AMBIENTE NARDÒ E AVETRANA GUIDANO LA BATTAGLIA DI TUTELA DEL MARE
No allo scarico a mare, via a un’azione istituzionale collettiva dei Comuni del Salento
Il sindaco di Nardò Pippi Mellone e il sindaco di Avetrana Antonio Minò avviano una aggregazione di municipalità dei territori di Lecce, Taranto e Brindisi finalizzata a un’azione politica e istituzionale comune sul tema della gestione dei reflui. Diversi Comuni delle tre province salentine, infatti, sono pronti a unirsi per condurre e mettere in pratica una strategia unica sul fronte della depurazione delle acque reflue, delle condotte sottomarine e della progressiva eliminazione dello scarico a mare, sul presupposto ineludibile che la regione Puglia è a fortissimo rischio siccità e sul bisogno che ogni scelta debba essere pensata e realizzata in chiave di tutela e utilizzo ottimale dell’acqua. Peraltro, in una linea di coerenza con l’annuncio del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano relativo alla necessità di una modifica del Piano di Tutela delle Acque nella direzione di non scaricare più reflui in mare, ma di riutilizzarli completamente per fini irrigui, civili ed industriali.
Ora questa intesa su larga scala sarà formalizzata (probabilmente in un consorzio) e farà scaturire un programma di iniziative, che sia utile, da un lato, a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla importanza di una corretta gestione dei reflui, che assuma il valore di risorsa e non di minaccia per l’ambiente, dall’altro, a creare un fronte istituzionale che abbia la forza per dialogare con i soggetti competenti in materia e deputati alle scelte fondamentali, a cominciare dalla Regione Puglia. L’aggregazione servirà soprattutto a elaborare un’unica proposta tecnica che, sulla base di esperienze positive e già collaudate di territori come quello di Fasano, possa diventare la priorità dell’agenda regionale sul tema delle acque e consenta di accantonare definitivamente le soluzioni obsolete imperniate sullo scarico a mare e sullo spreco di una risorsa essenziale.In questo modo, Nardò, Avetrana e tutti i comuni coinvolti dimostrano che la contrapposizione non è fra campanili, ma fra diverse idee di gestione della risorsa acqua.
“Ci siamo resi conto – spiega il sindaco Mellone – che la nostra esigenza di avversare un progetto ormai datato che prevedeva lo scarico a mare, attraverso un’unica condotta sottomarina, dei reflui depurati al minimo degli agglomerati addirittura di due comuni, è sostanzialmente la stessa di altri territori del Salento, che in altre forme e modalità stanno cercando di indurre Regione e Aqpa soluzioni di buon senso, tecnologicamente avanzate e soprattutto veramente utili alla tutela ambientale. Ci sono diversi buoni progetti, il nostro come quello di Avetrana, che possono essere soluzioni in questa prospettiva e che scongiurano tutti lo scarico a mare. Unire le forze e creare un fronte comune di sensibilizzazione civile e istituzionale e, se servirà, di lotta, in questo momento è una strada necessaria da intraprendere, anche al fine di evitare imposizioni dall’alto e soluzioni che costituiscano una minaccia per l’ambiente”.