ALMANACCO DEL GIORNO
Almanacco di oggi: martedì 22 novembre 2022
Quarantasettesima settimana dell’Anno 2022
Giorni trascorsi dall’inizio dell’anno 326* Giorni mancanti alla fine dell’anno 39
A Roma il sole sorge alle 7.07 tramonta alle 16.45 (ora solare)
A Lecce il sole sorge alle 6.40 tramonta alle 16.27 (ora solare)
OGGI SI FESTEGGIA: Santa Cecilia
LE GIORNATE MONDIALI/INTERNAZIONALI: Giornata mondiale della filosofia
Dal 2002 si celebra in tutto il mondo la Giornata mondiale della filosofia, promossa ogni anno dall’UNESCO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura) il terzo giovedì del mese di novembre (per convenzione nel sito indichiamo il 22 novembre). Le celebrazioni rappresentano, per la comunità internazionale, un’occasione unica per riflettere sulle sfide contemporanee e sulla necessità di costruire società inclusive per una vita sostenibile sul pianeta.
ACCADDE OGGI: anno 1963 – John Kennedy assassinato a Dallas:
«Interrompiamo questo programma per trasmettervi questo rapporto speciale della ABC Radio. C’è un rapporto speciale da Dallas, Texas. Tre colpi d’arma da fuoco hanno colpito il corteo del Presidente Kennedy oggi in centro a Dallas, Texas. Questa è la ABC Radio».
È Don Gardner della ABC Radio network a informare la nazione, un’ora dopo, del dramma che si è consumato a Dallas nella tarda mattinata di venerdì 22 novembre. Il presidente degli Stati Uniti d’America, John Fitzgerald Kennedy, e il governatore del Texas, John Connally (quest’ultimo, ferito gravemente, se la caverà), sono rimasti vittime di un attentato, nel corso di una visita ufficiale in vista delle prossime elezioni.
Poco prima delle tre del pomeriggio arriva la notizia della morte di Kennedy, a quel punto cala il silenzio sulle trasmissioni regolari e gli spazi commerciali, che riprenderanno soltanto il martedì seguente. Nel frattempo attraverso le testimonianze della gente si cerca di ricostruire l’accaduto.
Al passaggio del corteo presidenziale nell’affollatissima Dealey Plaza sono stati uditi tre spari, forse quattro, per alcuni testimoni provenienti da una collinetta erbosa sul lato della strada, per altri (in maggioranza) dal deposito di libri della Texas School. È qui che al sesto piano, nascosto tra gli scatoloni, gli agenti trovano un fucile modello Carcano 91 (di fabbricazione italiana) e, in corrispondenza di una finestra affacciata sul luogo dell’attentato, due bossoli.
In quel momento, risulta assente ingiustificato dal posto di lavoro l’operaio Lee Harvey Oswald, fermato più tardi in un cinema (dov’è entrato senza pagare), perché sospettato di aver ucciso un poliziotto nelle ore successive all’attentato. Dagli archivi del FBI spunta un fascicolo su di lui: ex marine, trasferitosi in Unione Sovietica e da lì ritornato negli USA, sposato a una donna russa, è sotto osservazione da tempo per le sue idee marxiste.
Le impronte trovate sull’arma, compatibili con le sue, sembrano incastrarlo definitivamente, anche se Oswald si dichiara un «capro espiatorio». Non arriverà a dimostrare la sua tesi al processo: due giorni dopo l’attentato, durante il trasferimento alla prigione della contea, verrà assassinato da Jack Ruby, un gestore di night club vicino ad ambienti di potere legati alla mafia, che una perizia medica dichiarerà affetto da turbe psichiche.
Questa è la verità ufficiale ricostruita, grazie anche a un video amatoriale girato dal sarto Abraham Zapruder (che sarà il punto di partenza di tutte le indagini sul caso JFK), dalla commissione Warren istituita da Lindoln Johnson, nel frattempo succeduto a Kennedy, per fare luce sui fatti di Dallas. Ma una larga parte dell’opinione pubblica disconoscerà tale risultato, optando per la teoria del complotto.
Numerose inchieste giornalistiche, la più autorevole delle quali è del cronista Chris Plumley, suffragheranno questa tesi; studi successivi, in primis quello della United States National Academy of Sciences smonteranno in gran parte le prove “tecniche” del complotto, non riuscendo tuttavia a sgomberare il campo da sospetti e dubbi sulla verità ufficiale. Nuovi elementi sono emersi nell’ottobre del 2017, quando sono diventati pubblici quasi tutti i documenti ancora coperti dal segreto di Stato.
Una verità storica è che con la morte di Kennedy, la cui rielezione era data per certa, si chiuderà un’epoca di nuovi e importanti cambiamenti sul piano della politica estera e di quella interna. Dal punto di vista mediatico l’assassinio di Dallas, seguito da una diretta non-stop per quattro giorni, segnò un primato nella storia televisiva, superato soltanto nel 2001 da quella successiva all’attacco terroristico alle Torri gemelle di New York.
EVENTO SPORTIVO: anno 1956 – Iniziano i Giochi Olimpici 1956:
A Melbourne, in Australia, inizia la XVI Olimpiade. È la prima volta che la più importante manifestazione sportiva mondiale si tiene nell’emisfero australe.
Fino all’8 dicembre, durante l’estate di quella parte del mondo, più di 3.300 atleti si confronteranno in 145 gare di 17 sport. La Germania si presenta con un’unica delegazione (sarà così fino ai Giochi del 1964).
NACQUERO OGGI:
anno 1961 – Alemao (Ricardo Rogério de Brito)
anno 1861 – Mariel Hemngway
anno 1967 – Boris Becker
LA FRASE CELEBRE (Aforisma)
Non so cosa significhi amare la gente a metà, non è nella mia natura. I miei affetti sono sempre eccessivi.
(Jane Austen)
IL PROVERBIO DEL GIORNO:
La persona sazia non può capire quella digiuna.
I DOODLE DI GOOGLE: Indipendenza del Libano:
Dopo oltre vent’anni di protettorato francese, il Libano ottenne l’indipendenza durante la Seconda guerra mondiale. Approfittando della condizione di debolezza della Francia invasa dai nazisti, fu istituita nel settembre del 1943 l’Assemblea Nazionale che diede vita al nuovo governo, ponendo così fine al protettorato.
In realtà si dovette attendere il 22 novembre perché i francesi riconoscessero l’indipendenza. Da allora questa data coincide con la festa dell’indipendenza del Libano, rievocata in due doodle locali (visibili in Libano) nel 2010 e 2011.
In entrambi si richiamano i colori rosso (come il sangue versato per la liberazione) e bianco (rimanda alla neve che copre le montagne libanesi) della bandiera nazionale, con la variante che nel primo campeggia il famoso cedro del Libano (citato anche nella Bibbia), mentre nel secondo c’è il monumento di piazza dei Martiri a Beirut (che ricorda i martiri dell’indipendenza dall’Impero ottomano).