DOPO IL BLOCCO DEGLI 11,3 MILIONI DI EURO È URGENTE CORRERE AI RIPARI.
“Contavamo su quei fondi – dice l’assessore Monosi – e ora dobbiamo provare a tenere in equilibrio i conti”
Il congelamento degli 11,3 milioni di euro, stralciati dal decreto legge fiscale, è un problema da risolvere, e con una certa urgenza, per l’assessore Attilio Monosi. Stando a quanto dice lo stesso amministratore comunale, Il blocco non inciderà sui servizi ordinari, ma si dovranno rimandare interventi eccezionali che si puntava ad affrontare sia in termini di opere pubbliche che di quadratura dei conti in sospeso. Per Monosi ora c’è l’imperativo di chiudere la partita del bilancio 2016 restando, comunque, in equilibrio. «Le risorse restano, le amministrazioni non devono preoccuparsi», ha assicurato nelle scorse ore il presidente della commissione Bilancio della Camera Francesco Boccia. Ma perché Lecce possa avere quei fondi sarà necessario ora un decreto legge apposito del governo, che invece ha inteso agire, finora, inserendo la questione in un emendamento alla Legge di Bilancio, uno dei quattro su sette dichiarati inammissibili nelle scorse ore in commissione. Troppo “localistico e micro-settoriale”, pertanto estraneo all’oggetto del disegno di legge. Per questo è stato stralciato.
Al Comune di Lecce era stabilito che spettassero 8,52 milioni di euro nel 2017 e, in virtù della rinuncia del Comune ad un ricorso pendente innanzi al Tar Lazio, altri 2,8 nel 2018, in attuazione della sentenza del Consiglio di Stato n. 1291 del 12 marzo 2015, che imponeva una sorta di «risarcimento» per la sottostima della compartecipazione al gettito Imu.