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ALMANACCO DEL GIORNO

ALMANACCO DEL GIORNO

Almanacco di oggi mercoledì 22 maggio 2024

Ventunesima settimana dell’anno 2024

Giorni trascorsi dall’inizio dell’anno 143 * giorni rimasti per la fine dell’anno 223

A Roma il sole sorge alle 4.42 * tramonta alle 19.31 (ora solare)

A Lecce il sole sorge alle 4.24 * tramonta alle 18.58 (ora solare)

OGGI SI FESTEGGIA: Santa Rita

OGGI È: La Giornata mondiale della biodiversità

La Giornata mondiale della biodiversità, commemorata ogni anno il 22 maggio, è un’occasione speciale per riflettere sull’importanza della diversità biologica e sull’impatto che essa ha sul nostro pianeta, sulla nostra salute e sulle generazioni future. Quest’anno, il tema della giornata è “Il nostro cibo, la nostra salute e la nostra biodiversità”, che sottolinea l’interconnessione tra la diversità biologica, l’alimentazione sana e la sostenibilità ambientale. In questo articolo, esploreremo la storia di questa giornata mondiale, l’importanza della biodiversità per la nostra sopravvivenza e il modo in cui possiamo contribuire alla sua tutela.

È stata istituita dalle Nazioni Unite nel 1994 per aumentare la consapevolezza sulle problematiche legate alla biodiversità e per promuovere azioni concrete a livello globale. Questa data è stata scelta per commemorare l’adozione del testo della Convenzione per la Diversità Biologica, avvenuta il 22 maggio 1992 durante la Conferenza delle Nazioni Unite sull’Ambiente e lo Sviluppo a Rio de Janeiro, Brasile.

L’obiettivo principale della Convenzione per la Diversità Biologica e della Giornata mondiale della biodiversità è quello di conservare e utilizzare in modo sostenibile la diversità biologica del nostro pianeta. La diversità biologica, che comprende la varietà di specie di piante, animali e microorganismi, è fondamentale per il funzionamento degli ecosistemi, per la produzione di cibo, per la fornitura di risorse naturali e per il mantenimento della nostra salute.

ACCADDE OGGI: anno 1980 – Pubblicato il videogioco Pac-Man:

Alla scritta «insert coin» s’inseriva una moneta e su una musichetta accattivante compariva un cerchietto giallo inseguito da quattro fantasmini colorati, che a loro volta se la davano a gambe se la loro preda ingurgitava pillole energetiche. Fu amore a prima vista con il popolo delle sale giochi che lo incoronò re dei videogame a gettone.

Tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta venne alla luce la cosiddetta “seconda generazione” dei videogiochi, protagonista di una fase di grande splendore per il settore degli “arcade”. Questo tipo di videogame era contenuto in una postazione a forma di cabina, dotata di video e pulsantiera, che consentiva di giocare una partita, previo inserimento di un gettone o di una moneta (difatti erano anche detti coin-op, forma abbreviata di coin-operated, in italiano “macchina a gettoni”).

Diffuse nei bar e poi in apposite sale giochi, queste “macchine infernali” (odiate dai genitori, mentre erano una miniera d’oro per i gestori dei locali), dirette discendenti dei flipper, iniziarono a diffondersi in tutto il mondo grazie all’uscita di videogiochi di successo, lanciati in quel periodo, come il celebre Space invaders, lanciato dalla Midway Games nel 1978.

La stessa società statunitense sarebbe stata protagonista due anni dopo di un altro successo, di ben altra portata rispetto al primo. Tutto prese forma nella mente di Tohru Iwatani, programmatore di videogiochi per la giapponese Namco. Costui, in compagnia di amici, fu ispirato dalla pizza nel piatto: una forma tonda interrotta da uno spazio, creato da una fetta mancante, che rimandava alla sagoma di una bocca aperta.

Quindici mesi dopo quell’episodio così insignificante si tradusse in un videogame, che venne messo in commercio in Giappone il 22 maggio del 1980, con il titolo di Puckman, derivato da un’espressione giapponese indicante l’atto di «chiudere e aprire la bocca». La successiva uscita sul mercato USA, per mano della Midway Games, portò a un cambio di nome, dettato dalla pericolosa assonanza con una parolaccia inglese. Nelle sale giochi americane e internazionali venne conosciuto fin dall’inizio come Pac-man.

L’estrema semplicità nelle modalità di gioco (niente pulsanti ma solo una leva direzionale per muoversi all’interno del labirinto) e nella veste grafica lo rendeva accessibile a tutti, anche ai più piccoli. Una formula vincente che fece vendere alla Namco oltre trecentomila macchinette in tutto il mondo. In pochi anni anni il “cerchietto giallo” si trasformò in un’icona culturale e in un fenomeno di marketing, che lo vide associato a numerosi gadget, imitazioni e finanche una serie animata trasmessa dalla CBS.

