ALMANACCO DEL GIORNO
Almanacco di oggi: domenica 05 marzo 2023
Nona settimana dell’Anno 2023
Giorni trascorsi dall’inizio dell’anno 64 * Giorni mancanti alla fine dell’anno 301
A Roma il sole sorge alle 6.38 * tramonta alle 18.05 (ora solare)
A Lecce il sole sorge alle 6.14 * tramonta alle 17.44 (ora solare)
OGGI SI FESTEGGIA: Sant’Adriano
ACCADDE OGGI: anno 1876 – Nasce il Corriere della Sera:
«Pubblico, vogliamo parlarti chiaro. In diciassette anni di regime libero tu hai imparato di molte cose. Oramai non ti lasci gabbare dalle frasi. Sai leggere fra le righe e conosci il valore delle gonfie dichiarazioni e delle declamazioni solenni d’altri tempi. La tua educazione politica è matura». L’editoriale del direttore Eugenio Torelli Viollier salutò i lettori del primo numero del Corriere della Sera, che debuttò in edicola il 5 marzo, prima domenica di Quaresima del 1876. Quattro fogli stampati in tremila copie, ognuna al costo di 5 centesimi (7 fuori Milano), che gli strilloni iniziarono a distribuire verso le nove di sera.
A tre lustri dalla nascita del Regno d’Italia, la Destra storica, erede di Cavour ed espressione della borghesia liberale, si avviava ormai alla sconfitta elettorale dopo aver guidato la fase di completamento dell’unità e di organizzazione della macchina statale. La pesante politica fiscale, finalizzata al raggiungimento del pareggio di bilancio, fu fatale al governo Minghetti, la cui caduta aprì la strada alla sinistra storica con Agostino Depretis.
In questo scenario, Torelli Viollier cercò di intercettare le istanze della destra moderata e tradurle in un nuovo organo di stampa, che fungesse da strumento di dialogo costruttivo con la Sinistra. Insieme a tre soci e con un investimento iniziale di 30.000 lire avviò la sua impresa editoriale, fissando la sede in un luogo simbolo della borghesia milanese: la Galleria Vittorio Emanuele. Qui lavorava un team ridotto, tre redattori e quattro operai, che curava tutti i contenuti da sé, non potendo contare su inviati.
Per il nome si trovò più in linea con i tempi la dicitura Corriere rispetto alle abusate Gazzetta, Avvisatore, Eco, associata all’espressione della Sera perché era previsto che uscisse il pomeriggio. Il numero di lancio si presentava in “prima” con il suddetto editoriale che riassumeva l’anima politica della testata nella formula «conservatori e moderati». Ai piedi della stessa pagina la prima puntata di un romanzo d’appendice, L’incendiario di Elie Berthet.
In seconda spazio alla cronaca (tra cui la notizia di una drammatica morte sul lavoro di un operaio di Torino, tranciato da un treno) e alle analisi politiche e, in basso, alla rubrica “ciarle del curioso”, in cui si descrivevano le piante carnivore. La cronaca milanese insieme agli spettacoli, alle notizie di borsa e all’estrazione del lotto occupavano la terza pagina. Sempre qui si riportava una circolare ministeriale emblematica del clima di conflitto tra Regno d’Italia e Chiesa romana, giacché si invitavano i prefetti a sorvegliare sui quaresimali pronunciati nelle chiese.
L’introduzione di telegrafo e rotativa fece schizzare le copie dalle 7.000 del 1878 alle 60.000 del 1889. La stagione d’oro coincise con l’inizio del nuovo secolo e con Luigi Albertini nominato direttore responsabile dal gruppo Crespi, nuovo proprietario del giornale. In sei anni le vendite raddoppiarono da 75.000 a 150.000, assegnando al Corriere il primato di quotidiano italiano più diffuso. Tra le ragioni del successo la comparsa di periodici collegati, come La Domenica del Corriere e il Corriere dei Piccoli.
In quegli anni, lasciarono la propria firma sul Corriere i più illustri esponenti della cultura nazionale: da Giosuè Carducci a Gabriele D’Annunzio, da Benedetto Croce a Luigi Pirandello, passando per Grazia Deledda. Nel 1904 la Redazione fu trasferita in un palazzo progettato dall’architetto Luca Beltrami, in via Solferino, che divenne da allora la sede storica. L’interesse per la Prima guerra mondiale permise di sfondare il muro delle 600.000 copie nel 1920.
Dopo gli anni difficili della censura fascista, il Dopoguerra vide la testata cambiare nome due volte, da Corriere d’Informazione nel ’45-’46, a Nuovo Corriere della Sera nel ’46-’59, fino al recupero della originaria dicitura. Il ventennio ’60-’70 fu caratterizzato da grandi figure di inviati come Indro Montanelli e Oriana Fallaci. Dopo questo periodo cominciò la sfida infinita con la Repubblica di Eugenio Scalfari, nel contendersi il ruolo di primo quotidiano italiano.
NACQUERO OGGI:
anno 1922 – Pier Paolo Pasolini (+ 1975)
anno 1943 – Lucio Battisti (+1998)
anno 1968 – Gennaro Di Napoli
LA FRASE CELEBRE (Aforisma):
“C’è un prima e c’è un dopo il dolore.” Matteo B. Bianchi
IL PROVERBIO DEL GIORNO:
Quando c’è la salute c’è tutto.
I DOODLE DI GOOGLE: Anniversario Michelangelo:
Caprese Michelangelo, piccolo borgo dell’Aretino di appena 1.500 abitanti, deve la seconda parte del nome al suo figlio più illustre: Michelangelo Buonarroti. Formatosi nella Firenze dei Medici, nello specifico alla bottega del Ghirlandaio, l’artista sposò fin dagli inizi la ricerca rinascimentale dell’ideale di bellezza, declinandolo in varie forme, dalla pittura alla poesia, passando per la scultura.
A quest’ultima arte è legata la sua opera più celebre, il David, espressione sublime della bellezza maschile che egli seppe trarre da un blocco di marmo, già modificato da altri e assai fragile in alcuni punti. La statua e la sua difficile genesi sono protagoniste del doodle globale che Google ha dedicato a Michelangelo nel 2003, nel 528° anniversario della nascita dell’artista.