ALMANACCO DEL GIORNO
Almanacco di Venerdì 27 gennaio 2017
Quarta settimana dell’anno
Giorni dall’inizio dell’anno: 27 * Giorni rimanenti alla fine dell’anno 338
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Lecce il sole sorge alle 07.05 e tramonta alle 17:09 (ora solare)
OGGI SI FESTEGGIA
Sant’Angela Merici
OGGI È
Giorno della Memoria: “La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati”. Così recita il testo dell’articolo 1 della legge italiana che spiega cosa si ricorda nella giornata della Memoria.
La scelta del 27 gennaio si riferisce proprio al giorno in cui, nel 1945, le truppe sovietiche dell’Armata Rossa scoprirono il campo di concentramento di Auschwitz e liberarono i pochi sopravvissuti allo sterminio, rivelando al mondo intero l’assurdità e la follia del genocidio nazista e gli strumenti di tortura e di annientamento del lager.
La giornata della memoria è celebrata in molte nazioni, tra cui Germania e Gran Bretagna ed è riconosciuta anche dall’ONU in seguito alla risoluzione 60/7 del 1º novembre 2005.
ACCADDE OGGI
1945 – Liberato il lager di Auschwitz: «Mai dimenticherò i piccoli volti dei bambini di cui avevo visto i corpi trasformarsi in volute di fumo sotto un cielo muto». Così lo scrittore rumeno Elie Wiesel, sopravvissuto all’Olocausto e Premio Nobel per la pace 1986, ricorda nelle sue memorie uno dei tanti orrori vissuti nel lager di Auschwitz. Un inferno da cui fu liberato insieme a poche migliaia di superstiti, ridotti in condizioni scheletriche, dall’arrivo delle truppe sovietiche.
La città di Oświęcim (in tedesco Auschwitz), sita a 75 km da Cracovia, era stata per secoli un luogo di pacifica convivenza tra gli abitanti di origine polacca e quelli di origine tedesca. Dal 1400 la popolazione era in maggioranza di religione ebraica, ma ciò non le aveva impedito di figurare tra i principali centri della cultura protestante in Polonia. Lo scoppio del secondo conflitto mondiale mutò completamente lo scenario.
Dopo l’invasione della Polonia, i Nazisti decisero di aprire in questa zona un campo di concentramento destinato a dissidenti polacchi, comunisti, intellettuali, criminali tedeschi e zingari. A questo scopo furono utilizzate delle vecchie caserme dell’esercito polacco, nella periferia della città.
L’area, recintata con il filo spinato elettrificato, venne chiusa da un cancello di ferro tristemente famoso per la scritta ingannevole che lo sormontava: «Arbeit macht frei» (“il lavoro rende liberi”). Il fabbro che l’aveva realizzata pare che avesse appositamente saldato la “B” al contrario, in segno di protesta verso la reale funzione del luogo. L’iscrizione in metallo di circa cinque metri di lunghezza era stata rubata il 18 dicembre 2009 e ritrovata dopo poco tempo, rotta in tre parti. Il furto aveva suscitato vive reazioni soprattutto in Polonia, in Israele e nelle comunità degli ex deportati. I ladri, cinque neo nazisti polacchi, erano stati identificati ed arrestati con condanne sino a tre anni di prigione per furto e degrado del patrimonio mondiale dell’Unesco. Una volta riparata, è esposta presso il museo di Auschwitz; mentre sopra l’entrata rimarrà l’insegna che era stata montata in sostituzione di quella rubata
Nei due anni successivi il complesso si ampliò ulteriormente con il campo di Birkenau. Con l’adozione della famigerata soluzione finale, proposta nella conferenza di Wannsee del gennaio 1942, l’area divenne lo strumento di un disegno criminoso: lo sterminio del popolo ebraico. Da quel momento Birkenau si trasformò in una “cittadella di morte”, attraverso la costruzione di camere a gas e forni crematori. La scelta ricadde qui per la vicinanza della linea ferroviaria che facilitava le deportazioni.
Al loro arrivo i prigionieri venivano spogliati di tutto e rivestiti con una casacca standard che si distingueva per un contrassegno colorato all’altezza del torace (identificativo della categoria del detenuto; agli ebrei era associata una stella gialla a sei punte) e per il numero di matricola (tatuato anche sul braccio sinistro).
