IL CENTROSINISTRA SI SCAGLIA CONTRO EMILIANO DOPO LE SUE DICHIARAZIONI D’ELOGIO PER SALVINI
Non si placano le reazioni del centrosinistra alle parole cordiali e condiscendenti che il governatore pugliese ha pronunciato dalla platea dell’evento “la Piazza”, a Ceglie Messapica.
“Ti volevo dare i saluti di tutti i pugliesi con grande affetto e grande rispetto perché io vedo nelle tue parole – se me lo permetti questo piccolo commento – un grande sforzo, uno sforzo che io nel mio piccolo voglio incoraggiare: stai cercando di trovare una lettura di questo Paese che sia vicina alle persone e, da presidente della Regione e vicepresidente della conferenza delle Regioni, è uno sforzo che apprezzo moltissimo”.
Ha detto Emiliano a Salvini e non si ferma qui, certamente consapevole della portata delle dichiarazioni, dicendo ancora:
“Al di là di quello che ti potevi aspettare da un esponente del Pd sulla Puglia- dice il Governatore prima di rincarare la dose -. Sulla Puglia, sullo schema di questo Governo e sull’idea del Paese che stai mettendo a fuoco io penso che ti puoi legittimamente aspettare la massima collaborazione. Mi aspetto i tuoi consigli, i tuoi incoraggiamenti perché so che la tua onestà intellettuale l’hai sempre avuta e continui a mantenerla’’.
Parole che non potevano non suscitare le reazioni del centrosinistra, a partire da Nico Bovaro, segretario regionale di Sinistra Italiana. “Non so a quale visione di Paese si riferisca Emiliano. Forse quella dello sblocco dei licenziamenti? O a quella dei condoni? O a quella che liscia il pelo ai no vax che picchiano i giornalisti? O forse a quella di un partito che deve restituire 49 milioni di euro di soldi pubblici? Questo sono Salvini e la Lega. Non voglio pensare che Emiliano apprezzi questa visione di Paese. E allora – conclude Bovaro – penso che Emiliano non avesse ancora avuto modo di ringraziare Salvini per la scelta di candidare Fitto in Puglia”.
Strali anche dai vertici di Italia Viva; con Ivan Scalfarotto – candidato di Iv uscito malconcio dalle scorse elezioni regionali in Puglia- e dell’ex ministra Teresa Bellanova.
Dice Scalfarotto: “Non pago dell’appoggio al sindaco di CasaPound oggi Michele Emiliano si schiera (a parte qualche “ritocchino”) direttamente con Salvini offrendogli la collaborazione della Puglia. Con tanti cari saluti a quelli che non votare Emiliano era fare un favore alla destra”.
Non manca la sottosegretaria Teresa Bellanova: “L’elogio sperticato di Michele Emiliano a Salvini non ha nulla di stupefacente, come d’altra parte solo gli ingenui possono meravigliarsi del sostegno di Emiliano a Pippi Mellone. Mi chiedo cosa ne pensi il Pd pugliese e poi quello nazionale, che poco più di un anno fa aveva accusato Italia Viva di voler consegnare la Puglia alle destre. Diciamo che questo lavoro lo sta già facendo il Presidente della Regione Puglia magnificamente, e non da ora. Naturalmente è una domanda retorica: so bene che non arriverà né una parola di condanna né tantomeno un richiamo a un minimo di decenza. Noi invece continuiamo a pensare che a tutto questo si risponde con un più di impegno politico e lavorando con pazienza, umiltà, tenacia, per aggregare un fronte riformista, che esiste ed è politicamente criminale continuare ad umiliare’’.
Fra i dirigenti PD Gianni Cuperlo, ha immediatamente preso le distanze dalle ultime dichiarazioni di Emiliano, così come dalle parole del presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca, autore, in un’intervista di Lucia Annunziata, di efferate critiche alla direzione impressa al partito da Enrico Letta.
Quello in questione è considerato uno secondo scivolone del presidente della Regione Puglia, in ordine di tempo, dopo il controverso endorsment al sindaco di Nardò, Pippi Mellone, a poche settimane dalla tornata elettorale che il prossimo 3 e 4 ottobre vedrà lo scranno dell’attuale primo cittadino neretino insidiato dal centrosinistra di Carlo Falangone, appoggiato, tra gli altri, proprio dal Pd e dal Movimento 5 stelle.
Allora gli strali del Pd non si fecero attendere.
Le dichiarazioni di Emiliano riservata al leader della Lega Matteo Salvini. erano destinate a far discutere, e così è stato.