ARTISTI IN VETRINA a cura di Raffaele De Salvatore
Tata Messina, nella sua produzione artistica, dedica ampio spazio alla ritrattistica nella quale raggiunge spesso un racconto espressivo di notevole spessore. È molto interessante la sua scelta di evidenziare soggetti etnici, storici e mitologici, dei quali sembra capace di tratteggiare una fisiognomica densa di introspezione psichica e storica trattata attraverso una tecnica del tutto personale, una lettura della cultura di appartenenza con relativi rituali colmi di certezze intimistiche dei soggetti. La sua capacità analitica, nei “misteriosi” volti dei personaggi fa emergere una notevole sintesi indagatrice, con la quale riesce a ben delineare i soggetti ritratti nella sua complessità interiore; inoltre riesce a scavare e far emergere una significativa pulsione caratteriale nei volti dei suoi soggetti reali e di fantasia, mostrandoceli nella loro teatrale intensità su sfondi onirici e irrazionali; in atteggiamenti esibizionistici e storici se osserviamo le opere “Aladino”, “Re Magi” e “La Creazione (qui pubblicata)”. Tata Messina sembra voler abbandonare il segno specifico per rifugiarsi in un linguaggio astratto – informale al quale affidare i propri sogni con un empito di affrancazione, scevro da ogni costrizione, facendo circolare le masse cromatiche, colme di una luce straniante, in un poderoso canto liberatorio come nell’opera “Il sogno di Tata”.
Raffaele De Salvatore