ALMANACCO DEL GIORNO
Almanacco di oggi: venerdì 10 novembre 2023
Quarantacinquesima settimana dell’Anno 2023
Giorni trascorsi dall’inizio dell’anno 314 Giorni mancanti alla fine dell’anno 51
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OGGI SI FESTEGGIA: San Leone I Magno
OGGI È: giornata mondiale degli stagisti
La Giornata è stata istituita per la prima volta nel 2014 da un consorzio di realtà internazionali a difesa dei diritti degli stagisti. Inizialmente chiamata European interns’ day, la giornata si è evoluta nel corso degli anni diventando International interns’ day. L’obiettivo principale di questa giornata è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla precarietà degli stagisti e promuovere soluzioni per garantire percorsi di qualità e contrastare gli stage non retribuiti.
“Gli stagisti in Italia sono circa mezzo milione all’anno. Questa cifra, salvo il 2020 per ovvie ragioni, è ormai stabile da anni. Si tratta peraltro di una cifra formata da un segmento certo, cioè quello degli stage extracurricolari (svolti al di fuori dei percorsi di studio), che vengono monitorati attraverso le comunicazioni obbligatorie, e un segmento ‘incerto’, letteralmente ignoto, quello degli stage curricolari, svolti mentre si compie un percorso formativo, che non vengono registrati e che dunque possono solo essere stimati”. Lo dice all’Adnkronos/Labitalia Eleonora Voltolina, fondatrice della Repubblica degli stagisti.
“Nel 2022 – spiega – sono stati attivati in Italia quasi 314mila tirocini extracurricolari. Oltre 66mila di questi, vale a dire oltre uno su cinque, hanno avuto luogo in una sola Regione: la Lombardia, che si conferma la capitale degli stagisti. Per quanto riguarda i curricolari, la Repubblica degli stagisti in mancanza di rilevazioni puntuali stima che siano circa 200mila all’anno. In totale quindi mezzo milione di persone che hanno cominciato un tirocinio l’anno scorso”.
“Rispetto specificamente agli extracurricolari – sottolinea – è interessante sottolineare che non si tratta affatto di una esperienza riservata ai giovani: oltre 46mila delle persone coinvolte in un tirocinio nel 2022 avevano più di 35 anni. Vale a dire quasi uno stagista su sette è di mezza età. In particolare, quasi 9mila sono gli ultra 55enni che sono stati inseriti in stage”.
“In generale – commenta Eleonora Voltolina – la situazione degli stagisti italiani ha avuto un netto miglioramento tra il 2012 e il 2014, con l’approvazione delle Linee guida Stato-Regioni e l’introduzione delle normative regionali che hanno garantito nuovi diritti ai tirocinanti extracurricolari, tra cui quello a ricevere una indennità mensile. Ma da ormai dieci anni la situazione è purtroppo ferma: tutti i tentativi di apportare ulteriori miglioramenti sono stati rigettati o rallentati dalla politica”.
“Basti pensare – avverte – alla situazione normativa dei tirocini curricolari, una vera emergenza nazionale. La normativa vigente (dm 142/1998) è vecchia di un quarto di secolo e non più in grado di tutelare adeguatamente tutte le persone, nella maggior parte dei casi giovani, che fanno stage durante un percorso di studi. Il caso più frequente è quello degli studenti universitari. Nessun diritto per loro, nessuna indennità garantita, non si sa nemmeno quanti siano ogni anno, perché la proposta di allargare anche a questi tirocini l’obbligo di comunicazione obbligatoria viene puntualmente rigettata, anche se sarebbe a costo zero per lo Stato”.
“Perfino una petizione – ricorda – che ha raccolto su Change.org oltre 70mila firme e che chiedeva di riformare gli stage e di eliminare la possibilità di stage gratuiti, con il titolo #LoStageNonèLavoro, pur essendo stata depositata direttamente nelle mani del ministro del lavoro un paio d’anni fa, è rimasta completamente ignorata”.
