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Area Marina Protetta Porto Cesareo

Area Marina Protetta Porto Cesareo

 La Caretta caretta torna a nidificare nell’Amp Porto Cesareo.

Il ritrovamento di alcuni bagnanti in una spiaggia di Torre Castiglione – Torre Lapillo.

Torna a nidificare nell’Area Marina Protetta Porto Cesareo la tartaruga Caretta caretta. La scoperta del nuovo nido della tartaruga marina, la cui specie è la più diffusa nel Mediterraneo, è avvenuta domenica 21 luglio intorno alle ore 18. Protagonisti del ritrovamento, alcuni bagnanti che frequentavano un arenile della costa nord di Porto Cesareo, stabilimento ricadente in territorio appartenente alla frazione di Torre Lapillo, precisamente in località denominata Torre Castiglione. Nel corso di una passeggiata lungo la battigia, i bagnanti hanno notato con loro grande sorpresa, alcune uova uova ed hanno allertato immediatamente la Capitaneria di Porto, che a sua volta ha avvisato il “Centro Recupero Tartarughe” di Calimera.

Da qui come prassi rituale il centro recupero tartarughe ha contattato gli operatori dell’Amp che sono intervenuti sul posto con l’ausilio degli ispettori ambientali di Porto Cesareo. Questi grazie ad un lavoro rodato e professionale, frutto non solo della collaborazione ma anche e soprattutto di altri interventi per nidificazioni di Caretta caretta sulle spiagge dell’Amp Porto Cesareo, hanno provveduto a mettere in sicurezza la parte di spiaggia oggetto della nidificazione recintandola in modo provvisorio visto il numeroso numero di turisti, bagnanti e curiosi che si sono trovati sul posto e che continuavano ad aumentare grazie al più classico dei passaparola. Successivamente alla messa in sicurezza del nido, è stato Piero Carlino, esperto del “Centro Recupero Tartarughe” accompagnato dal collaboratore esperto dell’Amp Porto Cesareo Gianluca Romano, a provvedere sia all’apertura del nido, sia al controllo di ogni singola uova depositata. Da evidenziare che quelle deposte più in superfice, sono purtroppo risultate essere tutte compromesse. Il dato finale riscontrato ha stabilito che le uova totali deposte erano 94, di cui solo 30 in buone condizioni. Gli stessi esperti hanno poi provveduto a spostare il nido di qualche metro per garantirlo ulteriormente. Da evidenziare è stato precisato al termine del monitoraggio e messa in sicurezza “che la causa del danneggiamento del nido è dovuta al fattore naturale delle mareggiate che in quel particolare tratto di costa spesso portano via tanta sabbia creando dei veri e propri dislivelli”. Nella mattinata di lunedì gli operatori dell’Amp Porto Cesareo hanno creato una nuova recinzione ancora più sicura, contrassegnata da un percorso info-formativo che spiega sia il ciclo di vita sia la nidificazione delle Caretta caretta, percorso caratterizzato dall’installazione di cartelli ed illustrazioni a colori.

 

luciani.2006@libero.it

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