HomeCulturaAntonio Errico con “Passione Salento” alla Biblioteca Bernardini

Antonio Errico con “Passione Salento” alla Biblioteca Bernardini

Antonio Errico con “Passione Salento” alla Biblioteca Bernardini

Sarà presentato a Lecce, alla Biblioteca Bernardini, sabato 20 luglio 2024, alle 19.30, negli spazi dell’Archivio Carmelo Bene, “Passione Salento. Storie Luoghi Figure” raccolta di scritti di Antonio Errico per il Nuovo Quotidiano di Puglia editi, quest’anno, da Capone.

Dialogano con l’autore Salvatore Colazzo e Mauro Marino.

“Forse una terra esiste soltanto se viene raccontata. Il tempo di una terra, i suoi paesaggi, la sua gente, le storie, i misteri, i contrastanti sentimenti, le realtà, le finzioni, le parole, i silenzi, i simboli, le metafore, la memoria, i sortilegi, esistono, hanno senso, solo in quanto e fin quando muovono un racconto. Perché al principio e alla fine non c’è altro che un racconto. Quando tutti i giorni passano, e passano le creature, e i luoghi mutano la forma e la sostanza, rimane il racconto di com’erano le creature, di come erano i luoghi. Questo. Niente altro”.

Il passo è quello della prosa densa di poesia che contraddistingue la scrittura di Antonio Errico, straordinario intellettuale salentino, testimone di un Novecento che ancora germoglia nel desiderio e nella necessità di tenere desta la radice di una “tradizione letteraria” che, nonostante tutto, è la vera “madre” del Salento contemporaneo. Non ci sarebbe questo lembo d’Italia se nell’estremo Sud non avesse operato Girolamo Comi con l’invenzione dell’Accademia Salentina, non ci sarebbe la Terra d’Otranto senza il tempo raccontato da Fernando Manno, se le malìe di Vittorio Bodini non l’avessero cantata, se Vittorio Pagano non l’avesse resa “francese”, se D’Andrea non l’avesse resa “domestica”, se l’urlo di Verri non avesse macchiato di sangue la strada che lo riportava a casa, se Rina Durante non avesse cercato, ostinata com’era, di scorticare la crosta della soggezione rendendola viva nel suo più intimo canto.

Uomini e donne capaci, testardi e visionari che nel lavoro “giornalistico” di Errico respirano nel presente. Se scorri le pagine del “Quotidiano”, “I resti di Babele”, la rubrica da lui curata, torna settimanalmente dal 2010, come una “pietra d’inciampo”, leggi e lo sguardo accoglie in un unicum l’illuminazione, la profondità di una Storia che continuamente rinnova la sua portata, nel nascosto di Luoghi, di Storie, di Figure che sono linfa e nutrimento anche per chi non sa, non conosce, non vuol leggere distratto e affannato nella rincorsa di un tempo che non trova quiete preda dell’usura e della disattenzione, della superficialità e della vanità. Una sfida la sua, come gli hanno insegnato i maestri, maestro lui stesso, custode dello stupore e della sapienza di quel “villaggio della memoria” a cui noi tutti, nati qui, consapevoli o meno, apparteniamo.

luciani.2006@libero.it

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