UNA BIBLIOTECA PER LECCE: ULTIMO INCONTRO DI PROGETTAZIONE PARTECIPATA
Si è tenuto ieri pomeriggio alle Officine Cantelmo l’ultimo incontro del percorso di partecipazione per la progettazione della biblioteca di pubblica lettura a Lecce, un percorso che è parte integrante della proposta con cui l’Amministrazione comunale intende partecipare al Bando della Regione Puglia “COMMUNITY LIBRARY – POR PUGLIA 2014-2020 – Asse VI – AZIONE 6.7 Interventi per la valorizzazione e la fruizione del patrimonio culturale”, in scadenza il prossimo 10 novembre. Circa 70 persone tra cui 20 bambini dai 6 ai 12 anni, guidati da facilitatori esperti, hanno partecipato all’incontro fornendo idee, proposte e suggestioni in un ambiente conviviale e familiare in cui ciascuno ha potuto raccontare come immagina la futura biblioteca di comunità.
Attraverso la metodologia del World Café, i facilitatori hanno raccolto i partecipanti attorno a tre tavoli e hanno stimolato una discussione libera e autogestita sotto la guida di alcune domande di riferimento. Nonni, rappresentanti di associazioni culturali, genitori, studenti di scuola media superiore si sono confrontati in modo concreto e divertente, alternandosi sui tavoli dedicati ai temi della partecipazione (come rendere la biblioteca uno spazio partecipato) della comunicazione (come promuoverla e valorizzarla attraverso la comunicazione) e dello stare bene (cosa fare perché diventi un luogo che privilegi il benessere di ciascuno) e riportando, su tovaglie di carte, idee, concetti, proposte finalizzate a rendere la biblioteca un luogo di tutti e per tutti.
In uno spazio dedicato, i bambini, fantasiosi architetti e progettisti, hanno immaginato gli arredi e le attività per le cinque stanze dell’edificio satellite del complesso degli Agostiniani che ospiterebbe la Biblioteca civica qualora il Comune si aggiudicasse il bando.
Dopo circa un’ora e mezza di discussione e confronto, i gruppi hanno riportato in plenaria quanto emerso durante i tavoli. Un punto fermo per i partecipanti: tutti, bambini, adulti, persone con esigenze speciali, dovranno poter partecipare alle attività della biblioteca che, come più volte sottolineato dall’Assessore alla Cultura Antonella Agnoli e dalle persone presenti, dovrà essere un luogo in cui valorizzare la dimensione della relazione, del dialogo, della conoscenza reciproca, dell’aiuto. In quest’ottica, le persone presenti hanno proposto di creare, anche attraverso gli arredi, un ambiente familiare all’interno e all’esterno, di puntare sulla qualità dell’accoglienza formando chi ci lavorerà. Le attività immaginate hanno spaziato dal book crossing, per la condivisione di libri, ai racconti delle storie del quartiere, a forme di book trailer insolite con rappresentazioni teatrali in cui gli attori possono impersonare un personaggio di un libro e sollecitare la curiosità.
Creare uno spazio di comunità significa per i partecipanti percepire quello spazio come proprio. Per questo i bambini hanno pensato ad un servizio di trasporto gratuito dai luoghi periferici alla biblioteca. Non solo, immaginando le cinque stanze a disposizione, i bambini presenti hanno pensato di dedicarne una ai piccoli dagli 0 ai tre anni e alle donne incinte. Per loro un pavimento morbido, un’area per allattare o riscaldare il latte, un distributore di pannolini, una parete multi sensoriale con materiale da riciclo dove i più piccoli possono sperimentare e vivere nuove esperienze. E ancora una stanza completamente dedicata ai laboratori: laboratori di cartapesta, creta, laboratori di botanica e laboratori per fare i saponi, un posto in cui “sporcarsi le mani” insomma e dare spazio all’immaginazione.
Un luogo familiare e felice: questo desiderano i più piccoli, perché come ha detto Alberto di 9 anni “c’è bisogno in città di un luogo in cui andare quando si è tristi e arrabbiati, per sfogarsi e liberarsi di ogni pensiero”.
“È stato un pomeriggio straordinariamente utile – ha dichiarato l’assessore Antonella Agnoli. Completeremo il bando con le numerose idee raccolte in questo percorso. Voglio ricordare che questo rappresenta solo il primo tassello per la creazione di un luogo di tutti, per tutti, dove fare di tutto. Abbiamo registrato una grande voglia di partecipare, una grande voglia di essere parte attiva di questo luogo in cui intendiamo valorizzare la dimensione della relazione per abbattere le barriere, prima fra tutte quella della solitudine”.