ALMANACCO DEL GIORNO
ALMANACCO DI OGGI: giovedì 21 aprile 2022
Sedicesima Settimana dell’Anno 2022
Giorni trascorsi dall’inizio dell’anno 111* giorni mancanti alla fine dell’anno 24
A Roma il sole sorge alle 05.20e tramonta alle 18.57 ora solare)
A Lecce il sole sorge alle 5.13 e tramonta alle 18.38 (ora solare)
OGGI SI FESTEGGIA: San Silvio
OGGI È: Giornata mondiale della migrazione dei pesci
Si celebra il 21 aprile in tutto il mondo la Giornata mondiale della migrazione dei pesci, un evento importante per l’ambiente ma ancora poco conosciuto e trascurato (talvolta deriso) soprattutto da parte delle istituzioni che gestiscono i fiumi ed i torrenti.
Dighe, briglie ed opere fluviali in genere, sbarrano i corsi d’acqua ed impediscono ai pesci migratori di risalire ai luoghi dove sono nati per riprodursi (spesso morendo poco dopo, come è il caso dei salmoni del nordeuropa) e dare continuità alla specie.
E’ quindi un è un evento globale di un giorno per creare consapevolezza sull’importanza dei fiumi aperti e dei pesci migratori e promuovere la costruzione di “scale di risalita” che permettano il passaggio dei pesci. Si tratta di opere molto importanti per la difesa della biodiversità, che la Protezione Animali savonese è riuscita negli anni scorsi a far rendere obbligatorie in Liguria e che, nell’ultima revisione delle norme sulla pesca nelle acque interne sono state confermate (Legge regionale 8/2014, art. 18, comma 4: “gli interventi sul corso d’acqua che possano ridurre in maniera temporanea o permanente la continuità del medesimo prevedono la realizzazione di accorgimenti per il passaggio dei pesci”).
n alcune regioni italiane il WORLD FISH MIGRATION DAY viene celebrato con visite delle scolaresche ad alcune delle poche scale di rimonta finora realizzate. In Liguria invece l’evento è ancora trascurato; i pesci d’acqua dolce sono infatti considerati solo « materiale » ittico a disposizione ed uso dei, per fortuna sempre meno, pescatori cosiddetti « ricreativi », cioè coloro che, credendo corretto il loro contatto con la natura, si siedono lungo un torrente o un lago e lanciano l’amo per catturare una povera bestia che morirà poi asfissiata in un secchio con due dita d’acqua. E per procurare loro prede, spesso a pagamento, vengono immessi ogni anno tonnellate di avannotti o giovani pesci d’allevamento, che stanno soppiantando la preziosa fauna ittica originaria.
ACCADDE OGGI: 1989 – Nintendo lancia sul mercato il Game Boy:
La console da viaggio più popolare della storia che per quasi un ventennio ha dominato la scena dei portatili per videogame. Per milioni di ragazzi di allora è stato un irresistibile passatempo a portata di tasca; gli stessi che oggi, da adulti, lo conservano come un cimelio che non passa mai di moda.
Correva l’anno 1980 quando la Nintendo fece il suo esordio nel settore delle console portatili con la serie Game & Watch, ideata da Gunpei Yokoi, tra i migliori programmatori della casa giapponese. Prodotti per dieci anni, questi dispositivi apparivano lontani dal concetto di console portatile sviluppatasi successivamente, per via che supportavano un solo gioco e quindi non erano programmabili.
Nel 1983 arrivò lo strepitoso successo del NES (che lanciò gli indimenticabili Super Mario Bros e The legend of Zelda), modello di punta della terza generazione di console fisse, grazie al quale l’industria dei videogames si risollevò dalla crisi. In questo arco di tempo Nintendo accantonò il settore dei portatili, decisa a riprenderlo in un secondo momento.
Difatti, sei anni dopo l’uscita del NES, il team guidato da Gunpei Yokoi si rimise al lavoro per partorire un prodotto vincente. Partendo dai limiti del Game & Watch, si mise a punto un dispositivo con processore a 8 bit che supportava memorie intercambiabili, dette cartucce, su cui erano memorizzati i giochi. Era dotato inoltre di schermo a cristalli liquidi, con varie tonalità di grigio su fondo verde, e dell’innovativa croce direzionale (ideata da Yokoi) per spostarsi facilmente in tutte e quattro le direzioni.
Le quattro batterie a stilo assicuravano 36 ore di gioco. La durata garantita, il prezzo accessibile (12.500 yen, equivalenti a 94 dollari di allora) e la dotazione base di Tetris, il più amato puzzlegame di sempre, si rivelarono i punti di forza del Game Boy. Sicché, all’uscita nei negozi giapponesi il 21 aprile del 1989, andò letteralmente a ruba. Negli USA il milione di unità disponibile si esaurì in poche settimane.
Se la prima versione in grigio aveva sbancato, non meno apprezzate furono le successive versioni Color. Cominciò così la “generazione Game Boy” che in quasi vent’anni portò a un totale di 118 milioni di console vendute! Un record mai raggiunto in precedenza e che permise al Game Boy di stare davanti a concorrenti forniti di tecnologia più avanzata, come l’Atari Lynx e il Game Gear della Sega.
NACQUERO OGGI:
1926 – Elisabetta II
1948 – Gino Strada (+2021)
1986 – Mirko Valdifiori
LA FRASE CELEBRE (Aforisma):
Per apprezzare il vero valore della gioia si deve avere accanto qualcuno con cui spartirla. (Mark Twain)
IL PROVERBIO DEL GIORNO:
Chi non risica non rosica.
I DOODLE DI GOOGLE: Friedrich Fröbel e la pedagogia:
Il pedagogista tedesco Friedrich Fröbel è stato un punto di riferimento per illustri educatori del Novecento, come l’italiana Maria Montessori. Merito suo l’aver introdotto un nuovo approccio nell’educazione dei bambini che ha influenzato i sistemi scolastici di tutto il mondo, aprendo la strada alle scuole dell’infanzia.
Alla base della sua filosofia c’è il concetto di Kindergarten (giardino d’infanzia), dove il fanciullo viene a simboleggiare la “pianta” e le maestre sono i “giardinieri” che devono assicurargli una crescita corretta e rigogliosa. Un obiettivo da perseguire attraverso il gioco, consentendo ai bambini di esprimere la loro creatività e di conoscere se stessi.
Per i più piccoli, in particolare, ciò avviene con l’ausilio di oggetti di legno (a forma di sfera, cubo, cilindro, etc.) ideati dallo stesso Fröbel. Ad essi si richiama il doodle locale (visibile in Austria, Germania e Svizzera), pubblicato da Google nel 2012, per il 230° della nascita del pedagogista tedesco.