COME CAMBIANO I “GIOVANI MASCHI” NELLA SOCIETA’ FLUIDA: SOLI, INCERTI, 3.0, IN CRISI!
Una fotografia di dieci anni di mutamenti nell’universo dei diciottenni
In una società sempre più digitalizzata, con genitori sempre più anziani (e spesso separati), con internet a fare la parte del maestro-padre anche nella sfera sessuale, il giovane maschio italiano è sempre più solo e meno preparato ad affrontare con serenità la propria crescita, soprattutto se presenta elementi problematici o patologici.
E’ questa la fotografia del “giovane maschio italiano” nella società fluida, presentata stamane in conferenza stampa dal professor Carlo Foresta come risultato di oltre dieci anni di lavoro del Progetto Andrologico Permanente, sviluppato dalla Fondazione Foresta Onlus. “Si tratta di dati raccolti nella popolazione studentesca maschile dall’anno scolastico 2005-06 fino al 2016-17”, ha dichiarato Carlo Foresta, “Abbiamo in pratica raccolto in questo periodo questionari anonimi tra oltre diecimila studenti dell’ultimo anno delle superiori, dati che ci permettono oggi di fotografare con una certa precisione i comportamenti, le abitudini e le problematiche del giovane maschio italiano”.
Le attività della Fondazione Foresta nelle scuole si sono concentrate a trasmettere informazioni sulle patologie del sistema riproduttivo, sui fattori di rischio (stili di vita, fumo, alcool, droghe…), sulle malattie sessualmente trasmesse, sulle metodologie anticoncezionali, offrendo informazioni specifiche per la prevenzione della infertilità e delle neoplasie testicolari. Contestualmente è stato somministrato in oltre trecento istituti superiori del Veneto (regione campione che efficacemente rappresenta l’universo giovanile italiano) un questionario anonimo somministrato per valutare le caratteristiche soggettive relative agli stili di vita, e per avere uno spaccato epidemiologico su queste risposte.
Nei dati confrontabili del periodo 2005-2017 si registra così che i giovani maschi italiani sono divenuti sensibilmente più alti (da 1,76 a 1,78), un poco più grassi (da 69kg a 71kg), sempre più interessati all’attività sportivi, facendo anche un uso sempre maggiore di integratori, spesso ordinati su siti web. Si è abbassata l’età della prima sigaretta (da 15,7 anni a 13,2 anni) ed è sempre più diffuso l’uso, non importa se abituale, della marjiuana (chi l’aveva provata era il 49,5% della popolazione giovane nel 2005: oggi è il 76%); fortunatamente si è anche abbassata la percentuale giovanile che dichiara di fare uso di ecstasy, eroina e cocaina. Ma entrando nella sfera sessuale, i questionari della Fondazione Foresta evidenziano come internet sia la fonte primaria di informazione sulle tematiche sessuali (80,1%; nel 2005 era il 50,1%), un 54% di giovani che ha ormai abituali rapporti sessuali completi (solo il 63% di questi sono protetti), un aumento dell’orientamento omosessuale (dal 4% al 6%), ma una incidenza maggiore dell’orientamento “fluido”, che è oggi del 7% della popolazione coinvolta nel questionario (nel 2005 era del 2%).
Contemporaneamente si è innalzata la percentuale dei giovani che si connette a siti pornografici (era il 47% del campione, oggi è l’87%) mentre raggiunge il 19% la percentuale di chi ogni giorno frequenta YouPorn e siti similari.
In questo scenario – spostandosi sul terreno delle patologie – risulta indicativo come nel 2005 solo l’8,8% dei soggetti intervistati dichiarava di registrare dei disturbi della funzione sessuale (mancanza di desiderio, eiaculazione precoce o ritardata, disfunzione erettile), mentre oggi i soggetti con disturbi dichiarati sono addirittura il 26%, con una forte incidenza di problematiche legate alla riduzione del desiderio (10,4%), sintomo che anche psicologicamente può essere messo in relazione ad un non controllo delle pulsioni connesse allo squilibrio tra messaggi digitali e contatto con la realtà vissuta delle relazioni e dei rapporti con l’altro.
“Lo scenario dei comportamenti giovanili è in chiaro e veloce mutamento ed una cosa ci risulta evidente”, è il commento di Foresta, “come l’orso polare al Polo Nord o i pinguini al Polo Sud, che mutano i loro comportamenti non per loro intenzionalità, bensì per una modifica dell’ambiente, allo stesso modo i giovani maschi si trovano modificati rispetto al recente passato per una serie di cause sociali da loro non scelte né decise. Famiglie sempre più spesso disgregate, genitori sempre più anziani, solitudine pur nella iperconnettività dei rapporti digitali, uso compulsivo di pc, smartphone e tablet. Tutto questo porta il giovane maschio diciottenne a non ritrovare più un proprio posto chiaro nel mondo. Ed una mancanza di posizionamento si riflette anche su problematiche relazionali, affettive, di autoscenza corporea e sessuale”.
Oggi 1 dicembre Fondazione Foresta Onlus incontra al Castello Carlo V più di 400 giovani diciottenni degli istituti superiori di Lecce in un dibattito dal titolo “La crisi del maschio”. Un dibattito con un forte collegamento con le istituzioni, Ministero della Salute, Asl di Lecce, Provveditorato agli Studi di Lecce, Provincia di lecce, Comune di Lecce.
Saranno affrontate queste tematiche: gli stili di vita dei giovani e dei fattori di rischio del sistema endocrino riproduttivo e sessuale del giovane maschio con particolare attenzione alle malattie sessualmente trasmesse.
Ma esiste una differenza tra l’universo giovanile maschile e quello femminile? Esiste una gestione differente della propria sessualità, del proprio corpo e delle sue problematiche? Risponde Carlo Foresta: “Le ragazze vivono anche loro nella fluidità del nostro presente, ma hanno un’abitudine consolidata al rapporto con le problematiche corporee, anche attraverso un dialogo con il ginecologo che viene tradizionalmente tramandato dalle madri. I maschi, invece, soffrono l’assoluta assenza di rapporto con un medico, anche perché sovrastati dall’immagine virile del maschio alfa, sempre prestante e dotato di performance da porno-star. Gli anni di ricerca continua svolta dalla Fondazione tra i giovani ci confermano nella necessità di una campagna costante di sensibilizzazione e di creazione di fiducia nel rapporto tra il giovane maschio e il mondo medico, che può e deve essere un essenziale supporto ad una maturazione equilibrata e consapevole”. “I ‘giovani maschi’ – conclude il professor Foresta – non devono aver paura di rapportarsi con un medico, meglio se con un andrologo, perché questo rapporto può essere base di un equilibrio psicologico e di una corretta vita sessuale. Chi vive serenamente i propri diciotto anni molto probabilmente vivrà con equilibrio e serenità per il resto dei suoi giorni”.