuna in occasione del cinquantesimo anniversario del primo volo dell’uomo nello spazio, così d’ora in poi il 12 aprile verrà festeggiato in tutto il mondo come Giornata Mondiale dell’Uomo nello Spazio”, ha dichiarato Churkin.

ACCADDE OGGI: 1961 –  Primo uomo nello spazio:

Conquistare per primi lo spazio, allo scopo di dominare meglio la Terra. Una sfida che per circa vent’anni vide contrapposti i due “grandi blocchi”. La fase iniziale vide trionfare quello sovietico, che portando l’uomo nello spazio alzò l’asticella della sfida e costrinse gli Americani a correre ai ripari.

Il clima di guerra fredda, imperante nei decenni successivi alla Seconda guerra mondiale, vide Stati Uniti d’America e Unione Sovietica contendersi pezzi di mondo e dimostrare la propria potenza tecnologica e militare con una corsa sfrenata agli armamenti. In quest’ottica la conquista del cosmo garantiva due importanti risvolti: con il lancio di satelliti nello spazio sarebbe stato più facile spiare il nemico; farlo in anticipo sugli avversari avrebbe significato propagandare i rispettivi progressi scientifici.

Il lancio dello Sputnik nel 1957, primo satellite nello spazio, aveva assegnato il primo prestigioso round all’U.R.S.S., battendo sul tempo gli Americani che tre mesi più tardi mandarono in orbita l’Explorer 1. Nel 1960 il regime guidato da Nikita Krusciov sembrava pronto a un altro clamoroso sorpasso. Con il progetto Vostok si mirava, per la prima volta, a portare l’uomo nell’orbita terrestre.

Dalla primavera del 1960 al marzo dell’anno seguente vennero effettuati diversi lanci, utilizzando manichini e in molti casi animali, come cani e ratti, alcuni dei quali persero la vita durante il volo o in fase di atterraggio. La fase più drammatica si ebbe con la catastrofe di Nedelin: un missile intercontinentale esplose sulla rampa di lancio, provocando la morte di oltre 200 dipendenti. Un episodio che aumentò le condizioni di rischio per un eventuale coinvolgimento umano.

Tuttavia non c’era molto tempo, visto che gli USA avevano programmato per marzo del 1961 il lancio del Mercury con un astronauta a bordo, poi rimandato a maggio. Nel frattempo l’agenzia spaziale sovietica RKA era stata incaricata di addestrare 20 cosmonauti, tra i quali sarebbe stato scelto il miglior pilota. La selezione premiò Jurij Alekseevič Gagarin, che il 12 aprile si accomodò all’interno della capsula del Vostok 1, sulla rampa di lancio del Cosmodromo di Bajkonur (nella steppa del Kazakistan).

Il razzo si alzò alle 9.07 (ora di Mosca) e pochi minuti dopo Radio Mosca annunciò trionfalmente la notizia. Tutti i vari passaggi funzionarono senza problemi, anche perché i comandi erano azionati da terra e il pilota poteva fungere solo da spettatore passivo. Lo stesso aveva a disposizione riserve d’ossigeno e provviste alimentari per dieci giorni, nel caso fossero insorti inconvenienti al sistema computerizzato.

Non ce ne fu bisogno. Gli 89 minuti di volo trascorsero senza contrattempi e la navicella riuscì a eseguire un’orbita terrestre completa prima di rientrare nell’atmosfera. Alle 10.35, a una quota concordata di 7.000 m, Gagarin si catapultò dalla capsula e appeso al paracadute atterrò nei pressi della città di Engels. Venne accolto come un eroe e la propaganda sovietica fece risaltare al massimo l’evento.

Non v’era dubbio che con la sua impresa era stata scritta una pagina storica del progresso scientifico, destinata ad allargare gli orizzonti delle conquiste umane. Tra i suoi primati, anche quello di osservare che il colore predominante della Terra, vista dallo spazio, era il blu. Gagarin descrisse in numerose interviste lo spettacolo cui aveva assistito, esortando il genere umano a impegnarsi di più nella conservazione del pianeta.

EVENTO SPORTIVO: 1970 – Il Cagliari di Gigi Riva è campione d’Italia:

Lo stadio Amsicora di Cagliari, stracolmo di tifosi, non aspetta che il triplice fischio finale per esultare e festeggiare la conquista dello scudetto 1969/70. Il Cagliari è in vantaggio sul Bari per un gol a zero, grazie ad una rete di testa di Gigi Riva (il bomber isolano e della Nazionale), messa a segno nel primo tempo.

Sono lunghissimi i minuti finali che separano la squadra di Manlio Scopigno dalla conquista matematica del tricolore addirittura con due giornate di anticipo sulle inseguitrici Juventus ed Inter. Alle 17.12, al 43° minuto, Sergio Gori firma il raddoppio e scatena l’entusiasmo dei tifosi che a fine partita invadono il campo.

Un successo meritato, rafforzato dalla classifica finale (il campionato è a 16 squadre e la vittoria vale due punti) che vede il Cagliari primo con 45 punti, seguito dall’Inter a 41 e dalla Juventus a 38. Capocannoniere del campionato, per la terza volta, è Gigi Riva con 21 reti.

Cinque neo campioni d’Italia sono presenti anche nei successivi Mondiali di Messico ’70, conclusi con l’Italia al secondo posto. I convocati dal c.t. Valcareggi sono Riva, il capitano Cera, Gori, Albertosi e Domenghini.

NACQUERO OGGI:

1948 – Marcello Lippi
1973 – Christian Panucci

1978 – Luca Argentero

LA FRASE CELEBRE (Aforisma): 

Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti. (Luigi Pirandello)

IL PROVERBIO DEL GIORNO:

Ne uccide più la lingua che la spada.

I DOODLE DI GOOGLE: Antonio Meucci e il telefono:

Il nome di Meucci, a oltre un secolo di distanza dalla sua morte, continua a dividere Italia e Stati Uniti d’America, con la prima a difendere il merito del padre del telefono e i secondi a contestarne il primato. Resta comunque una storia di un geniale inventore emigrato dalla Toscana a Cuba e di qui nell’America delle grandi opportunità. Il suo interesse per la trasmissione vocale maturò durante alcuni esperimenti sull’elettroterapia (condotti su richiesta di amici medici) e si perfezionò mentre lavorava come tecnico di scena nei teatri. Il risultato fu un sistema in grado di trasmettere e ricevere la voce umana, cui dette nome di “Telettrofono”. Non disponendo del denaro necessario per il brevetto, poté soltanto depositare il “caveat” (nel diritto americano, corrispondeva a una prenotazione del brevetto valevole per un anno e rinnovabile, ma oggi non più in uso) che non riuscì a rinnovare. Questo spianò la strada ad Alexander Graham Bell, che il 7 marzo 1876 ottenne il brevetto del telefono elettrico. Ciononostante il contributo di Meucci viene oggi riconosciuto dalla scienza e nel 2008, nel bicentenario della sua nascita, Google lo ha ricordato con un doodle locale (visibile in Italia).

redazione.lecceoggi@gmail.com

No Comments

Leave A Comment