ALMANACCO DEL GIORNO
Almanacco di oggi: domenica 23 ottobre 2022
Quarantaduesima settimana dell’Anno 2022
Giorni trascorsi dall’inizio dell’anno 296 * Giorni mancanti alla fine dell’anno 69
A Roma il sole sorge alle 6.32 e tramonta alle 17.16 (ora solare)
A Lecce il sole sorge alle 6.13 e tramonta alle 17.09 (ora solare)
OGGI SI FESTEGGIA: San Giovanni da Capestrano
LE GIORNATE MONDIALI/INTERNAZIONALI: Giornata internazionale del leopardo delle nevi
«È il conflitto tra la fauna selvatica e le comunità umane la principale causa del declino del leopardo delle nevi in tutto l’areale. Ogni anno vengono uccisi tra i 220 e i 450 leopardi delle nevi (quasi una media di uno al giorno) e il 55% di queste uccisioni è dovuto a ritorsioni per la predazione di questo felino sul bestiame. La maggior parte dell’areale del leopardo delle nevi, oggi ridotto dagli effetti del cambiamento climatico, è infatti abitata dalle comunità locali, che dipendono dall’allevamento». A ricordarlo il Wwf in occasione della Giornata mondiale del Leopardo delle nevi del 23 ottobre.
«Per secoli, popolazioni locali e leopardi delle nevi hanno vissuto in pace, come parte dello stesso ecosistema. Religione e convinzioni culturali hanno contribuito ad una armoniosa convivenza tra umani e grandi felini nei loro territori. Ma negli ultimi 40 anni il conflitto tra uomini e leopardi delle nevi ha avuto un’escalation che è arrivata a minacciare la sopravvivenza del fantasma delle montagne», ha detto Isabella Pratesi, direttore Conservazione Wwf Italia.
In 20 anni il numero di Leopardi delle nevi è diminuito del 20% e oggi ne restano in natura meno di 3.400, minacciati anche dal cambiamento climatico. La crescita delle
temperature porta infatti una contrazione dell’habitat di questa specie, aumentando le occasioni di conflitto con l’uomo. I modelli climatici stimano che entro il 2070 solo il 35% dell’attuale areale di distribuzione di questi felini rimarrà stabile – ricorda il Wwf – l’habitat dei leopardi delle nevi diminuirà dell’8-23% e diventerà sempre più frammentato (Forrest et al., 2012; Li et al., 2016). C’è, poi, la pressione antropica: l’area di presenza del leopardo delle nevi vede un’intensa presenza dell’uomo, le cui principali attività di sostentamento sono la pastorizia e l’agro-pastoralismo. Difficile, infine, la ricerca sul campo. Secondo il rapporto del Wwf, più del 70% dell’areale del leopardo delle nevi, che si estende su 12 paesi, rimane ancora inesplorato. E appena il 14-19% è sottoposto a tutela.
ACCADDE OGGI: anno 1863 – Fondazione del Club Alpino Italiano:
Da oltre un secolo e mezzo al servizio della conoscenza e della salvaguardia dell’ambiente montano, il Club Alpino Italiano (CAI) è oggi la maggiore organizzazione che raggruppa professionisti e appassionati di alpinismo.
L’atto costitutivo dell’associazione venne formalizzato il 23 ottobre a Torino da Quintino Sella, ministro delle Finanze dell’allora Regno d’Italia, e da altri 183 soci, tutti appartenenti alle classi più agiate della società (nobiltà, alta borghesia, politica). L’idea era venuta a Sella nell’agosto dello stesso anno, a conclusione di una spedizione sulla vetta del Monviso.
Fu lo storico fondatore a dettare (in una lettera conservata tra i documenti fondativi del CAI) lo spirito identitario del nuovo organismo, assimilato in seguito nello statuto, dove si indica quale principale scopo quello «di far conoscere le montagne, più specialmente le italiane e di agevolarvi le salite e le esplorazioni scientifiche».
Organizzato in circa 500 sezioni, sparse in tutta la Penisola, e con oltre 300mila iscritti, il CAI oggi svolge un ruolo prezioso in tutti i vari aspetti che riguardano l’ambiente montano: dalla memoria storica, affidata al Museo della Montagna (istituito a Torino nel 1874), all’esplorazione con l’Associazione Guide Alpine Italiane (nata nel 1931 come costola del CAI), passando per le attività di prevenzione e soccorso di incidenti prestate dal “Corpo nazionale di soccorso alpino e speleologico” (CNSAS), in collaborazione con la Protezione Civile.
Presieduta dal 2016 da Vincenzo Torti, l’associazione collabora anche con l’Esercito Italiano per la fase di addestramento delle truppe alpine
NACQUERO OGGI:
anno 1920 – Gianni Rodari (+1980)
anno 1925 – Nanni Loy (+1995)
anno 1940 – Pelè
anno 1966 – Alex Zanardi
anno 1967 – Ambra Orfei
anno 1992 – Alvaro Morata
LA FRASE CELEBRE (Aforisma)
La morte può essere l’espiazione delle colpe, ma non può mai ripararle (Napoleone)
IL PROVERBIO DEL GIORNO:
Nessuno è profeta in patria