Tutti i deportati ignoravano la loro destinazione e la sorte che li attendeva. Stremati dalla fame e dalle indicibili torture patite, molti preferirono andare incontro alla morte volontaria lanciandosi contro il filo spinato elettrificato, piuttosto che aspettare di essere avvelenati dal gas e bruciati nei forni crematori. Qui, in tre anni, furono messi a morte circa 12mila ebrei al giorno.
Uno sterminio di massa che s’interruppe solo di fronte all’avanzata dell’Armata rossa in Polonia, di fronte alla quale il capo delle SS Himmler diede l’ordine di evacuare i prigionieri e distruggere qualsiasi traccia dei crimini commessi, dai forni crematori agli indumenti delle vittime ammassati nei magazzini. L’operazione non poté essere portata a termine e molte testimonianze di quell’inferno rimasero intatte.
Quando il pomeriggio del 27 gennaio le truppe sovietiche della Prima Armata del Fronte Ucraino, al comando dal maresciallo Konev, abbatterono i cancelli di Auschwitz si trovarono di fronte a 7mila fantasmi: tanti erano i sopravvissuti ridotti a pelle e ossa che li accolsero. L’ispezione della zona fece emergere le prime tracce dell’orrore consumato all’insaputa del mondo intero: tra i vari resti, furono rinvenute 8 tonnellate di capelli umani.
Nelle settimane successive si poté così svelare il più grande inganno della storia, partendo dai numeri. Si parlò inizialmente di 4 milioni di ebrei uccisi ad Auschwitz, cifra rivista in seguito e fissata a 1.500.000. La gran parte di essi fu messa a morte poco dopo l’arrivo, la restante spirò per malattie e denutrizione.
Più dei numeri dicevano le numerose testimonianze dei sopravvissuti, tra cui lo scrittore torinese Primo Levi (autore del romanzo Se questo è un uomo), e quelle lasciate dalle vittime, come il celebre diario di Anna Frank.
Istituzioni governative e culturali si attivarono negli anni perché le generazioni future non dimenticassero mai più questa drammatica pagina di storia. L’UNESCO dichiarò Auschwitz Patrimonio dell’Umanità nel 1979. Nel 1996 la Germania riconobbe il 27 gennaio come Giorno della memoria delle vittime del Nazismo, proclamata anche dall’Italia (nel 2000) e dall’ONU (risoluzione 60/7 del 1° novembre 2005).
NACQUERO OGGI
1960 – Heather Parisi – showgirl – attrice
1987 – Andrea Consigli – calciatore
FRASE CELEBRE
La felicità è un modo di viaggiare non una destinazione (anonimo)
IL PROVERBIO
Guardati dalla primavera del gennaio.
IL SEGNO ZODIACALE
Acquario – Dal 21/01 al 19/02
Personalità
Niente potrebbe definire meglio la sua personalità che il titolo di un noto romanzo di fantascienza: “Il cittadino dello spazio”. Il passato e le tradizioni, infatti, non lo interessano molto, il suo spirito è invece diretto verso il futuro, verso i confini dello spazio e del tempo. I suoi ideali sono l’amicizia, la fratellanza e l’umanitarismo, mentre odia la grettezza, la falsità e l’egoismo. È una persona di ampie vedute e sa facilmente interpretare il ruolo di “riformatore” dello Zodiaco. Da perfetto individualista, ama tutto ciò che va al di là dell’ordinario, cosicché l’anticonformismo cattura la sua attenzione, dovunque gli capiti di scorgerlo: nella gente, nella musica, nell’arte o nelle idee. Ignora cosa siano l’orgoglio, la suscettibilità, l’avarizia, l’opportunismo, anche se sa bene come trarre vantaggio da una situazione che gli sembri interessante. I suoi rapporti con gli altri non sono mai banali, ma sempre intelligenti e costruttivi. Gelosissimo della sua indipendenza, è, in egual misura, rispettoso di quella altrui, e proprio questa solidarietà spontanea lo spinge talvolta a manifestare uno spirito di rivolta alle ingiustizie.
