BRINDISI; OPERATI SEI ARRESTI NEL NAPOLETANO PER TRUFFE AD ANZIANI
I malfattori si spacciavano per avvocati o carabinieri
Stamani i Carabinieri della Compagnia di San Vito dei Normanni, coadiuvati nelle fasi di localizzazione ed esecuzione dalle Compagnie Carabinieri di Napoli-Centro, Napoli-Vomero, Napoli-Stella, Napoli-Poggioreale, Casoria e Torre del Greco, hanno dato esecuzione all’ordinanza n. 6149/19 R.G.N.R. e n. 1281/20 R.G. G.I.P. applicativa della misura della custodia cautelare in carcere e degli arresti domiciliari, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Brindisi, nei confronti di sei soggetti tutti residenti nella provincia di Napoli e indagati a vario titolo per i reati di associazione per delinquere finalizzata alle truffe aggravate, nonché truffa e tentata truffa aggravata in concorso (artt. 416 comma 2, 640 comma 1 e 2, nn. 2 e 2 bis; 56, 110, 640 c.p.). In particolare, l’Ufficio del G.I.P. del Tribunale di Brindisi, accogliendo completamente l’ipotesi accusatoria cosi come formulata nella sua richiesta dal Pubblico Ministero Alfredo Manca, ha emesso:
ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di:
RIVIECCIO Fortunato (Napoli, 20 anni);
SCIALÒ Alessio (Napoli, 28);
ordinanza di applicazione degli arresti domiciliari nei confronti di:
VITULLI Emanuele (Napoli, 30);
LIMATOLA Emanuele (Napooi, 30);
SIANO Vincenzo (Portici, 42);
ABETE Arnaldo (Napoli, 22).
L’attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Brindisi e condotta dai militari della Stazione di San Vito dei Normanni (BR) e da quelli della Stazione di Latiano (BR) è scaturita da una serie di truffe perpetrate dal mese di giugno 2019 al mese di agosto 2019, in danno di anziani residenti nei comuni brindisini di Ostuni, Latiano, San Pancrazio Salentino, San Vito dei Normanni, Ceglie Messapica e Fasano. In particolare dall’indagine, sviluppatasi anche con complesse attività tecniche, è stato riscontrato quanto brevemente riassunto.
L’associazione per delinquere, promossa e capeggiata da RIVIECCIO e SCIALÒ (altri componenti sono in corso di identificazione), prevedeva che alcuni indagati effettuassero l’attività di telefonista da Napoli e altri di trasfertisti in continuo movimento per i comuni italiani. Una volta raggiunta la località prescelta, i trasfertisti individuavano le vittime in strada (principalmente anziani soli) e dopo un periodo di osservazione, comunicavano al telefonista i relativi domicili. Il telefonista, collegandosi al sito internet PagineBianche.it, effettuava una ricerca “per indirizzo” di tutte le utenze fisse attestate presso quella particolare località, individuando le generalità della vittima designata e contattandola di conseguenza. Il c.d. telefonista si presentava alle vittime alternativamente e fraudolentemente come:
avvocato difensore di un prossimo congiunto della singola vittima trattenuta dai Carabinieri per aver cagionato un sinistro stradale, proponendo un versamento cauzionale di diverse migliaia di euro per evitarne l’arresto;
figlio/a ovvero nipote della stessa vittima, chiedendo di versare un importo per saldare in contrassegno un presunto corriere che avrebbe dovuto consegnare un plico presso l’abitazione del genitore/nonno;
Il c.d. trasfertista, dopo aver ricevuto il nulla osta dal telefonista, suonava al citofono dell’abitazione della persona offesa, presentandosi dunque come assistente del predetto avvocato o come il corriere indicato sopra, al fine di ritirare il denaro richiesto.
Gli indagati, per eludere gli eventuali controlli delle Forze d’Ordine, utilizzavano quotidianamente almeno 3 SIM card intestate fraudolentemente a cittadini extracomunitari, sostituendole nella medesima giornata o al più tardi in quella successiva.
Complessivamente finora sono stati scoperte:
10 truffe consumate in danno di anziani residenti tra i comuni brindisini di Ostuni, Latiano, San Pancrazio Salentino, San Vito dei Normanni, Ceglie Messapica e Fasano;
14 truffe tentate in danno di anziani, sempre residenti nei predetti comuni;
La Procura della Repubblica di Brindisi e i Carabinieri della Compagnia di San Vito dei Normanni sono ovviamente ancora impegnati in ulteriori approfondimenti investigativi, relativamente ad altre truffe tentate e consumate recentemente con il medesimo modus operandi.