IL BASEBALL NELL’ANTOLOGIA DEI FUMETTI
Quinta puntata (le precedenti 11, 18, 25 gennaio e Primo febbraio)
Tuttavia questi autori, attraverso il baseball, hanno dato un senso ai loro eroi solo in episodi fini a se stessi e che in definitiva non li hanno coinvoltiin continuità come invece è accaduto in Giappone con le varie serie dei Manga a partire dal cult “Kyojin no Hoshi” dello scrittoreIkkiKajiwara e disegnato da NoboruKawasaki. Dalla sua fantasia è stata idealizzata la storia di “Tommy stella dei Giants” sviluppata in tre seriedestinate a diventare poi anche cartoni animati per la televisione. La prima serie va dal 1968 al 1971 realizzata in 182 episodi; la seconda “ShinKyojin no Hoshi”, programmata sull’onda lunga del successo viene stampata dal 1977 al 1978 diluita in 52 capitoli mentre la terza “ShinKyojin no Hoshi 2^”esce solo nel 1979 completando il ciclo in 23 atti. Copiosa dunque la produzione Manga sul baseball tra cui poi ammirevole la sceneggiatura e matita di ShinjiMizushimache realizza dapprima la celebre “Yakyu-kyo no Uta”, letteralmente “la poesia di appassionati di baseball” giunta in Italia come “Pat la Ragazza del Baseball” dal 1972 al 1976 e successivamente “Dokaben” (Mr. Baseball) dal 1976 al 1979 in 48 volumi. Ancorail grottesco “IppatsuKanta-Kun” tradotto in Italia come“Il fichissimo del baseball” realizzato nel1977 daMamoruOshiiper finire in gloria con la maestria di AdachiMitsura che accresce la sua notorietà proponendo vive e sofisticate storie su baseball a partire dal corto “Nine” nel 1978 in 5 volumi, poi con“ Touch” dal 1981 al 1986, di seguito con “Slow Step” dal 1986 al 1991, ancora con il calibrato ed effervescente “H2” dal 1992 al 1999 ed infine con l’eccezionale ed amabile “Cross Game” in produzione dal 2005 al 2010 raggiungendo, se gli atti della cronaca sono veritieri, la tiratura di 200 milioni di copie. I disegni di Adachi e degli altri autori dei Manga, come si è già precisato in un precedente articolo, possono non piacere a causa del nostro usuale modo di leggere, tuttavia deve essere evidenziato il tratto che il grande maestro giapponese usa per i momenti di azione che sembrano non avere soluzione di continuità mentre i primi piani, sintetici e stilizzati, donano ulteriori commenti racchiusi dagli occhi. Ma anche la lettura dell’intero testo potrebbe sembrare di difficile acquisizione tuttavia va considerata una squisita scelta culturale poiché in Giappone le storie, attraverso i fumetti, diventano rigidi sentieri di guida proponendo e trasmettendo gli antichi valori inerenti la disciplina, l’abnegazione e lo spirito di sacrificio, ovvero precisivalori di fondo e di questi anche quelli negativi da evitare. Significativo il duro richiamo del padre di Tommy quando si accorge che il figlio, per evitare un ostacolo, preferisce prendere una scorciatoia: “Guai a te se nella vita sceglierai di nuovo una scorciatoia. – recita il fumetto – Sappi che le scorciatoie non portano ad alcuna maturazione perché ti permettono solo di scansare gli ostacoli senza alcun sforzo. Gli ostacoli invece vanno affrontati con determinazione poiché farlo ti permetterà di crescere e maturare”.
Michele Doddde
Fine quinta puntata. Appuntamento al 15 febbraio