IL CASO DELLA CAMERA DI COMMERCIO
Condannato il vincitore di concorso denunciato dal Presidente Prete
Il Tribunale di Lecce emette un decreto penale di condanna nei confronti del vincitore di concorso denunciato dal presidente della Camera di Commercio, Alfredo Prete. C. L. L. 56 anni di Lecce è accusato di falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atto pubblico. Il gup Giovanni Gallo ha inflitto al professionista una pena pecuniaria di 3.750 euro di multa. È difeso dagli avvocati Amilcare Tana e Vito Epifani che presenteranno opposizione alla decisione del giudice. Invece, Prete è assistito dall’avvocato Francesco Vergine.
L’episodio contestato riguarda il concorso per la scelta di due dirigenti della Camera di Commercio, risalente al 2004. C. L. L ne risultò vincitore, ma Prete denunciò alcune irregolarità. La Procura aprì un fascicolo d’indagine, ritenendo che il professionista avesse attestato falsamente di essere in possesso dei requisiti necessari per partecipare al bando di selezione. Il gup nelle scorse ore ha accolto la denuncia di Prete. In precedenza, sia il Tar che il Consiglio di Stato avevano invece dato ragione a C.L.L.
Intanto, sempre sul fronte amministrativo, la Corte dei Conti di Bari (su richiesta del vice procuratore generale) ha disposto il sequestro conservativo dei conti correnti, nei confronti dell’ex segretario generale della Camera di Commercio di Lecce, il 50enne R.P..
Il presunto danno erariale, ammonterebbe a 1 milione e 87mila euro. Quest’altra vicenda giudiziaria ha preso sempre avvio dal concorso “contestato” del 2014. Infatti, sarebbe stato sforato il numero delle posizioni dirigenziali nell’organico, senza fare scorrere la graduatoria.
Anche la Giunta della Camera di Commercio (compreso il Presidente Prete) è stata chiamata in causa, perché approvò la proposta del segretario generale. Ciascun componente dovrà pagare la somma equivalente a quella prevista dal sequestro conservativo. Il prossimo 6 dicembre si svolgerà l’udienza per la discussione tra le parti.
