Almanacco del Giorno
Almanacco di oggi mercoledì 09 ottobre 2024
Quarantunesima settimana dell’anno 2024
Giorni trascorsi dall’inizio dell’anno 283 * giorni rimasti per la fine dell’anno 83
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OGGI SI FESTEGGIA: San Ferruccio
OGGI È: La giornata mondiale della posta
Si celebra il 9 ottobre di ogni anno e ricorda l’istituzione dell’Unione postale universale (UPU), il 9 ottobre 1874 a Berna, in Svizzera.
L’UPU ha segnato l’inizio della rivoluzione delle comunicazioni globali, introducendo la capacità di scrivere agli altri in tutto il mondo.
Il World Post Day da quando è stato proclamato nel 1969 ha fatto sì che i paesi di tutto il mondo partecipassero alle celebrazioni per sottolineare l’importanza del servizio postale. In questa giornata spesso gli uffici postali in alcuni paesi tengono mostre speciali per la raccolta di francobolli e sono presenti anche workshop sulla storia postale. L’UPU organizza inoltre un concorso internazionale di scrittura di lettere per i giovani.
I sistemi postali sono in funzione ormai da molti secoli. Già in passato era in uso che le persone si scambiassero lettere. Questi venivano consegnati a piedi o a cavallo da speciali messaggeri. A partire dal 1600, in molti paesi iniziarono a nascere i primi sistemi di affrancatura nazionali. Lentamente i vari paesi hanno accettato di scambiare la posta a livello internazionale. Verso la fine del 1800 esisteva un servizio postale globale, ma era piuttosto lento e complicato. La nascita dell’UPU nel 1874 ha aperto la strada per l’efficiente servizio postale esistente oggi. Nel 1948, l’UPU divenne un’agenzia delle Nazioni Unite.
Il World Post Day è stato proclamato per la prima volta al congresso UPU del 1969 a Tokyo, in Giappone. La proposta è stata presentata da Shri Anand Mohan Narula, un membro della delegazione indiana. Da allora, la Giornata mondiale della posta è stata celebrata in tutto il mondo per sottolineare l’importanza dei servizi postali.
ACCADDE OGGI: anno 1960: Primo romanzo di Sciascia:
«Io ho una certa pratica del mondo; e quella che diciamo l’umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz’uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà».
Così il padrino don Mariano si rivolge al capitano Bellodi nel passaggio chiave de Il giorno della civetta, romanzo d’esordio dello scrittore e giornalista Leonardo Sciascia, pubblicato in anteprima sulla Rivista “Mondo Nuovo”. In esso viene ripreso in forma romanzata un fatto vero: l’omicidio di un sindacalista comunista avvenuto a Sciacca nel 1947.
Per la prima volta la mafia entra nella letteratura ma come fenomeno da denunciare in tutta la sua spietatezza e per il grado di complicità del potere politico e di omertà della gente, di cui beneficia nel controllare interi territori.
È un punto di svolta perché fino a quel momento “cosa nostra” veniva rappresentata con toni quasi epici, che finivano per mitizzare, piuttosto che condannare, i suoi padrini e affiliati. Parallelamente, la politica tendeva a negare l’esistenza del fenomeno o quantomeno a ridimensionarlo di molto.
Sciascia proseguirà su questo filone giallo-poliziesco, pubblicando un secondo romanzo nel 1966 con il titolo A ciascuno il suo, cui ne seguiranno altri, molti dei quali tradotti in opere cinematografiche.
Al primo romanzo s’ispirerà il regista Damiano Damiani per il film omonimo del 1968, interpretato da Franco Nero e Claudia Cardinale.
NACQUERO OGGI:
anno 1940 – John Lennon (+1980)
anno 1964 – Guillermo del Toro
anno 1973 – Caparezza (Michele Salvemini)
LA FRASE DEL GIORNO (Aforisma):
Nella patologia nervosa, un medico che non dice troppe stupidaggini è un malato guarito per metà. (Marcel Proust)
IL PROVERBIO:
Acqua passata non macina più