Il boom di vendite e di consenso tra i giovani spinse la Namco a perfezionare il gioco, caratterizzando i quattro fantasmini (cui venne assegnato un nome), e a svilupparlo in versioni differenti. L’iniziale fallimento nell’adattamento alla console casalinga con Atari non impedì che in seguito trovasse spazio sulle principali console, da Nintendo a Xbox, passando per la PlayStation.

Un aspetto curioso della prima versione fu la presenza di un “bug” che bloccava il gioco al livello 256, quando invece gli ideatori l’avevano progettato perché durasse potenzialmente all’infinito. Ciò permise di individuare un massimo punteggio raggiungibile, il “perfect score” (equivalente a 3.333.360 punti), registrato per la prima volta da Billy Mitchell nel 1999, in sei ore di partita.

EVENTI SPORTIVI:

                anno 1955 – Alberto Ascari in mare con la sua vettura, quasi illeso

Durante il Gran Premio di Montecarlo, il pilota italiano Alberto Ascari è protagonista di uno degli incidenti più memorabili della Formula Uno. Ascari, alla guida della Lancia, è secondo e sta cercando di recuperare la Mercedes di Moss, che lo precede. All’ottantunesimo giro, Moss abbandona improvvisamente la gara a causa di un problema al motore. Ascari, non ancora a conoscenza dell’accaduto, continua a procedere a ritmo sostenuto fino a quando all’uscita del tunnel, distratto dall’esultanza del pubblico in festa, perde bruscamente il controllo della propria vettura, sfondando le barriere e cadendo nelle acque del porto. Fortunatamente il pilota italiano riporta solo una frattura del naso.

                anno 1996 – La Champions è della Juventus:

Allo stadio Olimpico di Roma scendono in campo la Juventus e l’Ajax per contendersi la Champions League 1995/96, la prima edizione con la vittoria che vale tre punti.

I bianconeri, allenati da Marcello Lippi, hanno eliminato nei quarti il Real Madrid e in semifinale il Nantes. Gli olandesi del portiere Edwin Van der Sar hanno superato il Borussia Dortmund e il Panathinaikos.

Dopo i tempi supplementari il risultato è inchiodato sull’1 a 1, in virtù delle reti di Fabrizio Ravanelli per la Juve e di Jari Litmanen per i biancorossi. Dopo 120 minuti di gioco, quindi, si passa alla lotteria dei rigori, sempre per cuori forti soprattutto quando la posta in palio è di grande valore.

Dal dischetto per l’Ajax Litmanen e Scholten sono precisi, mentre Davids e Silooy non segnano. I rigoristi della Juventus (Ferrara, Pessotto, Padovano e Jugović), invece, non sbagliano!

Il capitano Gianluca Vialli solleva, dunque, la coppa dalle grandi orecchie, che dopo due anni torna in Italia.

anno 2010 – L’Inter dopo 45 anni vince la Champions:

Il Santiago Bernabéu di Madrid è lo stadio ospitante la finale della UEFA Champions League 2009/10. Sono di fronte l’Inter (che ha eliminato in semifinale il Barcellona) e il Bayern Monaco (che ha superato il Lione).

I nerazzurri di José Mourinho s’impongono sui tedeschi con una doppietta di Diego Milito e conquistano dopo 45 anni il trofeo, il terzo della loro storia (il precedente nel 1964/65). In virtù di questa vittoria storica parteciperanno alla Supercoppa UEFA 2010 (sconfitti poi dall’Atletico Madrid) e alla Coppa del mondo per club FIFA 2010 (vinta battendo in finale i congolesi del TP Mazembe).

NACQUERO OGGI:

anno 1885 – Giacomo Matteotti (

anno 1970 – Naomi Campbell

anno 1987 – Novak Djokovic

anno 1987 – Arturo Vidal

LA FRASE DEL GIORNO (Aforisma)

Nella vita non bisogna mai rassegnarsi, arrendersi alla mediocrità, bensì uscire da quella “zona grigia” in cui tutto è abitudine e rassegnazione passiva, […] bisogna coltivare […] il coraggio di ribellarsi (Rita Levi-Montalcini)

 

IL PROVERBIO DEL GIORNO:

A chi Dio vuole aiutare, niente gli può nuocere

I DOODLE DI GOOGLE: La pittrice americana Mary Cassatt:

Ribellandosi alla mentalità arcaica della famiglia, la statunitense Mary Cassatt si lasciò guidare dal fuoco sacro dell’arte che la portò in Europa, in particolare in Francia. Qui rimase affascinata da grandi maestri come Delacroix e Courbet ammirati all’Esposizione universale di Parigi del 1855. L’incontro determinante avvenne più tardi, nel 1877, quando venne spinta da Edgar Degas ad esporre le proprie opere con gli Impressionisti.

Motivo ricorrente dei suoi dipinti è la quotidianità delle donne e in particolare il legame tra madre e bambino, ripreso nell’opera The Child’s Bath (esposto all’Art Institute di Chicago), cui si è ispirata Google per disegnare il doodle globale, pubblicato nel 2009 a 165 anni dalla nascita della pittrice.

luciani.2006@libero.it

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