IL CALCIO RIPARTE IL 20 GIUGNO
La riunione odierna tra governo e mondo dal calcio ha dato un esito positivo: la Serie A tornerà in campo il 20 giugno. Restano da risolvere i nodi legati ai contratti in scadenza, diritti tv e fasce orarie.
Finalmente c’è la fumata bianca. Il campionato di calcio di Serie A ha una data certa per la sua ripartenza: 20 giugno. Al termine della riunione odierna tra il Ministro Spadafora, il presidente della Federcalcio Gravina e quello della Lega A Dal Pino, ma anche Assocalciatori, allenatori e arbitri, è emersa la volontà di portare a termine la stagione 2019/2020 interrotta alla XXVI giornata di calendario, il 9 marzo scorso.
È stato un incontro lampo: meno di un’ora per sancire l’intesa, con il premier Conte che, su suggerimento di Spadafora, ha dato il via libero alla data della ripartenza.
Dopo la ripresa degli allenamenti, quindi, oggi è arrivata la notizia più importante: il calcio ha una data dalla quale vivere la parte finale della stagione.
Avuta la data certa per la ripartenza restano ora da decidere: il programma del nuovo inizio ed in merito ci sono due ipotesi:
la prima: nel weekend del 20 e 21 giugno in campo le prime 8 squadre, quelle cioè che devono ancora recuperare la 25^ giornata. Atalanta-Sassuolo, Hellas Verona-Cagliari, Inter-Sampdoria e Torino-Parma (sono queste le gare non giocate il 21 e 22 febbraio scorsi).
La domenica successiva, poi, ci sarebbe il ritorno in campo di tutti gli altri per le gare previste al XXVII turno di calendario.
La seconda: ripartire tutti insieme: Verona-Napoli, Bologna Juventus, Spal-Cagliari, Genoa-Parma Torino-Udinese, Lecce-Milan, Atalanta-Lazio, Fiorentina-Brescia, Inter-Sassuolo e Roma-Sampdoria.
Il 13 giugno, invece, potrebbe essere una deroga per le gare di Coppa Italia.
Ora, ottenuto l’ok, c’è da studiare a fondo il nuovo protocollo predisposto per la ripartenza. Soprattutto, però, c’è da dirimere alcune questioni legate a scadenza di contratti; orario in cui far giocare; diritti TV.
Da domani, infatti, si dovrà affrontare una fase di contrattazione collettiva tra tutti i soggetti che animano il mondo il calcio. In prima battuta c’è il nodo relativo ai contratti dei giocatori in scadenza a fine giugno. E’ chiaro che servirà una proroga contrattuale fino a fine stagione per non trovarsi in una situazione paradossale, quale sarebbe quella di calciatori liberi di accasarsi altrove una volta riprese le partite.
Problema fasce orarie: i calciatori non sembrano favorevoli a giocare alle 16 in un periodo di maggiore calura e minacciano lo sciopero.
Su questo argomento molto incideranno i palinsesti di Sky e Dazn (le due detentrici dei diritti) si pensa a tre differenti orari quali, ad esempio, 17-19.15 e 21.30.
E poi c’è da gestire la grana-tv. La conclusione del campionato dovrebbe portare SKY a pagare le ultime rate stagionali temporaneamente sospese: un toccasana per le casse di molti club e tutt’oggi temono di perdere una fetta consistente di introiti legati ai diritti televisivi.
Non basta ci sarà da discutere anche della proposta lanciata dal Ministro Spadafora di trasmettere in chiaro una “diretta gol” dei match, a beneficio dei tifosi che non potranno recarsi allo stadio.
Ernesto Luciani