Amore
Il caleidoscopico mondo delle novità esercita sull’Acquario un fascino irresistibile, e ciò vale anche in campo sentimentale. Il suo spirito anticonformista si apre a qualsiasi tipo di rapporto e lo spinge ad interessarsi a persone molto diverse tra loro. Apparentemente semplice e spontaneo, è in realtà inafferrabile; non si capisce mai quello che pensa ed ha sempre qualcosa da fare. Ciò che più lo stimola comunque, è l’intelletto, lo scambio mentale, i giochi psicologici che inventano l’amore giorno per giorno con entusiasmo. Le convenzioni sociali e i principi morali, che legano due esseri sotto il pretesto di una comune vita affettiva, gli sembrano ipocriti e falsi. Quello che per lui conta, invece, è l’impulso del momento, lo slancio sincero, la “corrente” che passa tra due persone che si attraggono, senza inibizioni o tabù. Il corteggiamento per un Acquario rappresenta la parte più bella di una storia d’amore. All’inizio di ogni rapporto manifesta un grande entusiasmo, diventa dolcissimo, affezionato, e apre al partner le porte di un mondo fantastico, ma finita l’esaltazione della novità, il suo bisogno di libertà riprende il sopravvento. Se lo si vuole corteggiare, basterà fargli capire chiaramente, e senza sotterfugi le proprie intenzioni, al resto penserà lui, l’importante è non scivolare mai nella banalità né mostrarsi abitudinari o possessivi. Il suo concetto di fedeltà lascia al partner ampia facoltà di movimento, così di fronte al tradimento, previa confessione del reo, si comporterà con generoso altruismo e comprensione. Se però questi dovesse ricorrere a bugie per nascondere le sue avventure, allora mostrerà di che pasta è…
Lavoro
Il lavoro riveste un ruolo centrale nella sua esistenza, esso significa indipendenza economica, vita interessante e varia, e quindi libertà. Quello che per lui conta è un’occupazione che possa svolgere in assoluta autonomia, senza dover rendere conto a nessuno dei suoi movimenti, e che gli dia modo di sviluppare la sua creatività e la sua inventiva. Inoltre sarà molto più produttivo se il lavoro è mentalmente stimolante; campi scientifici come l’elettronica, l’informatica, la meteorologia, la matematica teoretica, gli sono infatti molto congeniali. L’aeronautica e l’industria spaziale poi, sono due settori che soddisfano il suo bisogno di proiettarsi verso nuove frontiere, di realizzare nuove scoperte, di andare sempre più lontano, fino a raggiungere gli spazi siderali. Ma svolgerà un ottimo lavoro anche nel campo delle relazioni pubbliche, nella pubblicità, nella televisione, nella radio, nel cinema. Se possiede invece un talento innato per le arti e per la musica, applicherà ad esse la tecnologia più avanzata. A scuola è un allievo vivace, attivo, curioso, dai mille interessi ed intellettivamente molto dotato. È benvoluto dai suoi compagni, perché simpatico e socievole, e perché ama condividere con loro i suoi entusiasmi e le sue scoperte. Gli studi a lui più congeniali sono quelli scientifici e tecnico-industriali: l’elettronica, l’informatica, la fisica quantistica, l’ingegneria, la genetica, la biochimica, tutte discipline, in sostanza, che gli permettano di indagare i misteri della vita e dello spazio.
Salute
Per natura tende a dar fondo a tutte le sue energie, piombando talvolta in stati di tensione nervosa che gli provocano quello che viene considerato il suo disturbo classico: l’insonnia. Tuttavia, gode di una buona salute, ma è molto discontinuo nella cura del corpo. Entusiasta della medicina alternativa ed omeopatica, vuole sperimentare ogni nuovo rimedio, purché sia diverso da quelli della terapeutica tradizionale, ma difficilmente porta a termine un ciclo di trattamenti. Il suo segno è collegato ai polsi, mani, caviglie, polpacci e quindi è soggetto a slogature, strappi o fratture in tali aree. Anche la circolazione sanguigna, specie quella degli arti inferiori, è sotto la “giurisdizione” dell’Acquario, per cui il nativo potrà soffrire di vene varicose, flebiti e spasmi muscolari alle gambe; quindi sono da evitare i lavori che impongano di restare a lungo in piedi. Il suo sale cellulare è il cloruro di sodio che regola l’assorbimento dell’acqua nell’organismo.