BRINDISI: PER ATTUARE IL PIANO DI RIEQUILIBRIO OCCORRONO GROSSI SACRIFICI
«La responsabilità è politica – dice il sindaco in conferenza – C’era una norma che imponeva di cambiare atteggiamento e di evitare di mettere in bilancio presunte entrate, che erano a rischio».
Purtroppo non sarà sufficiente chiudere un bel bilancio annuale per rimettersi in regola: forse, ci vorranno dieci anni di cinghia stretta sperando che i contenziosi in corso non danneggino la città e che la Regione Puglia continui a dare una mano. «Non ci sono alternative su tagli ripete più volte oò sindaco Rossi nella conferenza stampa di questa mattina, convocata per spiegare il piano di riequilibrio di Brindisi – L’unica alternativa è il dissesto». I contenziosi aperto rischiano di costare tra tra i 150 e i 160 milioni di euro: sarà necessario accantonare fondi per coprire gli esiti di questi procedimenti. Poi ci sono 70 milioni di euro di risorse non riscosse: affitti degli alloggi comubnali, tasse e altro.
«La responsabilità è politica
– dice il sindaco in conferenza – C’era una norma che imponeva di cambiare
atteggiamento e di evitare di mettere in bilancio presunte entrate, che erano a
rischio». Il piano alienazioni potrebbe dare una mano: saranno vendute due
delle 17 farmacie per attingere oltre 2 milioni di euro. «Alternativa a questa
misura di alienazione sono i tagli di spesa» – spiega il primo cittadino. Salvi
i servizi per la scuola dai tagli: mensa, trasporto disanili e trasporto
vario. Si salva anche l’Università di Brindisi dai tagli.
Sono previsti interventi anche sulle partecipate: c’è la fusione di due società
da portare a termine. Il sindaco punta anche a una riduzione della spesa dei
servizi esternalizzati pari al 20%. Nulla da fare per le strade piene di buche:
«Ci vogliono 10 milioni di euro per rifare le strade di Brindisi e noi oggi non
li abbiamo- afferma Rossi – Il Fondo Crediti ci blocca 11 milioni l’anno». So
potrebbero ricavare più soldo, visto che si incassano 14 milioni con la tassa
comunale sui passeggeri dell’aeroporto, ma vengono dati solo 80 mila euro al
Comune. Insomma, c’è tanto da fare e ci sono tanti soldi che stanno
entrando, come la tassa di soggiorno (500 mila euro all’anno), il ticket
monumenti, l’ampliamento del cimitero, tosap sottosuolo, evasione pratiche
condono edilizio e accordo di programma sulla discarica Autigno da 1 milione di
euro.
Ma la strada è ancora lunga per rimettersi in carreggiata: il comune di
Brindisi è sotto di 15,3 milioni di euro. Le spese correnti ammontano a 106,1
milioni di euro e le entrate sono solo a 96,9milioni di euro. Ci sono 55
milioni di euro di debiti: tra debiti fuori bilancio, fondo rischi contenzioso,
disavanzo di amministrazione dell’ultimo anno e riaccertamento residui attivi e
passivi. Tutto da ripinare in 20 anni con 2,75 milioni l’anno.