CELLINO SAN MARCO: GRAVE ALLARME SULLA PROSSIMA VENDEMMIA COMPROMESSA DALLA PIOGGIA
Il maltempo che sta imperversando sul tutto il Salento, ovvio, sta anche colpendo i vigneti creando non poche preoccupazioni per una vendemmia che si preannunciava ottima e che potrebbe diventare rovinosa per tutti i produttori che su essa facevano conto per chiudere una buona stagione anche sotto il profilo finanziario. Purtroppo molti ettari di vigneto si presentano con i vitigni allagati e con grappoli d’uva seriamente danneggiati. I contadini salentini, putroppo, si trovano ora a fare i conti con i danni ingenti causati dal maltempo che si è abbattuto su tutto il territorio salentino da una settimana.
I 200 millimetri di pioggia in soli sei giorni, un terzo di quella che si registra in media in un anno intero, e l’alto tasso di umidità che ha contribuito alla formazione delle muffe grigie che danneggiano l’uva, stanno mettendo a rischio il 50 per cento della produzione di uva da vino e da tavola. Proprio per discutere dei gravissimi alle uve che si apprestavano ad essere vendemmiate, ieri si è svolta a Cellino San Marco un’assemblea straordinaria dei soci di Cantine Due Palme, che comprende 19 comuni tra le province di Brindisi, Lecce e Taranto. “Ci attiveremo per chiedere al governo regionale l’esonero dagli oneri fiscali e contributivi per chi ha subito danni accertati dalle piogge” afferma il presidente Angelo Maci, attivato sui tavoli istituzionali. Sensibile all’allarme lanciato dai produttori, il senatore Dario Stefàno, capogruppo in Commissione Agricoltura, ha scritto oggi al Ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina: “Il maltempo che ha avversato la Puglia in questi ultimi giorni sta lasciando dietro di sé una conta dei danni considerevole che interessa in modo drastico il comparto dell’agricoltura. Le straordinarie aspettative per la vendemmia di questo anno – che avevamo prospettato una annata record – rischiano di essere drammaticamente riviste. In Puglia, in una chiave di conta dei danni diventa sempre più reale la previsione di una perdita di produzione del 50% delle uve. Gli importanti risultati che questo territorio è stato capace di raggiungere e traguardare, oggi non possono subire alcun tipo di arresto per cause così amare e insopportabili, così come questo territorio non può essere affidato ai soffi di maestrale per asciugare i grappoli o alle produzioni tardive per salvare il salvabile”. Per questo Stefàno sollecita un intervento diretto e mirato “affinchè sia valutata l’assunzione di misure straordinarie per conferire un giusto ristoro agli agricoltori pugliesi vittime di questo terribile evento-shock climatico”.