“Il fatto che i tirocini curricolari possano ancora essere gratuiti – argomenta – è anti-storico e produce mostruosità, come il recente caso degli stage di 6 mesi alla Camera dei deputati, dove ai candidati viene addirittura chiesto di sottoscrivere una liberatoria affermando che il loro tirocinio non debba ‘dar luogo a oneri’ per la Camera; e dove è previsto che il percorso venga interrotto immediatamente in caso il tirocinante si laurei, per evitare che, una volta smessa la casacca dello studente, possa farsi venire strane idee tipo chiedere di riconfigurare il suo stage come extracurricolare, con tutti i diritti che ne deriverebbero”.
“Anche il Parlamento europeo – afferma – negli ultimi anni ha condannato i tirocini senza compenso, intendendo tutti, sia quelli curricolari sia quelli extracurricolari. L’orientamento generale è quello di andare a contrastare fino a far scomparire i tirocini privi di compenso, che sono ingiusti e frenano l’ascensore sociale, perché sono impossibili da sostenere per chi non ha una famiglia abbiente alle spalle e può permettersi lunghi periodi di formazione ‘on the job’ senza percepire un euro”.
“Oggi – continua – ha ancora senso fare uno stage se l’offerta è di qualità. Se viene rispettata la dignità degli stagisti, se c’è un contenuto formativo di qualità, se viene stabilita una durata proporzionata alla complessità delle mansioni da apprendere, se c’è trasparenza rispetto alla realistica probabilità di essere assunti al termine dello stage, e soprattutto se l’offerta di stage prevede una indennità che la rende economicamente sostenibile per i candidati”.
“Gli stage di qualità – assicura – esistono: noi sulla Repubblica degli Stagisti ci impegniamo a farli conoscere attraverso la lista delle aziende virtuose che fanno parte dell’RdS network, e che assicurano ai giovani esperienze di livello superiore alla media, un’attenzione ai progetti formativi, una sostenibilità economica (erogando sempre una indennità anche ai curricolari) e una assoluta trasparenza rispetto alle condizioni offerte”.
“Facendo parte dell’RdS network – sostiene – queste aziende dimostrano di condividere i valori della Repubblica degli Stagisti sulla qualità del lavoro e il rispetto della dignità dei giovani; e sostengono il lavoro che facciamo per diffondere nella società una cultura dello stage, e per dialogare con le istituzioni e con le parti sociali per migliorare anche il quadro normativo”.
“E’ importante – auspica Eleonora Voltolina – che le persone imparino a riconoscere i buoni stage e a stare alla larga invece da quelli che vengono attivati solo in un’ottica di risparmio sulla forza-lavoro, perché in questi casi si rischia nel migliore dei casi di perdere il proprio tempo, e nel peggiore di essere sfruttati”.
ACCADDE OGGI:
anno 1902 – Inaugurata l’Università Bocconi:
Avvicinare l’istruzione universitaria alla vita reale e fare di cultura e scienza un binomio imprescindibile nella crescita di un ceto imprenditoriale capace di guardare all’Europa e oltre.
È la duplice mission che Ferdinando Bocconi conferì all’Università da lui fondata a Milano (in via Statuto, a pochi passi dalla storica sede del Corriere della Sera) e che intitolò alla memoria del figlio Luigi, caduto durante la battaglia di Adua (guerra di Abissinia 1895-96).
Concepita come una fondazione privata, l’Università Luigi Bocconi venne inaugurata il 10 novembre del 1902, con l’unico corso attivo in Economia e Commercio (il primo in Italia). Ottanta in tutto gli studenti che vi s’iscrissero sotto la guida del rettore Lepoldo Sabbatini, autore del programma formativo dell’ateneo e figura celebre di avvocato, che ebbe anche il merito di favorire la nascita della federazione di tutte le Camere di Commercio d’Italia.
Col passare degli anni l’istituto si caratterizzò sempre più nell’insegnamento delle scienze economiche e sociali, giuridiche e manageriali, acquisendo sempre più autorevolezza nel panorama politico ed economico internazionale.
Parallelamente, la struttura venne ampliata con la costruzione di una nuova sede nel 1941 e di strutture annesse, come la biblioteca e gli alloggi per gli studenti, e in epoca recente di un’altra sede con il palazzo ellissoidale di via Roentgen, disegnato dall’architetto Ignazio Gardella e inaugurato nel 2008.
Unica università italiana a non aver mai concesso lauree ad honorem e prezioso laboratorio di idee per imprese ed istituzioni, la Bocconi è oggi annoverata tra le più prestigiose Business school a livello internazionale, da cui sono usciti grandi personalità della politica, dell’imprenditoria e della cultura.
I più meritevoli tra gli ex studenti vengono insigniti del Bocconi Alumni Association (BAA), assegnato a chi si è distinto per adesione ai valori bocconiani di professionalità, intraprendenza, integrità, responsabilità e apertura al pluralismo. Tra questi spicca il nome dell’ex rettore Mario Monti, divenuto presidente del Consiglio dei Ministri il 16 novembre del 2011.
anno 1975 – Trattato di Osimo:
Il ministro degli Esteri italiano, Mariano Rumor, e l’omologo jugoslavo, Miloš Minić, si ritrovarono alla Villa Leopardi-Dittajuti, nel comune di Osimo (in provincia di Ancona), per firmare un accordo che pose fine all’annosa e drammatica questione triestina.
Con esso vennero stabiliti in maniera definitiva i confini nazionali tra Italia e Jugoslavia, riconoscendo alla prima l’autorità sulla zona A (Trieste, Sgonico, Monrupino, San Dorligo della Valle, Duino-Aurisina e Muggia), alla seconda sulla zona B. In questo modo centri di antica appartenenza italiana, come Villa Decani, Capodistria e Isola, si ritrovarono sotto giurisdizione slava.
EVENTO SPORTIVO:
anno 1963 –Italia fuori da Euro ‘64 :
La formula della seconda edizione degli Europei di calcio ha previsto, nei due anni precedenti la fase finale del giugno 1964, tre turni di qualificazione ad eliminazione diretta, con incontri di andata e ritorno.
Nel primo turno l’Italia del commissario tecnico Edmondo Fabbri ha superato agevolmente la Turchia. Poi il 13 ottobre 1963 ha perso in trasferta per 2-0 contro l’URSS. Anche all’Olimpico di Roma gli azzurri non sono riusciti a vincere per superare i campioni in carica dell’URSS e sono fuori dagli Europei.
Ha segnato Gusarov per i sovietici e a trenta minuti dal termine il mitico portiere dell’URSS Lev Yashin ha parato un calcio di rigore tirato, non proprio bene, da un ventunenne azzurro: Sandro Mazzola.
A pochi istanti dalla fine della partita è arrivato comunque il pareggio di un altro giovane nazionale di vent’anni: Gianni Rivera. Sono scesi in campo anche Facchetti, Domenghini, Trapattoni.
Il titolo sarà vinto dalla Spagna che batterà in finale per 2-1 proprio l’URSS.
anno 2010 – Le azzurre del volley solo quinte ai Mondiali:
Ai Mondiali di pallavolo in Giappone, dopo due ore e undici minuti di gioco, le azzurre della Nazionale di pallavolo femminile devono cedere il passo a quella cubana (che chiuderà i Mondiali al dodicesimo posto) per 3-2, con il quinto set chiuso a 24-22.
Questa sconfitta determina il terzo posto nel girone della seconda fase e il passaggio alle semifinali per i posti dal quinto all’ottavo. Le ragazze di Massimo Barbolini, piegando prima la Serbia e poi la Turchia per 3 a 0, conquistano un meritato quinto posto.
La Russia, battendo in finale per 3 a 2 il Brasile, vince il suo secondo titolo mondiale.
Nell’edizione successiva, organizzata in Italia nel 2014, l’Italvolley rosa si classificherà al quarto posto, dopo una serie di vittorie convincenti che avevano fatto sognare gli sportivi italiani. In Giappone quattro anni dopo il “sogno”, anche di milioni di telespettatori, non si avvera, perché le ragazze terribili perdono in finale per 3 a 2 con la Serbia.
NACQUERO OGGI:
anno 1928 – Ennio Moricone (+2020)
anno 1965 – Eddie Irvine
anno 1990 – Vanessa Ferrari
LA FRASE DEL GIORNO (Aforisma)
L’uomo il quale presume del suo sapere non sa neppure cosa sia il sapere. (M. de Montaigne)
IL PROVERBIO DEL GIORNO:
Non si diventa maestro in un giorno